domenica 31 luglio 2022

Spreco inevitabile

L'acqua è un bene prezioso che non bisogna mai sprecare, men che meno in questo lungo periodo di siccità.


Tenere aperto il rubinetto mentre ci si spazzola i denti è uno spreco, lo so, e sto bene attenta a non farlo mai.
Tranne stasera.
Perché se chiudo il rubinetto succede questo.


E poi questo. 


P.S. ho lasciato uscire solo un un filo d'acqua, il minimo indispensabile per tenere Ettore lontano dal lavandino.


La parola magica

Non amo farmi fotografare. Mi imbarazza mettermi in posa, non mi sento a mio agio; le rare volte in cui mi faccio scattare qualche foto, il risultato è visibilmente forzato e non ne sono quasi mai soddisfatta. 

Una decina di giorni fa, dovevamo partecipare come lettori alla presentazione di un libro di poesie e ho approfittato dell'occasione per una spedizione dalla parrucchiera: taglio molto deciso e colore forte, ma non permanente, perché non voglio ritrovarmi schiava della ricrescita. 
Il ruolo richiedeva un aspetto curato che ho completato con abito lungo e un po' di trucco, un'occasione talmente rara da meritare di essere immortalata.

Come al solito, Renato ha cercato di incoraggiarmi a sorridere, inizialmente senza grandi risultati. Poi ha avuto un'illuminazione e ha trovato la parola magica per disegnare sul mio viso un pensiero felice: "Ettore!"

  

giovedì 28 luglio 2022

Esperimento 2: promossi e bocciati

Oggi ho proseguito con i test sulle piscine.

Dopo una lunghissima sessione di coccole con Ettore nel bagagliaio dell'auto, finalmente sono riuscita a farlo scendere e a partire, destinazione San Stino.
Grazie alle precedenti esperienze, ero molto ottimista. Anche questa volta, troppo ottimista.

Alla reception la prima brutta sorpresa: il prezzo del biglietto è più alto di quello indicato sul sito e non sono previste riduzioni per le persone con disabilità. L'ultima volta mi avevano fatto pagare il biglietto ridotto, evidentemente la cosa è a discrezione di chi si trova alla biglietteria.
Prima di cambiarmi, do un'occhiata agli spogliatoi, dato che nelle precedenti occasioni ero stata solo nella piscina esterna e non li avevo mai utilizzati. 
Ci sono due camerini per cambiarsi, a occhio forse riesco a entrare dalla porta, ma nulla di più: lo spazio interno non consentirebbe alcun movimento con la carrozzina, mi sa che non riuscirei nemmeno ad alzarmi per infilare il costume.
Vabbè, vediamo il resto.
Docce suddivise in cubicoli, nessuno spazio per parcheggiare la carrozzina, niente sedili né maniglioni. Ma forse nel bagno per disabili... Niente: ci sono WC, lavandino, maniglioni, ma manca la doccia.
Torno alla reception e segnalo il problema: se non c'è un sedile, io non posso fare la doccia. La ragazza è visibilmente in imbarazzo e non sa come rispondere. Ovviamente non è colpa sua, quelli che dovrebbero vergognarsi - tanto - sono i progettisti e i gestori dell'impianto. Mi restituisce i soldi del biglietto, saluto e me ne vado.


Ma io oggi volevo nuotare.
Ho girato la macchina e via, verso San Vito.
Avevo tenuto per ultima questa struttura perché sapevo già che è perfettamente accessibile, ma anche perché è più lontana da casa mia rispetto alle altre due. Ma a mali estremi...

Dai parcheggi per disabili all'ingresso ci sono solo pochi metri, senza irregolarità né buche: cominciamo bene. Alla reception però una sorpresa sgradevole: biglietto intero; l'altra volta non mi avevano fatto pagare nulla. Si vede che anche qui dipende da chi si trova e questo non va bene. Peraltro, il biglietto intero a San Vito costa meno del ridotto a Portogruaro o San Stino, quindi non mi posso lamentare.
Nessuna difficoltà a utilizzare lo spogliatoio dedicato alle sedie a rotelle, con porte scorrevoli molto larghe e tutto lo spazio necessario per muovermi. A bordo vasca, la bagnina si è informata subito sulle mie esigenze di assistenza: non serve niente, grazie! Una puntata al bagno per disabili per la doccia preliminare, poi sono scesa finalmente in acqua, nella piscina grande completamente deserta: evidentemente ho azzeccato l'orario perfetto!
Due settimane fa avevo fatto 36 vasche, quindi l'obiettivo era farne qualcuna in più: sono arrivata a 48, intervallandole con esercizi di stretching. Alla fine, un po' di lavoro sulla respirazione e qualche apnea statica di rilassamento - naturalmente dopo aver avvertito la bagnina in modo che non mi credesse morta vedendomi galleggiare a faccia in giù. 
Quando sono uscita, la bagnina si è complimentata per il mio stile nel nuoto, ha detto che ho movimenti molto fluidi in acqua. Ho gongolato, soprattutto perché non ho mai preso nemmeno una lezione di nuoto in tutta la mia vita; la Maria mi ha insegnato a stare a galla quando ero ancora molto piccola, il resto l'ho imparato guardando le gare di nuoto in televisione. 
Di nuovo nel bagno disabili per la doccia: questo è quasi perfetto, per trovare il pelo nell'uovo direi che ci vorrebbe un maniglione in più tra WC e doccia, in modo da potersi appoggiare sia a destra che a sinistra, ma è assolutamente fruibile anche così.
Sono tornata a casa stanca e soddisfatta.

sabato 16 luglio 2022

Esperimento

Ieri ho deciso di rosicchiare un po' il monte ore di ferie arretrate e mi sono presa la giornata libera per un esperimento. 
Dopo il ritorno dalle vacanze, ho praticato la pigrizia a livello agonistico ed era ora di rimettersi in moto: ho bisogno di mantenere il tono muscolare costruito durante la stagione di sitting volley e di integrarlo con un po' di lavoro aerobico. 
Ho voluto quindi provare a tornare in piscina da sola, con l'idea di farlo diventare in futuro un appuntamento settimanale ricorrente. Ho compilato la mia solita lista di cose da portare, sono riuscita a stiparle tutte nello zainetto da allenamento e via!

Avevo una ragionevole certezza che la piscina di Portogruaro fosse accessibile perché in passato avevo visto qualche volta in vasca un paraplegico: arrivava con la carrozzina da dietro le tribune, dove immaginavo fosse ubicato lo spogliatoio per disabili.
Sapendo poi che l'impianto era rimasto chiuso per lavori di ristrutturazione per ben due anni, dal 2019 al 2021, ero ottimista sulle condizioni dell'edificio. 
Troppo ottimista...


La prima impressione è stata buona: rispetto alla mia ultima visita, risalente credo a cinque anni fa, gli alberi nel parcheggio sono cresciuti e ho potuto sistemare la macchina all'ombra, vantaggio non da poco in queste giornate torride.
Poi però sono iniziati i problemi: il marciapiede che porta all'ingresso è quasi impraticabile in sedia a rotelle, una cinquantina di metri di sanpietrini sconnessi, pieni di gobbe e avvallamenti che ho dovuto affrontare con prudenza e una buona dose di fastidio.
Raggiunta finalmente la porta, ho dovuto superare un gradino, basso ma inappropriato in termini di accessibilità. Per poi scoprire che la nostra piscina comunale non prevede riduzioni sul biglietto di ingresso per le persone con disabilità; che per carità, non è obbligatorio, ma a San Vito mi avevano fatto entrare gratis e a San Stino con biglietto ridotto. E non c'è più nemmeno la riduzione per i residenti nel Comune, quindi biglietto intero. Amen.
Lo spogliatoio accessibile è proprio dove immaginavo, sotto le tribune. Senza finestre, che non è il massimo, ma c'è lo spazio necessario per manovrare la carrozzina e il bagno con maniglioni e doccia a filo pavimento.
Il bagnino mi ha chiesto se avessi bisogno di aiuto, ora è disponibile anche un sollevatore per entrare in acqua, ma ormai la mia tecnica per questo passaggio è ben consolidata: scendo dalla carrozzina vicino al bordo e scivolo dentro con la grazia e la stazza di un leone marino.


Il contatto con l'acqua mi regala sempre una sensazione di benessere e libertà: ancora una volta, la mia disabilità rimane fuori dalla vasca.
Come primo giorno, mi ero data un obiettivo minimo di 20 vasche da 25 metri; ne ho fatte 36: un buon inizio. Un po' di rilassamento con esercizi di respirazione e apnea statica, poi mi sono issata di nuovo sul bordo, il bagnino ha avvicinato la sedia a rotelle, su cui avevo già preparato un telo per evitare di inzupparla e una salvietta per asciugarmi le mani in modo da avere una presa salda sul telaio per risalire in sicurezza.
Sono rientrata nello spogliatoio e ho fatto la doccia, maledicendo in ogni momento il genio che ha pensato bene di montare un maniglione orizzontale esattamente dietro al sedile, così che batte sulla schiena ed è impossibile sedersi comodamente, a conferma del fatto che i bagni per disabili vengono spesso realizzati escludendo l'uso del cervello. 
Nel complesso, l'esperimento ha avuto successo ed è sicuramente da ripetere, ma forse in un'altra piscina.

venerdì 8 luglio 2022

Molto dolore per nulla

Quando cambia il tempo, le formiche fantasma mi massacrano: morsi, pizzichi, scosse, pugnalate... Vanno avanti imperterrite per ore, a volte giorni, in barba agli antidolorifici. Due giorni e una notte di calvario la settimana scorsa e un giorno e una notte questa settimana hanno fatto nascere una nuova variante per il saluto del mattino a Rita e Cristina su Whatsapp.


Pazienza, almeno arriva la pioggia e se questo è il prezzo da pagare per uscire dalla siccità, sono disposta a sacrificarmi, ne vale la pena... Beh, ne sarebbe valsa la pena se fosse piovuto davvero: due gocce la settimana scorsa, poco di più negli ultimi giorni, non è bastato nemmeno a inumidire il terreno, Il mio martirio è stato inutile! 😡



La soluzione, come sempre, è tuffarmi nei pensieri felici.

È uscito il mio articolo sul numero 1/2022 di Libertà di Parola
giornale di strada de I Ragazzi della Panchina di Pordenone. 😊



È arrivato un nuovo raggio di sole! 🎀



Ettore non vuole lasciarmi andare in ufficio 😸



Sono ricominciati i Mercoledì musicali, una delle manifestazioni che amo di più: ogni settimana musica dal vivo nelle strade e nelle piazze del centro di Portogruaro. 😍