sabato 25 settembre 2010

Rientro a casa

Il Ciccio stanotte ha dormito con noi.
Non per un irrefrenabile impeto di affetto nei nostri confronti, semplicemente siamo la seconda scelta: la mamma è tornata ieri dall'ospedale e ha chiuso la porta della sua camera, così lui ha dovuto ripiegare sulla nostra.
Ancora nessuna diagnosi per la mamma, le analisi già completate non hanno evidenziato nessuna patologia, gli ultimi esiti richiederanno ancora diversi giorni, alcuni addirittura settimane; dovrà fare un ecodoppler alle gambe (non si sa quando perché chi dovrebbe farlo è assente - ma vi pare che in un ospedale ci possa essere una sola persona che sa fare un ecodoppler?), nel frattempo era inutile che rimanesse in ospedale, tanto non le facevano niente.
In compenso, nelle prime 12 ore a casa è già riuscita a ripristinare quasi completamente il disordine che io ero finalmente riuscita ad eliminare mentre lei era via.
Vado a farmi una nuotata, va', che è meglio.

giovedì 23 settembre 2010

Almeno una volta

Avete presente quegli ematomi che ogni tanto compaiono misteriosamente sulla pelle delle donne, soprattutto sulle gambe? Quelle patacche viola-tendende-al-giallo che non sai mai come giustificare e che qualche volta ti attirano sguardi di compatimento quando dici che non sai proprio come potresti essertele procurate, davvero! E quando ti dicono "sì, sì, certo..." ti rendi conto di sembrare una di quelle donne maltrattate e spaventate che trovano mille scuse per giustificare i lividi. Credetemi, mi è successo, avevo uno di questi ematomi molto evidente sulla gamba sinistra dieci anni fa, il giorno in cui, in spiaggia, ho annunciato agli amici la separazione dal mio ex: lo sguardo di tutti è andato istantaneamente lì, e hai voglia a spiegare che no, non c'entra niente, ci siamo lasciati senza litigare, restiamo in buoni rapporti...
Che poi te lo chiedi anche tu, da dove vengono. Le prime volte pensi che probabilmente hai urtato qualcosa senza farci caso, poi però ti dici che non puoi essere così distratta da sbattere continuamente a destra e a manca, e oltretutto dimenticartene. O sì?
Alla fine lo racconti al medico di base, che sorride e ti dice due parole: "fragilità capillare".
Che sollievo, cominciavo a pensare che fosse Alzheimer.

Che c'entra tutto questo con il blog?
Niente, è solo che ho un ematoma di circa 8 centimetri per 3 sulla gamba destra, una nuvola viola con puntini porpora, ma so esattamente come e quando me lo sono procurato: l'altroieri ho sbattuto contro lo spigolo del tavolo. Almeno una volta.

Ah, lo so che del mio ematoma non ve ne frega poi tanto e volete sapere come stanno quelli della mamma.
Beh, il mio questa volta è giustificato, i suoi ancora no: è ancora in ospedale, le hanno prelevato una valanga di provette di sangue, hanno fatto analisi su analisi, ma fino ad ora l'origine della porpora resta misteriosa.
L'ematoma più grosso che aveva sulla gamba si è ridotto di poco, ma almeno non le fa più tanto male, in compenso se n'è formato uno più piccolo sulla caviglia; le prime macchie rosse se ne sono andate ma sono state rimpiazzate da macchie nuove e ancora nessuno sa da cosa siano provocate.
Se vi capitasse di incontrare il dr. House, per favore fategli presente il caso, magari s'incuriosisce e cerca di venirne a capo.

Il Ciccio invece è tornato come nuovo, lunedì l'ho portato a togliere i punti, sta bene, ma adesso mi guarda con sospetto ogni volta che mi avvicino a lui, temendo di essere di nuovo infilato a forza nel trasportino per una spedizione dal veterinario.

domenica 19 settembre 2010

Sto migliorando

Stamattina, più di un'ora e mezza di piscina: 70 vasche a nuoto e poi esercizi di apnea per rilassarmi.
E non ho dimenticato a casa niente.

Dopo la piscina sono passata in ospedale a trovare la mamma, che è ancora ricoverata e in attesa di diagnosi.
Io: "Come stai?"
Lei: "Ah, oggi finalmente!"
Io: "Finalmente cosa? Ti hanno detto qualcosa delle analisi?"
Lei: "Analisi? No. A pranzo avevo chiesto gnocchi, invece mi hanno portato i tortellini, buoni però. E poi il pollo, proprio buono."
Con un sorriso da cospiratrice ha aperto l'anta del comodino e ha tirato fuori un pacchettino fatto con i tovaglioli di carta: "L'ho preparato proprio bene, già tagliato: gli piacerà, vedrai come se lo pappa, e sono sicura che si accorge che l'ho mandato io."
Secondo me se n'è accorto: ha spazzolato tutto, si è leccato ben bene i baffi, ha fatto un giretto in giardino, poi è andato ad acciambellarsi sul letto. Della mamma, ovviamente.

mercoledì 15 settembre 2010

Cercasi Dr. House

La mamma è in ospedale, l'hanno ricoverata sabato sera perché una delle macchie rosse che aveva sulle gambe si era trasformata in un grosso ematoma molto doloroso.
La stanno sottoponendo a vari esami per capire che cosa ha provocato la porpora e gli ematomi, potrebbe trattarsi di diverse patologie, alcune decisamente poco simpatiche. Ci vorrebbe proprio il dottor House, tantopiù che le ipotesi diagnostiche comprendono alcuni cavalli di battaglia che gli appassionati della serie ricordano sicuramente: vasculite e malattie autoimmuni.

Mi auguro che nello staff del reparto ci sia almeno qualcuno incuriosito da questi sintomi e che si stia dando da fare per capirci qualcosa: finora sono riuscita solo a scambiare due parole con un medico che non sapeva praticamente nulla del caso, spero di avere qualche risposta nei prossimi giorni, quando arriveranno i primi esiti delle analisi e degli esami.
Fortunatamente i dolori legati agli ematomi a gamba e addome si sono ridotti, quindi adesso la mamma sta abbastanza bene ed è comodamente sistemata in una stanza singola, cosa particolarmente gradita, perchè in un precedente ricovero nello stesso reparto la vicina di letto l'aveva involontariamente omaggiata anche dei suoi malanni ed era tornata a casa con la bronchite.
Vorrei poter dire che ho tirato un sospiro di sollievo, ma in realtà sono ancora con il fiato sospeso, nell'attesa di risposte precise.

Anche il micio sta meglio, l'antibiotico sta facendo il suo dovere, l'ascesso si è sgonfiato e non sembra dargli particolarmente fastidio. Su indicazione della veterinaria, abbiamo cercato di tenere la ferita aperta e pulita, in modo da lasciare uno sfogo ed evitare che si riformi la bolla di liquido; questo ha comportato qualche manovra dolorosa per il micio, con il risultato che i primi giorni, appena ci vedeva avvicinare...

venerdì 10 settembre 2010

Tempismo felino

Con un tempismo felinamente perfetto, la cosa sbagliata al momento sbagliato, il Ciccio ha scelto proprio questi giorni di caos domestico per rimediare una bella infezione da morso sul collo.
Ieri pomeriggio quindi la suddivisione della famiglia è stata: io con la mamma avanti e indietro tra ospedale e ambulatorio del medico di base e Renato con il gatto dal veterinario.
Risultati: dopo sei passaggi in ospedale e tre dal medico di base siamo finalmente riusciti a capire cos'ha la mamma: c'è un piccolo ematoma in un muscolo della parete addominale, non grave di per sé, ma potenzialmente critico per via della terapia anticoagulante a cui lei si sta sottoponendo in seguito ai problemi di cuore dell'anno scorso. Riposo, pazienza e una sospensione della terapia dovrebbero bastare a far riassorbire l'ematoma e martedì la faremo rivedere dal cardiologo per valutare la possibilità di interrompere definitivamente o almeno ridurre gli anticoagulanti.
Il Ciccio invece ha un bel buco sul collo, il pelo rasato e un paio di punti.
Entrambi passano molto tempo sul divano e si fanno coccolare. E va bene così.

mercoledì 8 settembre 2010

Non fate arrabbiare un blogger...

...perchè un blogger incazzato scrive.
Scrive su Internet, dove possono leggere tutti. E magari qualcuno non ci fa una bella figura.

Domenica sera la mamma ha osservato che le zanzare dovevano essere proprio agguerrite, perchè aveva le gambe piene di becconi. Ho dato un'occhiata: altro che zanzare! Si chiama "porpora", una devastazione di macchie rosso vivo, alcune talmente fitte da formare ematomi di 10-15 centimetri di diametro. Lunedì è andata dalla dottoressa, che le ha ordinato analisi urgenti per il giorno successivo.
Lunedì sera, al ritorno dal lavoro, l'ho trovata pronta ad uscire: mi stava aspettando per andare al Pronto Soccorso, aveva un dolore fortissimo in corrispondenza del fegato. Mi sono spaventata.

Dopo una batteria di analisi del sangue, una radiografia dell'addome e una consulenza chirurgica, l'hanno dimessa dal Pronto Soccorso con un sospetto di colecistite, la prescrizione per un antibiotico, due giorni di dieta liquida, la raccomandazione di un'ecografia addominale e l'ordine di tornare immediatamente in ospedale se il dolore fosse peggiorato (peggio di così? quasi non riusciva a respirare...) oppure fosse salita la febbre. Un salto alla farmacia di turno per prendere l'antibiotico e poi a casa.
Il giorno dopo l'ho portata di nuovo in ospedale per fare alcune analisi aggiuntive richieste dal medico di base e nel pomeriggio sono tornata in Pronto Soccorso per ritirare le radiografie e gli esami del sangue della sera precedente, che non mi avevano potuto rilasciare subito perchè ancora non vistati dai medici competenti. Sorpresa! Mi hanno dato le radiografie e il relativo referto, ma non le analisi con la motivazione che essendo state fatte il giorno precedente, per disposizione del primario non possono più essere rilasciate dal Pronto Soccorso, ma bisogna fare richiesta all'ufficio cartelle cliniche.
Se qualcuno di voi trova qualche logica in questa giustificazione, vi prego di illuminarmi, perchè a me sembra una totale, assoluta, completa idiozia.
L'ufficio in questione chiudeva cinque minuti dopo, per presentare la richiesta servivano la delega, un documento d'identità della paziente, la firma di un dirigente medico e un numero imprecisato di giorni di attesa.

Tutto qui? Ma quando mai...
Il medico di base, preoccupata per la strana coincidenza tra la porpora e la colica e per alcuni valori ematici alterati (durante la permanenza in Pronto Soccorso avevo letto il foglio delle analisi e mi ricordavo le anomalie), ha richiesto un'ecografia urgente.
Di nuovo in ospedale, ormai erano quasi le cinque del pomeriggio. Allo sportello delle prenotazioni mi hanno detto che per le urgenze non si fissano appuntamenti, sono appunto urgenze, quindi devono essere evase subito. L'addetto si è gentilmente offerto di verificare in radiologia quando avrebbero potuto eseguire l'indagine e gli è stato detto che dovevamo presentarci la mattina seguente, cioè oggi, alle 8,30. Ok, non proprio immediato, ma ragionevole.

Stamattina ho accompagnato la mamma in radiologia con l'intenzione di approfittare dell'attesa per andare a piantare un po' di casino alla Direzione Medica per la storia delle analisi non consegnate.
Ma perchè fare il viaggio fino al quinto piano solo per un problema? Meglio averne due...
Non hanno fatto l'ecografia. Hanno detto che anche per le urgenze bisogna prendere appuntamento.
Hanno preso nota del mio numero di telefono dicendo che mi avrebbero chiamato nel pomeriggio per indicarmi giorno e orario dell'esame.

Negli uffici della Direzione Medica ho parlato prima con una segretaria, poi con una dirigente che rispetto alla questione delle analisi mi ha snocciolato una serie di "perle" se possibile ancora più preziose di quelle del pronto soccorso.
1. Il Pronto Soccorso non è tenuto a rilasciare niente, eventuali analisi ed esami effettuati sono ad uso interno. Buono a sapersi: dovesse malauguratamente capitare di nuovo, il giorno dopo rifacciamo tutte le analisi in laboratorio, così almeno ce le consegnano. E all'USL costa almeno cinquanta volte di più, ma a questo punto sono problemi loro.
2. La documentazione che non è allegata al referto di dimissione deve sempre essere richiesta all'ufficio cartelle cliniche, con i relativi tempi di attesa. Davvero? E allora perchè al Pronto Soccorso mi hanno consegnato le radiografie?
3. Dato che la prestazione era stata classificata come codice verde, non c'è nessuna urgenza di avere questi referti, anzi addirittura non sarebbe stata di competenza del Pronto Soccorso, avreste dovuto pagare il ticket. Il ticket per un codice verde? Dottoressa, ha presente il codice bianco? È quello che si usa per le prestazioni che non sono di competenza del Pronto Soccorso e per le quali si paga il ticket... No? Mai sentito? Davvero? Certo, chiami pure il Pronto Soccorso e chieda a loro cos'è...

Per fortuna - della dirigente - a quel punto è intervenuto il Direttore che si è scusato per l'incresciosa situazione, spiegando che si tratta di un problema di coordinamento tra i diversi reparti ed invitandomi a presentare un reclamo scritto, in modo che la cosa venga formalizzata e portata all'attenzione dei responsabili per trovare una soluzione. Non nutro troppe speranze che serva a qualcosa, ho la sensazione che all'origine di tutto ci sia qualche ripicca tra primari, ma lo farò.
Ho approfittato per segnalare anche il teatrino della mancata ecografia, forse questo ha avuto qualche effetto, perchè mi hanno chiamato meno di un'ora dopo, dandomi appuntamento per domani mattina.

Un'ultima chicca: ho chiesto alla segreteria della Direzione Medica un modulo per i reclami; quando sono tornata a casa però ho pensato che forse è meglio presentare due reclami distinti, uno per le analisi non consegnate e uno per la storia dell'ecografia. Ho guardato sul sito dell'USSL per vedere se c'era il modulo da scaricare, senza dover fotocopiare quello che mi aveva dato la segretaria. L'ho trovato, ed è diverso. Quello che mi hanno dato in ospedale è una versione superata. Quasi quasi di reclami ne presento tre.

Dopo aver riportato a casa la mamma, preparato il pranzo, sbrigato un po' di lavoro arretrato, fatto la spesa, e preparato la cena, finalmente me ne sono andata in piscina: è mercoledì, mi aspettavano le mie cinquanta vasche e le ho fatte tutte.
Questa volta ho dimenticato soltanto l'elastico per i capelli, il detergente intimo (di nuovo!) e - ovviamente - la biancheria di ricambio. Se qualcuno ha altri suggerimenti per le cose da dimenticare la prossima volta...

domenica 5 settembre 2010

Fidatevi delle sensazioni negative...

Quando preparate la borsa per la piscina che giaceva inutilizzata da oltre un anno e avete l'impressione che manchi qualcosa... fidatevi: probabilmente è vero!
E sicuramente vale la pena di perdere qualche minuto in più per verificare la fondatezza di quella sensazione, invece di trovarsi gocciolanti nello spogliatoio e scoprire che mancano: spugna, detergente intimo, salvietta per i piedi, pettine, deodorante e crema per il viso!
Anche se dopo un esordio con 50 vasche, filate via così tranquille da farmi pensare che probabilmente c'è margine per farne anche dieci o venti in più, chissenefrega della crema e del deodorante!

sabato 4 settembre 2010

A casa di Mamigà

A casa di Mamigà c'è il calore del tè e della famiglia.
A casa di Mamigà c'è il sapore dei biscotti e dei sorrisi.
A casa di Mamigà ci sono i colori dei ricami e dei sogni.
A casa di Mamigà ci sono fusa di gatti e giochi di bambino.
A casa di Mamigà c'è profumo di lavanda e di speranza.
A casa di Mamigà ogni tanto c'è qualche lacrima, ma c'è sempre tanta voglia di futuro.