giovedì 28 marzo 2013

Una parola grossa

Ci siamo!
Ritirati gli esiti di risonanza e RX torace: tutto a posto, nessun segno di recidive locali né di metastasi in giro per fegato e polmoni né di linfonodi alterati.
Significa, in soldoni, che posso festeggiare cinque anni liberi da malattia.

Di solito a questo punto scatta automatica la domanda: "Allora sei guarita?"
Ecco, "guarigione" è una parola grossa, una parola che chi si occupa seriamente di oncologia, usa assai raramente e con molta parsimonia.
Perché il cancro - anzi, i cancri perché sono centinaia di forme patologiche diverse - sono bestiacce insidiose.
Il cancro è provocato da mutazioni genetiche che rendono alcune cellule virtualmente immortali ed in grado di riprodursi in modo incontrollato. Queste mutazioni possono essere originate dalle più svariate combinazioni di fattori genetici, biologici, ambientali e comportamentali e anche quando le terapie raggiungono un completo successo e tutte le cellule malate vengono eliminate dall'organismo, può comunque accadere che quelle combinazioni si manifestino di nuovo in futuro, ricreando la stessa malattia, o che se ne producano di nuove, in grado di provocare un diverso tipo di cancro.
Per questo motivo, in oncologia di solito non si parla di guarigione, ma di sopravvivenza libera da malattia e di riduzione del rischio di ammalarsi di nuovo, idealmente fino allo stesso livello di chi non ha mai avuto il cancro.

Per molti tipi di tumore maligno, una sopravvivenza libera da malattia di cinque anni corrisponde appunto all'aver riportato il livello di rischio alla pari di quello di chi non si è mai ammalato, quindi viene identificato con il successo terapeutico.
Ovviamente, non per quello che ho avuto io.
Cioè, vi pare che io potessi accontentarmi di un cancro normale? Ma quando mai...
I liposarcomi hanno la sgradevole tendenza a recidivare anche a distanza di 8/9 anni, per cui il periodo di follow-up, di osservazione stretta, è di almeno dieci anni. Al termine dei quali, se tutto continuerà ad andare bene, il mio livello di rischio oncologico resterà comunque più alto rispetto a quello di chi non si è mai ammalato, a causa della notevole quantità di radiazioni che è stata utilizzata cinque anni fa per trattare la recidiva.
"Guarita", per me, resterà sempre una parola grossa.
Ma se lo rimane per i prossimi cinquant'anni, va benissimo.


PS: quando l'alternativo di turno vi racconta che la cognata della zia del genero del cugino del nipote della vicina di casa della nonna dopo qualche mese di terapia miracolosa è guarita, potete essere certi che si tratta di una bufala; vale la pena di interessarsi al caso solo se conoscete direttamente e personalmente (non per sentito dire, letto su internet o visto su YouTube) qualcuno che ha avuto il cancro, si è curato esclusivamente con metodi non scientificamente riconosciuti ed è ancora libero da malattia a distanza di diversi anni.
Analogamente, quando lo stesso alternativo di cui sopra vi illustra il grande inganno delle statistiche della medicina ufficiale che aumenterebbero fittiziamente le percentuali di successo delle terapie oncologiche classificando come guarito un paziente che sopravvive per cinque anni, anche se poi muore dopo cinque anni e un giorno, vi sta raccontando panzane e quelle statistiche non le ha mai nemmeno viste da lontano. Perché se le avesse davvero lette (e si trovano facilmente in Rete), non ci avrebbe mai trovato parole come guarigione e successo, ma solo sopravvivenza e sopravvivenza libera da malattia. Fermo restando che chi ha avuto il cancro, considera sicuramente un successo essere ancora vivo dopo cinque anni.
Non esistono una medicina ufficiale e una medicina alternativa: esistono solo una medicina seria e una miriade di ciarlatani.

giovedì 21 marzo 2013

Metodo scientifico e interrogazioni di anatomia

Il metodo scientifico, applicato con rigore per la prima volta da Galileo Galilei, consiste nel raccogliere evidenze sperimentali ed utilizzarle per formulare, dimostrare o smentire ipotesi e teorie.

Proviamo ad applicarlo alle reazioni avverse che ho manifestato in occasione delle Risonanze Magnetiche Nucleari (RMN).
  • quando mi hanno infuso sia il mezzo di contrasto che il Buscopan senza premedicazione (il trattamento preventivo per le allergie a basa di cortisone e antistaminici) mi sono ricoperta di grosse chiazze rosse e gonfie su spalle, braccia, torace e addome: robe che la Pimpa al confronto mi fa un baffo
  • quando mi hanno infuso sia il mezzo di contrasto che il Buscopan con premedicazione sono comparse alcune chiazze rosse
  • quando mi hanno infuso solo il Buscopan, senza mezzo di contrasto e senza premedicazione, sono comparse le chiazze rosse
  • quando mi hanno infuso solo il mezzo di contrasto, senza Buscopan, e con premedicazione (cioè l'altroieri), non sono comparse le chiazze rosse
L'ipotesi che il gadolinio sia innocente e che le macchie rosse siano da imputare unicamente al Buscopan mi pare sempre più ragionevole. Una rigorosa applicazione del metodo scientifico richiederebbe un'ulteriore verifica sperimentale, cioè l'infusione del solo mezzo di contrasto, senza Buscopan né premedicazione: chissà se la prossima volta mi lasciano provare.

Di Galileo, della scienza e delle mie macchie da dalmata in Technicolor vi importa poco o nulla e vorreste sapere com'è andata la risonanza? Be', vorrei saperlo anch'io, ma dovrò aspettare la metà della prossima settimana.

Intanto però stamattina ho avuto un'esperienza introspettiva straordinariamente interessante ed istruttiva.
Ricordate quando parlavo di guardarsi dentro? Ecco, oggi ho avuto la possibilità di farlo, e con una guida davvero squisita.
Era la prima volta che incontravo questo radiologo, ma mi ha fatto subito un'ottima impressione per la cortesia e l'attenzione che mi ha rivolto mentre si informava sulla mia storia clinica.
Deve avermi inquadrata subito come paziente curiosa, perché appena mi sono stesa sul lettino per l'ecografia, ha girato il monitor verso di me, affermando con sicurezza: "Lei vuole vedere". Sgamata subito...
Non si è limitato a lasciarmi guardare, ma ha instaurato un dialogo, fatto di spiegazioni ma anche di domande: "Ecco, questo è il fegato. Vede come appare chiaro? È per via della steatosi, la presenza di goccioline di grasso. Un fegato normale avrebbe un'immagine più scura, simile a questo che è...?"
"Il rene?"
"Esatto. Ora sposto un po' la sonda per esaminare un altro organo che si trova a ridosso del fegato..."
"Cistifellea? Pancreas?"
"Il secondo, brava. Ha forma allungata e questa è la coda".
E via così. Ha esaminato scrupolosamente il mio addome, spiegandomi passo passo tutto quello che veniva visualizzato sul monitor e interrogandomi di tanto in tanto sui nomi e le posizioni degli organi interni.
Abbiamo esplorato la milza, seguito l'aorta e le sue biforcazioni, perché - mi ha spiegato - bisogna esaminare con particolare attenzione i linfonodi vicino ai grandi vasi sanguigni. Ho dovuto distogliere lo sguardo dal monitor per un po' quando mi sono girata sul fianco, ma ha continuato a raccontarmi quello che vedeva. È stato davvero illuminante, finalmente sono riuscita a cogliere almeno alcuni degli elementi oggettivi di un'ecografia, a dare un senso a quelle macchie indistinte che agli occhi di chi non è addetto ai lavori possono far sembrare il lavoro del radiologo quasi più vicino alla stregoneria che alla scienza.

Sulla palla ha avuto un'esitazione: gli avevo spiegato che c'era un linfocele, ma credo non se l'aspettasse così grande: per farsi spazio, ha spostato la vescica, l'utero e i grandi vasi iliaci. Per spiegarmi cosa intendeva, mi ha fatto confrontare l'immagine della parte sinistra, in cui i vene e arterie sono al loro posto, con quella destra, evidenziata dall'ecodoppler, dove sono evidenti lo spostamento verso il basso e la compressione esercitati dalla palla con conseguenti... "Formicolii, problemi di circolazione e parestesie" ho concluso io.
Sempre con assoluta delicatezza, mi ha fatto notare lo spessore del mio strato di grasso addominale, indicandomi quale dovrebbe essere in condizioni normali. No, non ve lo dico quanto ne ho in più, ma fidatevi: è troppo!
Ha preparato il referto subito dopo l'esame e me l'ha consegnato dopo pochi minuti. Probabilmente la procedura di invio a domicilio che era stata introdotta qualche mese fa, oltre ad essere sgradita ai pazienti, non ha migliorato l'efficienza (e come avrebbe potuto, dato che introduceva attività aggiuntive?): spero sia stata abbandonata definitivamente.

Tutto a posto, nessuna anomalia, niente di preoccupante.
Per completa tranquillità devo aspettare l'esito della radiografia al torace e della risonanza, però a questo punto sono decisamente ottimista.

PS: Rita, avevi ragione: dalle stalle di ieri alle stelle di oggi...

sabato 16 marzo 2013

Esercizi di serenità

Di recente sono stata coinvolta in una sgradevole polemica innescata da due altrettanto sgradevoli soggetti che hanno dispensato offese, calunnie e malignità varie, prive di qualsiasi fondamento, nei confronti miei e di alcune altre persone.

All'inizio la cosa mi è pesata molto, anche perché questi  personaggi erano arrivati addirittura a mettere in dubbio la mia onestà. Ho passato un paio di giorni con il sangue che mi ribolliva per l'indignazione.


Poi però è successo qualcosa.
Ero tornata dal lavoro verso le 14, ho salutato il Ciccio, ho messo a scaldare nel microonde la pastasciutta che Renato mi aveva lasciato, e mentre andavo a mettere un canovaccio nella cesta dei panni da lavare sono passata davanti al mio pianoforte, l'ho guardato e all'improvviso mi sono resa conto di quello che avevo intorno.

La mia casa piena di cose che amo. I miei amori, Renato e il Ciccio. Tante bellissime persone a cui voglio bene. Un lavoro che mi dà soddisfazione.

Ho sentito tutte queste cose buone e ho deciso che quei due rivoltanti individui non contano niente, che non meritano che io sacrifichi la mia serenità a causa loro. Io so che le loro accuse ed insinuazioni sono false e lo sanno anche le persone che per me sono importanti, il resto non importa. È bastato un secondo per rimettere la situazione nella giusta prospettiva, per ridare alle cose il giusto peso.
Ehm... no, questo ancora non è "giusto"

È stato un atto di volontà , un esercizio di serenità di cui avevo estremo bisogno, perché ora ci sono da affrontare cose più importanti di queste persone meschine.
È periodo di controlli.
Le analisi del sangue sono buone, a parte i soliti globuli bianchi latitanti, ma almeno rispetto all'ultima volta sono risaliti un pochino. Colesterolo altino, come sempre, ma ce n'è tanto di quello buono e i trigliceridi sono bassi. Parametri epatici eccellenti, a conferma di alcune buone scelte alimentari degli ultimi mesi.

Nei prossimi giorni mi aspettano RX torace, risonanza magnetica con mezzo di contrasto (e relativa vagonata di cortisone e antistaminico) ed ecografia.
La mia serenità, ora, mi serve tutta.
oooooommmmm!

venerdì 15 marzo 2013

Bestiario autostradale

Esemplari osservati oggi nel tratto Padova-Portogruaro della A4:
  • conducente di Panda che blocca per quasi 5 minuti un casello in entrata: pare non riuscisse a prendere il biglietto
  • innumerevoli idioti che occupano la corsia di sorpasso benché non stiano sorpassando proprio nessuno
  • una degli idioti di cui sopra che traffica con il cellulare mentre procede a 90km/h
  • un altro degli idioti di cui sopra - ma questo pure criminale - che tracanna una bottiglia di birra mentre guida
  • un folle che sorpassa sulla rampa a doppio senso di marcia
Ma che è? Al venerdì sera aprono le gabbie?

mercoledì 13 marzo 2013

Conversazioni domestiche 4

Io - "Quando hai lavato i piatti?"
Lui - "Stamattina."
Io - "Prima di andare al lavoro?"
Lui - "Sì."
Io - "Ma a che ora ti sei alzato?"
Lui - "Alle 7, come al solito."
Io - "E hai avuto il tempo di lavare i piatti?"
Lui - "Mi dava fastidio vederli lì da ieri sera."
Io - O_O

Ora, io non so se davvero lo Spirito Santo stia assistendo i cardinali riuniti in conclave a Roma. Di sicuro però stamattina deve aver fatto una capatina da queste parti, perché non si spiega altrimenti un simile caso di illuminazione divina.


PS: abbiamo la lavastoviglie, ma alcune cose vanno comunque lavate a mano (alluminio, cucchiai di legno, coltello di ceramica...) e questo è compito di Renato.