giovedì 29 novembre 2007

Cremazione

I primi giorni del secondo ciclo di chemioterapia sono trascorsi più o meno bene, nel senso che lunedì sono stata benissimo, da martedì sera a mercoledì a mezzogiorno ho vomitato anche l'anima, poi mi sono rassegnata a prendere una pastiglia antinausea "forte" (quelle "leggere" le prendo regolarmente tre volte al giorno), altrimenti non sarei riuscita ad andare ad Aviano per iniziare la radioterapia.



Prima del trattamento, c'è stato un colloquio con Lucia, un nuovo angelo custode, che mi ha spiegato i possibili effetti dei trattamenti, sfatando anche una leggenda metropolitana: non c'è nessun rischio nell'avvicinare bambini e donne in gravidanza durante il periodo delle terapie.
Quindi ritiro il divieto di venirmi a trovare per queste categorie: non sono radioattiva!



E non sono nemmeno fosforescente, quindi Renato non deve dormire con la mascherina antiluce come aveva ipotizzato (che carino!)

Una delle precauzioni da prendere per evitare danni alla pelle dovuti ai raggi "ultraviolenti" è l'applicazione quotidiana su tutta la zona trattata di una crema specifica (da cui il titolo: confessate, avevate pensato a un post serio e funereo, vero?).

Ora, la "zona trattata" comprende vita e fianchi, davanti e dietro, destra e sinistra, sopra e sotto, praticamente tutta la zona che può essere coperta da un paio di pantaloncini corti (a vita alta) o da un paio di "mutande della nonna", quelle che partono dall'ombelico e coprono anche un po' di cosce...


Considerando che io non ho certo le misure da modella (a proposito, la vedete una con il fisico della foto che porta abitualmente quelle mutande? ma quando mai...), vi immaginate quanto tempo mi ci vuole ogni giorno per "cremare" tutti questi metri quadri di pelle? Peggio che lavare i vetri di casa...

Naturalmente la cremazione deve essere preceduta da un lavaggio, che per motivi logistici è opportuno fare nella doccia (l'alternativa è "lavare" ogni volta anche tutto il bagno); per fortuna sono riuscita a trovare una soluzione per appendere il serbatoio della chemioterapia alle maniglie del box doccia, in modo da potermi arrangiare in modo autonomo, senza bisogno che qualcuno stia fuori dal box con il serbatoio in mano.

Il trattamento di radioterapia è veloce, una decina di minuti in tutto di cui buona parte servono per il corretto posizionamento sul lettino, e non provoca particolari sensazioni, almeno per ora, però è insolita la luce che indica l'emissione di radiazione. Quando si fa una normale radiografia, quella luce rimane accesa si e no un secondo. Io faccio quattro irradiazioni da circa 15 secondi e due da circa 7 secondi. Impressionante.



2 commenti:

  1. Mia carissima, appena siamo sicuri di essere guariti verremo a trovarti. Dì alla mamma di non preparare la pasta alla carbonara. Brava Mia, continua ad affrontare questo male con il sorriso. tvb
    Federico con Adriana

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  2. Carissima Camilla,
    posso solo dire che sono esterefatto per la capacità che sta dimostrando nell'affrontare questa battaglia.
    Per tutta una serie di motivi che non è necessario elencare, sono certo che ci ritroveremo quanto prima sui campi di battaglia aziendali a combattere altre tenzoni.

    Tanti, tanti carissimi auguri.

    Vincenzo Ferraresi

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