Avevo già preallertato i possibili accompagnatori: sapevo che uno stamattina aveva un impegno e non sarebbe stato disponibile, il secondo parte giovedì per le vacanze, mentre il terzo arriva da lontano, quindi avrebbe dovuto partire davvero prestissimo per consentirmi di essere a Padova per le 8:30. Andiamo con il secondo e teniamo buoni gli altri due per il ritorno. Giro di telefonate per organizzare il tutto, e poi mi sono rituffata nel lavoro.
Avevo lavorato alcune ore anche sabato e domenica per non lasciare nulla in sospeso, in particolare alcune importantissime comunicazioni istituzionali da inviare tassativamente entro i primi giorni del mese e la consulente che ci assiste per queste pratiche si è adoperata con grande disponibilità per fornirmi entro il primo pomeriggio di ieri tutte le elaborazioni necessarie: abbiamo battuto ogni record di efficienza, completando tutti gli adempimenti il primo giorno lavorativo del mese.
Verso metà pomeriggio avevo sistemato tutte le incombenze lavorative e stavo riesaminando la lista delle cose da portare in ospedale - vi ricordate, vero, che sono ossessionata dalle liste? - in attesa del ritorno di Renato, che mi avrebbe aiutato a tirare fuori tutto per sistemarlo nel trolley, quando è squillato il telefono.
Di nuovo il reparto di pneumologia: "Signora, mi dispiace, abbiamo avuto un'urgenza e dobbiamo spostare il suo ricovero a mercoledì. Però deve venire lo stesso domani mattina per il tampone, così mercoledì mattina potremo ricoverarla subito; altrimenti dovrebbe aspettare fuori fino a che non ci daranno l'esito e potrebbero volerci diverse ore."
Rapida valutazione mentale: non posso certo chiedere ai miei accompagnatori di attendere per ore l'esito del tampone. Potrei andare da sola con la mia auto, ma oltre alla consueta incognita del parcheggio, dovrei spostarmi con il trolley e le bottiglie di acqua... no, troppi fattori di incertezza e complicazione. Però forse posso risparmiare un viaggio: "Ma non posso farlo qui, il tampone?"
"Serve il molecolare, dovrebbe andare privatamente, sono come minimo 80 euro. E poi dovrebbe essere sicura di avere la risposta entro martedì sera."
No, niente. "Va bene, domattina vengo a fare il tampone."
"Passi prima da noi in reparto, così le diamo l'impegnativa. L'appuntamento è per le 10, faccia pure con calma." Almeno non devo alzarmi all'alba.
Altro giro di telefonate: confermato l'accompagnatore per oggi, ma con partenza più tardi di quanto richiesto inizialmente e prenotati per domani quelli che stamattina erano impegnati. Il terzo rimane a disposizione per il ritorno. Pat pat sulla spalla per me.
Stamattina siamo andati con la mia auto, l'accompagnatore era necessario per parcheggiarla se non avessi trovato subito un posto libero e per aiutarmi a superare eventuali rampe ripide. Con il parcheggio sono stata fortunata, al secondo giro ho trovato libero quello ideale, vicino alla mia destinazione e con spazio sia di lato, per salire e scendere, sia dietro, per il carico e scarico della carrozzina.
Lo zio ha spinto la carrozzina su per la rampa della palazzina in cui si trova la pneumologia, che comunque ha una pendenza ragionevole, per il futuro so di poterla affrontare anche in autonomia, poi è rimasto ad aspettare fuori.
Sono salita in reparto da sola, mi sono presentata alla guardiola spiegando che dovevo ritirare l'impegnativa per il tampone in vista del ricovero di domani.
L'infermiera è andata a cercare il documento ed è tornata con una collega: "Ma lei deve ricoverarsi oggi!"
Attimo di panico.
"No, guardi, era previsto oggi, ma ieri pomeriggio mi avete chiamato per spostare a domani..."
"A noi risulta oggi!"
Aiuto!
Fermarsi non sarebbe stato un problema, lo zio poteva tranquillamente riportare a casa la mia macchina, però non avevo niente con me, né un pigiama né un cambio di biancheria. In un lampo la mia mente ha delineato uno scenario apocalittico: Renato che mi prepara il trolley. Cioè, ve lo immaginate quel pover'uomo costretto non solo a recuperare tutti i millemila elementi della mia lista, ma anche a sistemarli ordinatamente? Senza contare che si fa presto a leggere "pigiama" o "t-shirt" sulla lista, ma solo io so esattamente quale pigiama e quali t-shirt mi servono.
Mi sono spostata al centro tamponi, dove un'infermiera gentilissima mi ha organizzato il prelievo all'esterno per evitare di farmi affrontare la rampa di accesso, troppo ripida e piena di avvallamenti per superarla in sicurezza con la sedia a rotelle.
Rientro tranquillo, con poco traffico.
Rientro tranquillo, con poco traffico.
Ho lasciato la macchina fuori per una mezz'ora, per far raffreddare le gomme, poi ho recuperato il compressore dal bagagliaio e le ho gonfiate: con la fine della stagione calda, la pressione si riduce ed era necessario ripristinare i livelli corretti.
A malapena il tempo di sistemarmi davanti al PC ed è squillato ancora il telefono, di nuovo la pneumologia. Oh, non facciamo scherzi!
"Ci risulta che abbia fatto il tampone oggi."
"Sì" Oddio, non può essere positivo, sono chiusa in casa da una settimana!
"Allora la aspettiamo qui in reparto domattina." Meno male! "Per le otto."
"Va bene anche alle otto e mezza, ma non più tardi. E a digiuno dalla mezzanotte."
"Allora facciamo la broncoscopia già domani?" Pensavo che l'esame sarebbe stato fatto il giorno dopo il ricovero.
"Sì, perché domani abbiamo a disposizione gli anestesisti."
Questo significa una notte di degenza in meno, sono disposta anche ad alzarmi prestissimo per questo. "Ottimo, allora sarò lì domattina al massimo per le otto e mezza."
Telefonata ai nuovi amici che hanno promesso di accompagnarmi domani per chiedere se sono disposti a partire così presto: nessun problema.
Speriamo che sia la volta buona e non ci siano altre variazioni. E che vada tutto bene.
Che pazienza che ci vuole però! Mi dispiace non poterti dare un aiuto concreto ma sono davvero troppo lontana.
RispondiEliminaTi faccio un grande in bocca al lupo Mia e ti abbraccio. Gio
Certo Mia che oltre a dover fare nuove indagini per quel nodulo polmonare devi anche affrontare disguidi e disagi, ma come sempre sei bravissima...Mila
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