giovedì 13 ottobre 2016

Cronache dal CRO 1 - Intervento

Sveglia poco dopo le cinque del mattino, doccia, verifica di avere tutto e partenza, sotto un cielo ancora stellato, che a poco a poco inizia a scolorare nell'aurora.
Arriviamo con un po' di anticipo, ma l'attesa sulle  poltroncine dell'atrio di chirurgia è breve, perché mi chiamano per prima, non per nome, ma con le sole iniziali e l'anno di nascita, una forma di rispetto della privacy che sconfina nel ridicolo, ma non è colpa loro.
Stanza con vista sui monti, dove il bosco non ha ancora la livrea autunnale, ci sono appena le prime sfumature di marrone. Ma soprattutto, stanza dispari, con letto vicino alla finestra da cui si scende sul lato sinistro, quello opposto all'intervento, proprio come speravo.
E, altrettanto importante, l'altro letto è vuoto e lo resterà almeno per oggi.
Inizio subito a litigare con le calze anti trombo, che non ne vogliono sapere di restare al loro posto e si arrotolano sulle cosce,  nonostante i ripetuti tentativi di rimetterle a posto: una battaglia persa.

Sono la prima della lista di sala operatoria, vengono a prendermi prima delle 8. Nel trasferimento dal letto alla lettiga di sala sorprendo le infermiere, mostrando un'agilità che probabilmente non si aspettavano in una persona della mia stazza.
Trasmetto al personale le solite indicazioni: allergie, reazioni ai cerotti, richiesta di inserire qualcosa di morbido sotto i talloni, rifiuto assoluto del catetere peridurale, caso mai a qualcuno venisse in mente di usarlo.
Il dolore pizzicante degli aghi che forano le vene sul dorso delle mani è un piccolissimo prezzo che pago più che volentieri, perché questa volta mi viene risparmiato il fastidioso accesso venoso centrale sul collo e non ci saranno piaghe da cerotti.
Rimango cosciente fino alla sistemazione sul tavolo operatorio, con il braccio sinistro steso di lato e pieno di aghi e cannule e il destro legato sul fianco per non intralciare il chirurgo.
Inizia l'infusione dell'anestetico: pochi respiri e la mia coscienza va in stand by, lasciando il personale di sala al proprio lavoro.

Al risveglio, chiedo l'ora: mi dicono che sono passate da poco le 13. È stato un intervento piuttosto lungo.
Un rapido controllo mi conferma quello che avevo già sospettato: non c'è stato intervento sul gluteo. In compenso, la medicazione sulla coscia è molto più lunga di quanto mi aspettassi, ma dovrò aspettare il colloquio con il chirurgo per scoprirne il motivo.

Inizio ad apprezzare la differenza tra un intervento addominale e uno agli arti.
Sento un dolore profondo nella zona operata: non è il taglio, ma i tessuti interni. Ma è niente in confronto alle precedenti operazioni.
E riesco a muovermi, ancora con sufficiente agilità per aiutare nel passaggio di ritorno dalla lettiga al letto.
Niente terapia intensiva, questa volta si torna in camera, dove mi raggiungono Renato e Chiara.

Onde.
Onde di dolore, che si attenuano progressivamente, via via che l'analgesico fa il suo dovere.
Onde di calore, casomai avessi dimenticato la menopausa.
Onde di sonno, a cui mi abbandono volentieri.
Onde di nausea, decisamente meno gradevoli.
Pensieri ondeggianti, tra i residui dell'anestesia e gli antidolorifici.

Ma tutto infinitamente più facile rispetto ai precedenti interventi, anche quando verso metà pomeriggio mi vomito addosso una quantità di succhi gastrici che non sapevo di poter contenere. Un altro prezzo che pago più che volentieri in cambio del sondino naso gastrico, tanto questa volta non fa male, anche se mi dispiace per gli infermieri che hanno dovuto cambiare tutta la biancheria del letto, fino al salva materasso.

Continuo a litigare con la calza sinistra che si arrotola sulla coscia.  La destra invece è stata sostituita con un gambaletto, per non coprire la ferita. Un altro piccolo vantaggio.

Il pomeriggio scorre così, ondeggiante tra la gratitudine per questo post-operatorio così poco difficile e l'inquietudine per la mancanza di informazioni sull'intervento e per quel taglio stranamente lungo sulla coscia.

2 commenti:

  1. Ciao Mia!!! Sono contenta per il post intervento ed in attesa delle tue prossime informazioni sul taglio lungo etc...Grazie per la dovizia di particolari. Bene bene bene, spero tu stia ancora meglio oggi!!!

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  2. Un abbraccio grande Mia!Giorno dopo giorno, starai sempre meglio!

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