giovedì 30 marzo 2017

Conversazioni telematiche

Oggi è il mio giorno libero dal lavoro come dipendente e ho deciso di iniziarlo con un po' di ginnastica.
La fisioterapia ha dato grandi risultati, ma per mantenerli ci vuole costanza. Me ne sono accorta in particolare la scorsa settimana, quando il giorno libero è stato dedicato al lavoro come professionista: se lascio passare più di 3/4 giorni senza un po' di esercizi, le articolazioni iniziano subito a irrigidirsi e riprendo a zoppicare vistosamente.
Prima di colazione quindi mi sono impegnata in attività di stretching e tonificazione muscolare, ripetendo alcuni degli esercizi imparati durante la fisioterapia.
Dopo circa mezz'ora, affaticata, ma soddisfatta, ho deciso di fare un esperimento e sono salita sulla cyclette, per capire se pedalare è compatibile con le mie possibilità di movimento e, soprattutto, con la cicatrice all'inguine, che è ancora un po' dolorante.
Le prime pedalate sono state incoraggianti: nessun particolare fastidio all'inguine e la sensazione di fare un movimento utile per la gamba destra, lavorando proprio sul quadricipite, che mi serve per compensare, nei limiti del possibile, i muscoli che mi sono stati asportati.
Esaltata dalla scoperta, ho deciso di proseguire, ma senza esagerare, fissando il cronometro a cinque minuti.

Dopo il primo minuto ho iniziato a rallentare.
Alla fine del secondo ho pensato che forse potevo accontentarmi di tre.
Alla fine del terzo ho rallentato ancora, portandomi alla velocità di una ultra-novantenne.
Alla fine del quarto, mi chiedevo ripetutamente chi me lo facesse fare.
Alla fine del quinto,sono scesa, con i battiti cardiaci accelerati e i muscoli delle gambe che tremavano per lo sforzo, ma anche con la sensazione di aver fatto qualcosa di buono per la mia salute.

Ho deciso di condividere questo risultato con alcune persone, via Whatsapp. Tra queste c'era ZiaCris.
Ecco com'è andata.

A quel punto sono morta. Di nuovo. Dal ridere.
Ecco, io auguro a ognuno di voi un'amica così, perché tutti dovrebbero avere vicino qualcuno che è sempre capace di regalare un sorriso.


PS: il primo che osa proporre che io mi alzi mezz'ora prima nei giorni lavorativi per fare ginnastica, sarà immediatamente bannato da questo blog!

PPS: Fiordistella sul blog e Francesca su Facebook sono vicinissime alla completa soluzione dell'enigma proposto nei precedenti post. Ricordate che ho parlato di un "piccolo sogno", quindi sono escluse soluzioni straordinarie.

martedì 28 marzo 2017

Indizi

- non sto per pubblicare un libro
- non vado a Cuba

(chi lo sa, stia zitto!)

venerdì 24 marzo 2017

Progettando il sogno

Non sono sparita, sono solo molto impegnata a progettare i dettagli del mio piccolo sogno nel cassetto.
Ve ne lascio un'anticipazione...



martedì 7 marzo 2017

Con il sole

L'esito della TAC è il migliore che potessi aspettarmi.
Linfonodi inguinali lievemente ingrossati, ma i tessuti in quella zona sono ancora irritati dall'intervento e dalla radioterapia, è ragionevole che anche i linfonodi mostrino qualche segno di fastidio. È già una buona cosa che ci siano ancora linfonodi nell'inguine: sono quelli che mi hanno permesso di evitare sia l'intervento di bypass linfatico, sia una zampa da elefante.
Alcune alterazioni di tipo cicatriziale dei tessuti nella zona dell'intervento.
Confermato il laparocele, piccolo, con fuoriuscita di un'ansa intestinale; dovremo occuparcene chirurgicamente, prima o poi.
Nessun'altra anomalia.
Polmoni e fegato puliti, nessun corpo estraneo nell'addome, a parte qualche clip chirurgica, niente alterazioni a livello osseo. Nessuna notizia dal gluteo: forse non l'hanno esaminato con particolare attenzione, ma credo che se ci fosse stato qualcosa di strano, l'avrebbero rilevato.

Medici contenti, ma prudenti: il radioterapista ha previsto il prossimo controllo fra tre mesi con risonanza magnetica, l'oncologa ci ha aggiunto analisi del sangue, radiografia del torace, ecografia dell'addome. Ho già preso quasi tutti gli appuntamenti, domani dovrei riuscire a fissare anche l'ecografia, per la quale al CRO hanno già esaurito la disponibilità per tutto il 2017. Così poi non ci penso più fino a dopo la metà di maggio, e magari nel frattempo riesco a realizzare un piccolo sogno che ho nel cassetto da qualche anno.

Noi sollevati, speranzosi, felici.
Siamo usciti dall'ospedale con il sole, fuori e dentro.


sabato 4 marzo 2017

I discorsi del Papa

Di solito nella tarda mattinata della domenica sono davanti ai fornelli, approfitto del giorno festivo per dedicarmi un po' alla cucina. Mentre spignatto, tengo accesa la televisione, ascoltando distrattamente un canale di notizie non stop. In genere verso mezzogiorno si collegano con piazza San Pietro per trasmettere una parte dell'Angelus del Papa.
Non sono credente, non mi interessano particolarmente gli argomenti religiosi e spesso non condivido le posizioni della Chiesa cattolica su temi etici, ma qualche volta le parole di Papa Francesco mi offrono interessanti spunti di riflessione.

Diverse settimane fa, ad esempio, ha commentato un brano del Discorso della montagna relativo alle beatitudini: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli". Questa frase mi ha sempre lasciato un po' perplessa: chi sono i poveri in spirito? Da bambina pensavo che si riferisse alle persone scarsamente dotate di intelletto e non capivo perché gli sciocchi dovessero avere una corsia preferenziale per il Paradiso. La spiegazione di Francesco è stata illuminante: non poveri di spirito, ma poveri in spirito, cioè non corrotti dalla cupidigia, dalla sete di ricchezza, dall'ansia di avere sempre di più.
La frase allora acquista un senso, a mio parere molto bello a prescindere dal contesto religioso: beati sono coloro che scelgono la moderazione e la sobrietà, che sanno apprezzare ciò che hanno senza lasciarsi accecare dall'avidità.

In un altro discorso che ho apprezzato, il Papa ha detto che l'ottimismo è un atteggiamento che delude. Non bisogna essere ottimisti, ma avere speranza.
Condivido questa riflessione. L'ottimismo è l'illusione, quasi sempre infondata, che tutto andrà bene,  è come quel pensa positivo! che trovo sempre piuttosto fastidioso. La speranza invece è ammettere la possibilità che qualcosa vada bene anche quando le prospettive non sono buone.


Martedì avrò l'esito della TAC.
Ho molti motivi per non essere ottimista. Il numero di recidive, l'infiltrazione dell'ultimo tumore sull'osso del bacino, il nodulo fantasma nel gluteo che mi dà spesso fastidio, il dolore persistente nella zona pelvica, il laparocele... Più mille altre cose che potrebbero andare storte.
Non sono ottimista.
Ma ho speranza.