lunedì 9 settembre 2019

Intera

Lo so che tanti di voi si stanno facendo mille domande preoccupate su come mi sento senza una gamba, su quanto possa essere difficile affrontare una mutilazione così devastante, accettarsi con un aspetto fisico tanto strano e diverso e le nuove, enormi cicatrici che deturpano ancora una volta la mia pelle.
È un lutto da accettare, una nuova immagine di sé da costruire, magari può servire un supporto psicologico, bisogna ritrovare l'equilibrio...


Ohé, smettetela!
Apprezzo sinceramente la vostra preoccupazione, ma è sprecata: pigliate tutto il repertorio di psicologia da bar e riportatelo al bar.
Zero.
Niente.
Nemmeno un po'.
I miei pensieri e le mie preoccupazioni riguardo l'amputazione sono solo ed esclusivamente di tipo pratico.
La cicatrizzazione delle ferite, il rischio di infezione, la vascolarizzazione del moncone, come stare seduta, alzarmi, usare il WC, camminare, fare le scale...
Nient'altro, davvero.

Il problema di perdita di immagine è totalmente estraneo al mio DNA e non ho il benché minimo senso di identificazione con quella o altre parti del mio corpo, a parte il cervello, per cui non mi sento nulla di meno, o di diverso, rispetto a ciò che ero prima.
Anche senza un pezzo sono sempre io, mi riconosco benissimo e mi accetto tanto quanto prima. Ho sempre un seno troppo grande e cadente e le spalle strette, per dire.
Chiaro che avrei preferito poter restare intera, camminare su due gambe è più comodo che su una, ma ho perso qualcosa solo dal punto di vista funzionale.
Emotivamente ed intellettualmente, cioè per tutto quanto mi qualifica come persona, io sono intera.

Ora vedo almeno un paio di teste annuire con l'aria saggia di chi sa: "Eh sì, adesso dici così, poi prenderai consapevolezza e arriverà la batosta!"
Sottotitolo, con aria compiaciuta: "E io sarò lì a dire che te l'avevo detto".
Se siete i proprietari di quelle teste, uscite dal mio blog e dalla mia vita, non vi voglio intorno.
Ognuno reagisce a suo modo alle situazioni difficili e ogni reazione è parimenti legittima. La mia non è giusta né sbagliata, non è ostentazione di diversità, non è nemmeno una scelta: è semplicemente quello che mi viene naturale. Se vi sembra impossibile, non è un problema mio, se mi volete uguale a voi, avete sbagliato indirizzo,se sperate di assistere al mio crollo, andate a fare gli avvoltoi altrove.


La batosta arriverà, sicuramente. Magari sarà la prima volta in cui non riuscirò a raccogliere qualcosa da terra. Sarà un momento, o saranno molti, in cui piangerò per la frustrazione. Ma sarà la frustrazione di non poter fare, mai quella di non essere.

36 commenti:

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    1. No, ho sempre le famose tette troppo grosse e qualche volta sono pure un po' stronza.

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    2. Quindi... Perfetta! ��

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  2. Grazie, Mia. Che forte che sei!(Mi veniva da scrivere "...in gamba"!). Scherzi a parte, l'importante è che il dolore se ne vada piuttosto in fretta. Una tappa alla volta.

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  3. Questa è la più bella lezione di vita alla quale io abbia assistito. Chapeau! M.Pia

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  4. Con le tue due riflessioni di oggi ci hai dato davvero un bel po' di quello che in inglese si chiama "food for thought"... Buonanotte grande Mia
    Ale

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  5. "Lo so che tanti di voi si stanno facendo mille domande preoccupate su come mi sento senza una gamba, su quanto possa essere difficile affrontare una mutilazione così devastante, accettarsi con un aspetto fisico tanto strano e diverso e le nuove, enormi cicatrici che deturpano ancora una volta la mia pelle."
    No, sinceramente io no. Ti conosco abbastanza per sapere che non sei una di quelle donne che quantificano il valore di una persona in base all'aspetto fisico, men che meno il proprio.
    Giorni fa mi ha fatto un po' girare le scatole una ragazza del mio gruppo Fb, che sosteneva che avere un seno ti identifica come donna, perciò riaverlo è un dovere e un diritto. Beh, facciamo che no. Riavere una parte del corpo mancante (quando è tecnicamente possibile, chiaro) si, è un diritto, ma che questa ci identifichi per quello che siamo... No. A meno che una non sia convinta di avere il cervello nella tetta. O nel tuo caso, in una gamba.
    Ripassare le lezioni di scienze delle scuole elementari, a volte, aiuta.
    Un abbraccio stella!

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  6. Grazie tesoro!
    E figurati se tra tutto andavo proprio a identificarmi con un quarto di manzo pieno di cellulite... 😆

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    1. Ma nemmeno io nella mia tetta. Porto la protesi esterna solo per far cadere meglio gli indumenti, ma quando mi hanno detto che non sarebbe mai più stato possibile ricostruirla non ne ho fatto una tragedia. Nemmeno quando ho tolto l'utero. Oddio, un pianto me lo sono fatto, si, ma per altri motivi, non per la mia femminilità. Per il resto sono rimasta la stessa ansiosa, stressona, pettegola, lunatica e sognatrice di prima :-)

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    2. signori e signore...IO AMO ALLA FOLLIE QUESTE DUE DONNE (Mia e Mamiga)..e come dice la mia amica Lù di Sorrento "Me piacete....assaje" e in quell' "assaje" sono racchiuse tante cose... rispetto, un pizzichino di ammirazione e tanta, tanta STIMA.

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  7. Grande...semplicemente un meraviglioso esempio di vita! Un abbraccio stritoloso! Eleonora

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  8. Lei è una donna con gli attributi e ha tutta la mia ammirazione.Daniela

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  9. si da moltissima importanza al corpo nella nostra epoca, e questo non aiuta a cercare, in quello che di più evoluto e ricco ci ritroviamo, l'essenziale della nostra identità. Lo credo che tu sia preoccupata per la nuova percezione del tuo corpo e della nuova motricità, adattamento all'ambiente, funzionalità, eccetera; non essendo esattamente in età evolutiva, non sarà semplicissimo ma sarai guidata dai professionisti della riabilitazione, dal tuo caro consorte e dal tuo brillantissimo cervello. Tutti insieme farete di tutto quanto un percorso a tappe e man mano le supererete. In aggiunta a volontà di ferro e ad un gran carattere. Buonanotte, davvero. Anna

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  10. Seguendoti da tempo non sono sorpresa di queste tue parole così lucide e definitive, perfettamente in linea con la personalità che è sempre emersa dai tuoi scritti, anche quando parlavi del tuo zero interesse per la tinta ai capelli per dire. Ciò nonostante impossibile non farsi cadere la mandibola di fronte a tanta determinazione nell'esposizione di un pensiero che considero praticamente perfetto. Che ti piaccia o no sei un grande esempio. Buonanotte Mia, a te e Renato. Gio

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    1. L'importante è non lasciare poi mandibole in giro, che sarà anche rifiuto organico biodegradabile, ma chissà quanto tempo ci mette.
      Grazie Gio!

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  11. Oh sì, certo che sei sempre la Mia che conosciamo, tutta intera. E fanculo agli avvoltoi, lo posso dire? Tanti baci, Giò

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  12. Io veramente non me l'ero chiesto come ti saresti sentita da monozampa, pensavo più al dolore postoperatorio. Secondo me conta anche il fatto che hai avuto tempo di prepararti al "dopo", immaginare le varie situazioni, contrariamente a chi ha un incidente. Poi la tua mentalità così pratica gioca molto a favore.
    Poi volevo dirti che qualche post fa, con lo "Zodiac" mi hai steso :D

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    1. Hai ragione Livia, era uno scenario preventivato già da mesi, ma io stessa non ero sicura della mia reazione, di fronte a cose così insolite è difficile immaginare cosa aspettarsi.

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  13. Concordo in pieno. Per quanto ho potuto leggere finora (e sono da poco approdato al blog "parallelo", Parole e Pensieri in libertà), l'aspetto fisico non sembra davvero in cima ai tuoi pensieri, caso mai il sentire fisico, e cioè lo stare bene inteso come possibilità di fare e brigare. In ogni caso, mi accodo al grande coro di complimenti, avrai una gamba in meno ma le palle restano due :-) Ciao, Leo

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    1. Il blog parallelo è fermo da anni, troppo complicato gestirne due, alla fine ho deciso di mettere tutto qui.
      Sulla dotazione di gonadi... guarda, non hai idea di cosa ci sia là sotto a livello di gonfiore, credimi sulla parola. E Rocco Siffredi muto!

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    2. ahahah ok, non scomodiamo Rocco Siffredi, la vera "grandezza" è dentro, o almeno cosi la visione di tanti Disney ci ha abituato a pensare :-)
      Ho appena finito di leggere del viaggio in Islanda, penso che potresti rivenderti come organizzatrice di viaggio!

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  14. Cara Mia, ho l'endometriosi, malattia cronica. Dopo l'intervento mi sono sentita dire -e per giunta da una donna che ha la stessa condizione!- che "tanto fra tre mesi ti torna".
    Io ci ho riso su e sono andata avanti per la mia strada.
    È proprio vero, certi avvoltoi non serve averli intorno.

    Un abbraccio!

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    1. Le dovevi rispondere "sto cazzo!!" io sono stata operata 10 anni fa per endometriosi e sto benissimo. Prrrr... Che diamine di gufacci

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  15. Veramente non ho pensato che arriverà la batosta, ho pensato che sei una grandissima!
    Vale?
    Posso continuare a leggerti?
    Beh, io lo faccio perché ti voglio bene e mi rendi una persona migliore

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  16. " la grandezza di un uomo si misura dal collo in su"...disse un uomo piccolino,,,
    Ma sembra calzare a pennello a tutte quelle persone che vedono solo l'aspetto esteriore e non cosa ha dentro.
    Ti ammiro, e leggerti mi dai una sferzata di forza e vitalità.
    Un abbraccio

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  17. Mia ... e meno male che ti hanno dato morfina ..... ah ah ah
    Direi decisamente che sei in netta e progressiva ripresa :)

    DaniCR

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  18. sei na grande e scrivi da dio . ti adoro

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  19. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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