martedì 24 novembre 2020

Nuovi modi di fare teatro

Domani sera si torna in scena, in un modo completamente nuovo, compatibile con le limitazioni imposte dal coronavirus.


In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne faremo una diretta su Facebook del nostro spettacolo Femmine da Morire in forma ridotta: sei brevi monologhi, tutti al femminile.
Storie forti, difficili, che fanno male e proprio per questo devono essere raccontate e devono essere ascoltate.
Credetemi, ne vale la pena.
Vi aspetto!

venerdì 20 novembre 2020

Stilettate

Quelle del calendario che ti ricorda che oggi è il compleanno di Sara

Quelle del post di Angelo che ti ricorda che oggi è l'anniversario della morte di Anna.

Quelle di Francesca che ha da poco perso il suo compagno. E di Flavia che il compagno l'ha perso qualche mese fa. E di Antonella e Maria Grazia che l'hanno perso da anni, ma il dolore morde ancora. 

Il dolore di mille compagni, genitori, figli, fratelli, amici...

Il dolore dell'assenza, quello che fa male davvero.


mercoledì 18 novembre 2020

A volte va così

Brutta notte, quella appena passata. Ma bruttabrutta.
Ieri a chi mi chiedeva come stavo avevo risposto "benissimo" ed ero assolutamente sincera. Sono stata bene fino al momento di andare a letto, poi non so cosa sia successo, ma la situazione è cambiata completamente.
Appena mi sono infilata sotto al piumone, sono stata assalita dalle tigri cattive, cattivissime.


Tutte le terminazioni nervose del moncone sembravano impazzite: dolori lancinanti all'arto fantasma, spasmi muscolari (ho scoperto che si chiamano miocloni, che fa tanto Star Wars) e pelle ipersensibile; avevo provato a massaggiare leggermente - a volte aiuta - ma era tutto un grumo di dolore.
Non ho aspettato a lungo, ormai ho imparato a riconoscere le situazioni da cui non riesco a uscire senza aiuto, e ho preso le gocce: dose singola. Dopo due ore, la situazione era praticamente invariata: stilettate all'arto fantasma più o meno ogni quindici secondi e miocloni a ripetizione. 
Ho preso altre gocce, mezza dose, ma dopo due ore, ancora nessun effetto.

Con grandissima riluttanza, mi sono rassegnata a prendere un altro farmaco, una combinazione di oppiaceo a basso dosaggio e paracetamolo. Sono sempre restia ad assumere analgesici, figuriamoci a mescolarli; ci ho pensato un bel po' e ho aspettato, in modo da far passare qualche ora dalla precedente assunzione, ma la situazione era davvero pesante e non vedevo altra via di uscita.
Anche questo ha funzionato solo parzialmente, ma dopo altre due ore la frequenza e l'intensità dei morsi di tigre si erano ridotte abbastanza da consentirmi di prendere sonno.
Ormai erano quasi le otto del mattino, ma per fortuna oggi avevo preso ferie. Ho dormicchiato, poco e male, fino alle undici, un sonno disturbato e con molte interruzioni.

I farmaci non sono stati molto efficaci contro il dolore, ma non mi hanno risparmiato gli effetti collaterali: dopo nove ore dall'ultima assunzione, ero ancora intontita, avevo un po' di nausea e capogiri. Ora credo finalmente di aver smaltito... e le tigri graffiano di nuovo, anche se meno forte.
Mi resta sempre una domanda: ma davvero c'è gente che prende queste sostanze per puro piacere? 😳

lunedì 9 novembre 2020

Diario felino - La scorta

Caro diario,
Si avvicina l'inverno, le giornate si accorciano e quando l'umano torna dal lavoro, fuori è già buio; se l'umana vuole fare una sgambata con le stampelle lungo la via, deve uscire più presto, all'ora di pranzo o nel primo pomeriggio, quando lui non c'è. Da sola.



Ma stiamo scherzando? 
Davvero avete pensato anche per un solo momento che potrei lasciarla andare per strada da sola?
Dovunque io mi trovi, qualunque cosa io stia facendo, quando lei mette la scarpa e prende le stampelle, io arrivo. E la accompagno, sempre, perché adesso sono io il Custode.

Stamattina c'è stato un falso allarme, è uscita con il deambulatore e io sono corso fuori, ma era solo per prendere un pacchetto che il corriere aveva lasciato sulla colonnina del cancello, è rientrata subito. Dopo pranzo invece è uscita due volte, dice che ha bisogno di fare più esercizio.
Durante la passeggiata non le sto troppo vicino, per non rischiare di farla inciampare, mi tengo a pochi metri di distanza, ma non la perdo mai di vista. Per lo più la seguo, ma ogni tanto scatto in avanti a controllare il percorso e poi la aspetto. Quando rientra, verifico che sia ben sistemata sulla sedia a rotelle, poi torno a occuparmi dei fatti miei.

Anche i piccoli stanno imparando: le prime volte rimanevano in giardino o al massimo davanti al cancello, pronti a rientrare al minimo rumore. Edison, che è il più coraggioso, osava allontanarsi di una decina di metri.
Oggi pomeriggio non c'era movimento per strada e hanno preso coraggio, sono venuti tutti quasi fino in fondo alla via, anche se non l'hanno seguita con la mia stessa attenzione, si distraevano spesso a guardare dentro ai giardini. Impareranno.
Comunque è stata una scena mitica: l'umana monozampa con sei felini a fare da scorta.



                          Aki




giovedì 5 novembre 2020

Diario felino - Perplesso

Caro diario,
negli ultimi giorni Aki ha catturato un sacco di prede, deve aver trovato un nido di pantegane nei campi dietro casa e ne ha già prese tre, belle grosse; le ha portate a casa intere, testa, zampe, coda e tutto.


È anche gentile con le sue prede, sia le pantegane che i topi piccoli e i ramarri: le porta in casa, quasi sempre morte, e ce le lascia a disposizione per giocarci. Io però non ci sono mai riuscito, perché gli umani le fanno sparire immediatamente, appena le vedono: probabilmente le trovano particolarmente buone, ecco perché sono così contenti quando Aki le porta, infatti lo ringraziano tantissimo e gli fanno un sacco di coccole e complimenti. Ai nostri umani piace molto mangiare.

Io vorrei che gli umani facessero anche a me tanti complimenti, allora ho pensato di portare anch'io qualcosa da mangiare, solo che non sono capace di prendere le pantegane e i ramarri come Aki e se prendo le locuste, se le mangia mia sorella.
Però ho pensato che gli umani non sono carnivori come noi gatti, loro sono onnivori e devono mangiare anche tanti vegetali, dicono che fa tanto bene alla loro salute.
Allora negli ultimi giorni ho cominciato a portare in casa foglie secche, rametti, pezzetti di corteccia e anche piccole zolle di terra con un po' di erba attaccata. 


All'inizio lasciavo i miei regali sul pavimento del salotto o della cucina, come fa Aki, ma nessuno mi faceva i complimenti. Allora ho provato a lasciarli sul divano in salotto, proprio dove si siede l'umana quando lavora.
Ho pensato che forse non sa come si mangiano e le ho fatto vedere che si possono masticare e ridurre in pezzettini piccoli piccoli. Ancora niente complimenti, al massimo dice "Ettore!" e sospira, poi raccoglie tutti i pezzetti con quell'aggeggio rumoroso che aspira.
Non capisco...


                  Ettore