martedì 22 ottobre 2019

Come un cane a passeggio


Attendevo notizie dall'infettivologo per aggiornare la situazione.
Devo continuare con gli antibiotici almeno fino a lunedì: praticamente annienteremo ogni forma di vita all'interno del mio corpo e venerdì rifaremo emocoltura e urocoltura per confermare lo sterminio. E Hitler muto.
Nel frattempo, continua l'isolamento.

Ho avuto ancora giornate cattive per la nausea e l'intestino pigro (tanti, troppi farmaci non aiutano), ma anche quando mi sento bene, come oggi, mangio sempre poco poco.
Continuo quindi con gli integratori (almeno quando non mi mandano quelli al caffè: puah!) e la nutrizione endovena, ma per fortuna la glicemia non è salita, non c'è stato bisogno di insulina. Però mi sforacchiano le dita tre volte al giorno.
Le flebo non mancano: oltre alla sacca di cibo liquido, ci sono sette somministrazioni di antibiotico al giorno, ognuna in flacone da 200 ml di fisiologica. Mi hanno raccomandato di non bere troppo, ma anche così, l'effetto è prevedibile: ho bisogno della padella con una frequenza imbarazzante, fino a dodici volte nelle ventiquattr'ore. Mi sembra di essere uno di quei cani che durante la passeggiata si ferma ogni due metri a marcare il territorio.


Quando non sto male, faccio quello che posso per rimettermi in forma.
Da sola cerco di fare qualche esercizio per gamba e braccia e di passare un po' di tempo sulla carrozzina, per abituarmi a stare seduta. È ancora faticoso, soprattutto per la schiena che deve compensare la mancanza di ossa su tutto il lato destro del bacino.
I fisioterapisti vengono a trattarmi in camera due volte al giorno; di solito approfitto della loro presenza per zompettare con il deambulatore. Purtroppo la condizione di paziente infettiva non mi consente di allontanarmi più di un paio di metri dal letto, ma stamattina siamo usciti sul terrazzino.
Per la prima volta oggi ho affrontato la sessione del mattino con una buona dose di energia, senza la sensazione di capogiro imminente che ha accompagnato tutte le precedenti. Posso almeno cominciare a immaginare di tornare a casa.


COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
Per motivi a me imperscrutabili, non riesco a rispondere ai commenti sul blog, né con il mio account, né come anonimo.
È un problema che ho sempre avuto, in una certa misura, e risolvevo usando due telefoni diversi, uno per scrivere i post e l'altro per i commenti, ma da diversi giorni non riesco a commentare nemmeno con l'altro telefono.
Sappiate che non è cattiva volontà da parte mia; leggo tutti i vostri commenti e vi ringrazio per l'affetto e il tempo che mi dedicate.

8 commenti:

  1. Ma figurati se pensiamo alle risposte. Noi che ti leggiamo tifiamo per te. Con affetto, anche se non ti conosco di persona. Clara

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  2. 👊alla faccia dei virsbatteriecc non invitati 😘

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  3. Evvai con lo sterminio! Gia' che stai iniziando ad immaginare di tornare a casa e' buon segno.

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  4. Stella stellina, casetta si avvicina...avanti ancora un po' ed ė fatta! Anna

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  5. Che gioia leggerti!! A noi basta sapere di te, avanti tutta cara Mia!!
    Lunedì dovrò subire un banalissimo interventi alle corde vocali( nodulo) spero di ricordarmi di te nel post operazione,giuro che mi schiaffeggeró da sola al primo lamento!!!
    Un abbraccio gigante!!!
    Eleonora

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  6. Dai Mia che piano piano le cose si aggiustano. Le energie che senti tornare al mattino sono un'ottima notizia

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