giovedì 8 agosto 2019

Houston, abbiamo un problema. Grosso


Come avevo scritto qualche giorno fa, mi sto occupando della situazione oncologica: avevo già fissato un appuntamento e ieri ho fatto una visita collegiale con l'oncologa e un professore specialista in chirurgia dei tumori del bacino.
La situazione non è buona, per niente.
La ripresa di malattia è ottima e abbondante e interessa la testa del femore e i tessuti circostanti fino alla vescica.
Se tutto va bene, vinco un intervento chirurgico altamente demolitivo, con asportazione di ciò che resta dell'emibacino destro e amputazione della gamba. Ma non è detto che si possa fare o che sia opportuno farlo.
Un intervento del genere è rischioso e pesante, ha senso soltanto se può offrirmi un significativo miglioramento dell'aspettativa di vita; se serve solo a regalarmi qualche altro mese di calvario ospedaliero, allora no, grazie.
Se la malattia si fosse diffusa in altre zone, operare sarebbe inutile; farò una PET nei prossimi giorni per verificare questa eventualità.
Il coinvolgimento della vescica aumenta la difficoltà chirurgica e il rischio di complicanze post operatorie: l'ortopedico si consulterà con l'urologo e con il chirurgo plastico per valutare se vale la pena tentare.
Insomma, entro le prossime due settimane o giù di lì dovrei sapere se vinco un'altra mega operazione oppure devo imboccare la strada delle cure palliative. In ogni caso, non mi aspetta un cammino facile. E nemmeno tanto lungo.
Come già detto in altre occasioni, non ho tempo né voglia di consolare nessuno né di raccontare più volte tutta la pappardella.
Va benissimo se volete esprimere il vostro disappunto per questa pessima situazione e/o trasmettere supporto e incoraggiamenti, potete scrivermi tutto quello che volete, ma evitate di telefonare (anche a Renato) o venire a trovarmi solo per dirmi quanto vi dispiace, per chiedermi come sto o per avere ulteriori informazioni sulla situazione clinica. Tutto quello che intendo comunicare al mondo sarà scritto qui, il resto sono fatti miei, che condividerò, forse, solo con poche altre persone.
Abbiate pazienza, so che sono antipatica, ma davvero ho di meglio da fare, nel tempo che mi resta, che parlare della mia malattia.

12 commenti:

  1. Nei postumi della mia infusione di immunoglobuline, ho letto questo post tutto d'un fiato, purtroppo un po' me l'aspettavo, forse non così però, e non riesco a pensare a niente al di là di un solido "...e che c@zzo!!!"
    Coraggio a voi due, so che ne avete da vendere, ma se potessi aggiungersi anche un pizzico di fortuna,stavolta, sarebbe meglio.
    Torno quando sono piu' lucida, un abbraccio
    Michela

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  2. Adesso non so cosa dire, torno.
    Intanto ti penso. Sempre. Gio

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  3. Ti stringo forte.
    Eleonora

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  4. Ti capisco, lo sa il Cielo quanto ti capisca e condivida quello che hai scritto sulle tue eventuali future scelte. Guardo mio marito e mi sembra di vedere lo sguardo del tuo Renato. Questo è tra le cose più difficili da sopportare, la nostra paura è vedere soffrire, molto mascherandolo proprio per noi, chi noi amiamo e che ci ama tanto. Ti, voglio bene. Compagna di cammino.

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  5. Sentiti libera di essere antipatica quanto vuoi. Nessuno di quelli che ti vogliono bene si offenderà. Un abbraccio.

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  6. Tu non sei x niente antipatica, anticipatici sono i problemi. Tu sei solare, sorridente, coraggiosa e positiva. Con le tue parole hai tanto aiutato, vorrei con le parole aiutarti ma non ne ho la capacità.
    Spero con tutto il cuore che si possa provare e rallentare, nel frattempo tu non preoccuparti e fai tutto il meglio che c'è.
    Un abbraccio grandissimo, ti penso tanto e faccio il tifo per te.
    Sandra

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  7. Antipatica? non direi! Concreta e diretta magari! un abbraccio stretto e soprattutto..."ma che caxxo!"

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  8. Mi dispiace un sacco. Basta non ho altre parole che non suonino stupide. Ma ti penso. Annalusa

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  9. Ma che caxxo. Non sei antipatica, anzi. Sei vera, sincera, immediata. Ti penso.

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