martedì 24 maggio 2016

Conversazioni domestiche - 10

PET fatta senza problemi.
Un'infermiera mi ha inserito l'ago in una vena sul dorso della mano con grande abilità, si vede appena un minuscolo puntino rosso in corrispondenza del foro di entrata. Poi mi hanno collegato a un dispositivo che ha iniettato il glucosio radioattivo, seguito da una dose di soluzione fisiologica.
Subito dopo mi hanno accompagnato nella sala d'attesa "fredda", dove ho atteso per circa tre quarti d'ora comodamente spaparanzata su una poltroncina reclinabile. L'indicazione era di non fare niente: non parlare, non leggere, rilassarsi più possibile. Sono stata bravissima: mi sono addormentata.

Sono passata quindi alla sala d'attesa "calda", con l'ordine di bere un bicchiere d'acqua, fare la pipì e attendere ancora una decina di minuti.
Finalmente mi hanno chiamata per l'esame vero e proprio. L'attrezzatura è molto simile a quella per la TAC (in effetti comprende anche una TAC), ma con due anelli anziché uno.

Su mia richiesta, mi hanno inserito un rialzo sotto le ginocchia, così ho evitato i dolori che avevano reso tanto disagevole l'ultima risonanza magnetica.
Le scansioni sono durate una decina di minuti, senza bisogno di trattenere il fiato: alla fine questo esame si è rivelato il meno fastidioso tra tutti quelli eseguiti negli ultimi anni.

Per i risultati ci sarà da aspettare... UN MESE!
Ma... cioè... vogliamo scherzare?
Sono certissima che il referto sarà disponibile molto prima: tampinerò l'oncologo perché mi anticipi i risultati appena disponibili.



Rientro in macchina dopo l'esame.
Lui: «Se non ti crea problemi, possiamo fermarci al negozio XXX? Mi servono guanti da lavoro.»
Io: «Ok. Io però rimango in macchina, non voglio contaminare nessuno.»
Lui: «No, dai! Ti porto dentro urlando: Ho una bomba termonucleare!»
Io: «...»

A casa, mi sono rintanata nel mio studio con la porta chiusa, un trancio di pizza fatta in casa e due pomidoro gratinati, il mio pranzo delle 16:30.
Bussano alla porta.
Io: «Avanti!»
Lui: «Posso mettere il simbolo della radioattività davanti a casa?»
Io: «Pussa via!»

Ri-bussano alla porta.
Io: «Avanti!»
Lui: «BZZZZZ - BZZZZZ - BZZZZZ - BZZZZZ!»
Io: «FUORI!!!»

Dopo cinque minuti è tornato con un panino dolce, farcito con la Nocciolata Rigoni e l'ho quasi perdonato.

6 commenti:

  1. Nocciolata Rigoni TOP! Non ci deludi mai roccia pigna.
    Baci

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. Pensa che a me hanno osato dire che ricamare mentre aspetti che vada in circolo il farmaco radioattivo è attività fisica! E così ho scoperto che da decenni faccio un'attività fisica impegnativa ;-P
    Questo l'infermiera dell'ultima PET. Le altre volte nessuno si è lamentato...

    Un mese mi sembra tantissimo per l'attesa dei risultati. Qua da noi sicuramente meno... :-(

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    1. "Attività fisica" mi pare eccessivo per il ricamo. Però è un'attività che fa lavorare le dita e il cervello, che "mangiano" glucosio, rischiando di creare falsi positivi.

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  4. Prospettagli Casablanca...vedrai che fa meno il furbo!!!!

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  5. Mamma mia quante novità. Non passo da un pochino, in effetti, ero tramortita dal mio momento no.
    Per quanto riguarda l'esito della PET un mese mi sembra davvero un tempo assurdo. Da noi i tempi si aggirano intorno ai 5 giorni, ma in realtà le mie dottoresse dopo un paio di giorni ricevevano sempre per via telematica i risultati. E poi se l'esame era stato prescritto in regime di urgenza proprio non ha senso questa attesa. Mamma mia, Mia, fai pressione!!!
    Ti abbraccio,
    Vale
    PS: Aproposito del post che hai appena scritto, anche io ho avuto esperienze simili con il mio ragazzo. Mi ha reso nevrotica in quelle 24 ore di radioattività. Ahahah... se trovo una foto ci scrivo un post anche io ;-)

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