giovedì 28 novembre 2024

Lo prendo per buono

Il risultato della PET è arrivato qualche giorno fa, ma sono impegnatissima con il lavoro e non solo - tra le altre cose ho fatto il corso per riprendere l'abilitazione come segnapunti di pallavolo e superato il relativo esame - mi stanco facilmente e fatico molto a trovare la concentrazione per scrivere.


Alla prima lettura del referto PET sono rimasta perplessa: bene la situazione pressoché invariata nelle zone già note, in particolare polmoni e costola, ma poi c'è una lunga lista di altre zone con lievi captazioni e punti di domanda che indicano difficoltà di interpretazione. 
Un po' è colpa mia: la notte prima dell'esame era passata quasi completamente in bianco per i dolori, ero stanchissima e durante la scansione mi sono addormentata e mi sono mossa senza rendermene conto e l'esame e c'è un'annotazione su "Diffusi artefatti da movimento in particolare agli arti superiori che riducono l'accuratezza della metodica."


Nota per la prossima volta: evitare di addormentarsi durante gli esami che richiedono immobilità, che tanto poi non viene nessun principe a svegliarmi.

L'oncologa però ha detto che il referto le sembra buono e rileggendolo mi sono resa conto che in effetti per lo più parla di aree già note e sostanzialmente invariate, di nuovo c'è poco e quel poco non è chiaramente identificabile come malattia (ricordo che la PET evidenzia anche una semplice infiammazione). 
Dato che sicuramente non indica peggioramenti catastrofici, ho deciso di considerarlo buono anch'io, che non significa nascondere la testa sotto la sabbia, so bene che qualcuno di quei punti di domanda potrebbe non essere innocuo, ma evitare preoccupazioni che in questo momento non sarebbero di alcuna utilità e avrebbero un impatto negativo sulla qualità della mia vita.
Prossimo appuntamento domattina per le analisi del sangue: se saranno buone, martedì procediamo con la sedicesima chemioterapia.

martedì 12 novembre 2024

Ma come fai?

Non aggiorno il blog da qualche settimana, ma non c'era molto da scrivere.
Ho fatto la quindicesima infusione con un giorno di ritardo rispetto al programma perché gli esami non erano buoni, non solo avevo i globuli bianchi bassi, ma ero pure anemica. Dopo un fine settimana molto più carnivoro del solito, i valori sono migliorati e nonostante ci fossero ancora alcuni asterischi, con l'oncologa abbiamo deciso di procedere, per evitare di dover rinviare la PET prevista tra una decina di giorni.

Il post chemio questa volta non è stato molto fastidioso, sono stata maluccio solo per un giorno e mezzo, in compenso le elettroformiche mi hanno massacrata giorno e notte per più di una settimana, mai avuto un episodio così prolungato di dolore acuto da arto fantasma, compromettendo parecchio la mia qualità di vita e costringendomi a rinunciare ad alcune iniziative a cui avrei voluto partecipare.
Per fortuna venerdì scorso le bestiacce sono rimaste tranquille, perché c'era un evento a cui tenevo davvero tanto, chi mi segue almeno dal 2017 sicuramente lo capisce, e sono immensamente felice di essere riuscita a partecipare.



Negli ultimi mesi mi sono sentita chiedere spesso "Ma come fai?" con riferimento alla mia energia e al buon umore con cui reagisco quasi sempre alla situazione oggettivamente pesante e difficile che sto vivendo. 
Ci ho riflettuto a lungo per trovare una risposta.

Non sono forte e nemmeno coraggiosa. Non sono nemmeno grande, soltanto molto grossa.
Sono però straordinariamente egoista, molto ostinata, eccezionalmente razionale e piuttosto ironica ed è la combinazione di questi aspetti a determinare il mio approccio alla malattia. 
L'egoismo fa sì che io mi concentri esclusivamente su me stessa e sul mio benessere, cercando ciò che mi fa stare bene e mi dà soddisfazione. 
L'ostinazione fa sì che io persegua questo obiettivo con impegno e determinazione. 
La razionalità fa sì che non mi lasci distrarre da ciò che non contribuisce al raggiungimento degli obiettivi: autocompatimento, paura, sconforto... 
E l'ironia condisce tutto questo con il sorriso. 



Qualche volta mi chiedono anche come faccio ad avere una pelle così bella: in effetti ci sono donne della mia età, o anche più giovani, che sembrano mie nonne.
La risposta è più semplice: dormo tanto, non fumo, non bevo e non mi trucco.
Credo che aiuti anche il fatto che sono grassa: benché l'obesità sia associata a un maggior rischio di malattie dermatologiche, la pelle del viso nelle persone grasse generalmente è più soda e ha meno rughe, ma non prendetelo come un buon motivo per ingrassare!