domenica 30 gennaio 2022

Sogni da costruire

Giovedì sono andata a Padova con Renato per la TAC.
Poco dopo la partenza, mentre passavamo sopra un cavalcavia, ho visto sulla strada sottostante una lunga coda di auto. 


Ma che strano, le strade in questa zona di solito non sono così trafficate... Possibile che ci sia di nuovo l'autostrada chiusa? Lavori in corso?
Mentre formulavo queste ipotesi nella mia mente, siamo arrivati proprio sopra al cavalcavia e gli alberi non limitavano più la visuale...


Quando l'ho raccontata a ZiaCris, il suo commento è stato, come sempre, lapidario: "Per fortuna non passavi di fianco a un'autodemolizione, altrimenti pensavi all'incidente!"
Sto ancora ridendo.

Eravamo partiti per tempo, il viaggio è filato liscio e abbiamo trovato subito parcheggio in ospedale, quindi mi sono presentata all'accettazione della radiologia con largo anticipo sull'orario dell'appuntamento ma, a sorpresa, mi hanno chiamata dopo pochi minuti. 
Qualche difficoltà con l'ago per il mezzo di contrasto, ci sono voluti alcuni tentativi prima che l'infermiera riuscisse a trovare una vena adatta e ho vinto un bell'ematoma viola sul braccio sinistro, ma ormai ci sono abituata, l'eccezione è quando riescono a trovare la vena al primo colpo; quello che conta è che questa volta non ci sono stati problemi con l'infusione

Referto disponibile dal 4 febbraio, secondo il foglio per il ritiro.
E invece no, è arrivato presto, forse ci è voluto poco perché è formato solo da quattro parole: "I reperti appaiono stazionari".
Ho ancora tempo.

Posso mettermi al lavoro per costruire il prossimo sogno.

giovedì 27 gennaio 2022

A te

A te che non mi fai mai mancare il messaggio del buongiorno
A te che dici sempre grazie
A te che mi sopporti con sovrumana pazienza
A te che mi fai ridere tantissimo e asciughi le mie lacrime
A te che cammini al mio fianco e mi prendi in braccio quando non ce la faccio
A te che hai tirato fuori tutto il tuo coraggio per restarmi accanto
A te che quando il coraggio non bastava, te lo sei inventato per nascondermi la paura
A te che sei il mio pensiero felice
A te che ci sei sempre

Grazie per questi vent'anni insieme



giovedì 20 gennaio 2022

Tempus fugit

Nelle ultime settimane il tempo è scivolato via veloce, ho avuto l'impressione che i fogli del calendario mi volassero via dalle mani.


Renato si è negativizzato nel giro di dieci giorni, senza mai manifestare sintomi più severi di quelli di un banale raffreddore. Io sono rimasta sempre negativa.
Abbiamo mantenuto l'isolamento fino alla conferma del tampone negativo e per tutto il periodo di segregazione sono riuscita, con un certo orgoglio, a mantenere la casa ragionevolmente pulita e molto ordinata. Ho avuto bisogno di aiuto solo per la spesa e ho trovato ancora una volta persone gentili e disponibili: grazie Carla e Serena!

Sono arrivata al 18 gennaio quasi senza accorgermene, un compleanno da festeggiare un po' in sordina, solo con Renato e con i compagni di squadra di sitting volley, dato che coincideva con il primo giorno di allenamento dopo lo stop per la quarantena Covid. Ma non per questo meno condiviso: tantissime persone mi hanno fatto gli auguri e manifestato il loro affetto.


I giorni e le settimane sono volati ed è già ora di ricominciare con i controlli: ieri le analisi, la prossima settimana la TAC, un altro giro da riempire con la speranza di avere ancora tanta sabbia nella mia clessidra, per costruire nuovi sogni



sabato 8 gennaio 2022

Il carbone della Befana

L'Epifania è passata, ma c'è ancora l'albero di Natale addobbato nel nostro salotto. Non per nostalgia delle festività, ma semplicemente perché recuperare dagli scaffali del garage le scatole per riporre albero e decorazioni è un'impresa forse teoricamente possibile per me, ma di certo inutilmente pericolosa e Renato non mi può aiutare, perché la Befana gli ha portato proprio un bel regalino...


Nonostante tutte le sue precauzioni, il 5 gennaio è risultato positivo al Covid. 
Senza scomodare la cara vecchietta, è più probabile che debba ringraziare chi se ne va allegramente in giro - e al lavoro - anche con sintomi evidenti di malattia, ma fa poca differenza ormai, è successo.
Fortunatamente Grazie al vaccino, ha avuto solo sintomi lievissimi: due linee di febbre, un po' di tosse e mal di gola, il naso che cola; meno di un'influenza e oggi sta già meglio. Ma deve rimanere isolato, per evitare di contagiare anche me.

Il poveretto è recluso in una suite composta da camera con terrazzino, bagno con idromassaggio e studio, ha a disposizione connessione WiFi, Netflix, PrimeVideo e centinaia di e-book, riceve regolarmente tristi pasti ospedalieri ed è temporaneamente esentato da tutte le incombenze domestiche.


Incombenze domestiche che, per contro, ricadono interamente su di me. Alcune sono ordinariamente di mia competenza (cucinare, caricare lavatrice e lavastoviglie, stirare), alcune meno consuete ma facilmente gestibili (lavare ciò che non va in lavastoviglie, rifornire le ciotole dei gatti), altre davvero impegnative (stendere i panni, pulire la lettiera dei gatti), qualcuna al limite dell'impossibile (fare le pulizie, cambiare le lenzuola). Pian piano, una cosa per volta, cerco di fare almeno l'indispensabile.
Per fortuna Prudentemente, qualche mese fa ho fatto installare il montascale a poltroncina, che mi permette di salire le scale senza fatica e di trasportare oggetti da un piano all'altro della casa,  altrimenti la situazione sarebbe stata davvero ingestibile per me.


Rimane comunque tutto molto faticoso e triste: viviamo nella stessa casa ma non possiamo vederci né scambiarci un abbraccio. Se non altro io ho la compagnia dei gatti, lui invece è completamente isolato.
Matilde passa ore davanti alla sua porta, piange e bussa con la zampetta. Anche Ettore oggi ha miagolato disperatamente fuori dalla camera e tutti, almeno ogni tanto, vanno a raspare con le unghie.
E naturalmente abbiamo dovuto rinunciare al torneo di sitting volley nelle Marche, con grandissimo dispiacere. In questo momento sarei dovuta essere in campo con la divisa da gara, non sul divano con il pigiamorso.


Ma nessuno di noi sta male e questa è l'unica cosa che conta davvero.