martedì 20 aprile 2010

Fatto!

Eccomi già di ritorno, l'intervento è stato più rapido del previsto e non è stato necessario nemmeno rimanere in osservazione, anche se per oggi è meglio che me ne stia buona buona sul divano, con la fascia addominale che mantiene lievemente compressa la zona dell'intervento.

Mi ero preparata scrupolosamente in un'ottica di non-si-sa-mai: doccia, borsa d'emergenza con cambio di biancheria, pigiama, ciabatte, spazzolino e dentifricio, pranzo leggerissimo con solo un po' di brodo. Non era richiesto il digiuno, ma considerato che ci sarebbe stato un ago nei dintorni dell'intestino, mi sembrava meglio farlo restare più fermo possibile.

Il raffreddore va molto meglio, già ieri aveva iniziato a sfogarsi con starnuti e naso gocciolante, ma almeno non mi faceva più male il viso, sono riuscita ad andare al lavoro e, alla sera, ho passato a pieni voti l'esame del corso Dive Medic. Stamattina però qualche dubbio l'avevo ancora: e se starnutisco proprio mentre c'è l'ago infilato nella pancia?

Ma non ho fatto in tempo a pensarci troppo, l'ora di partire è arrivata in un attimo. Ho raccolto tutto l'armamentario di borse, borsette, libri e documentazione medica, ma soprattutto il bagaglio più importante, tutti gli incoraggiamenti e gli auguri che mi sono arrivati in questi giorni da tante persone, in particolare - non me ne vogliano tutti gli altri - dalle amiche bloggers.

Avevo portato due libri, perchè uno era quasi finito e non volevo rischiare di trovarmi senza niente da leggere, ma in realtà ho fatto in tempo a finire sì e no un capitolo.

Il medico mi ha chiamata puntualissimo alle 14: prima di tutto voleva fare un'ecografia per valutare la situazione.
L'avvio non è stato precisamente incoraggiante.
Lui: Ah!
Io:
Lui: È profondo.
Io:
Lui: Devo andare a prendere l'attrezzatura adatta, qui in ambulatorio non ho un ago abbastanza lungo
Io:
È tornato dopo meno di dieci minuti, accompagnato da un'assistente che aveva in mano una di quelle buste sterili per strumenti chirurgici, bianca e verde. Ma era lunga forse 40 centimetri, NON POTEVA essere il mio ago!
Ovviamente invece era proprio lui: trenta centimetri abbondanti di acciaio con un tubo flessibile ad un'estremità.
L'anestesia locale è stata poco fastidiosa: ho sentito un po' di bruciore con la prima iniezione, ma la seconda era probabilmente in corrispondenza di una delle cicatrici dei vecchi drenaggi, dove la pelle è completamente insensibile, perchè non ho sentito assolutamente niente.
Anche l'inserimento dell'ago gigante ha portato poco disagio, non faceva male, anche se è sempre strano sentire un corpo estraneo che ti perfora la pelle e sprofonda tra le viscere.
Dopo che il medico ha posizionato l'ago con la guida delle immagini ecografiche, l'assistente ha collegato una grossa siringa al tubo flessibile e ha iniziato ad aspirare.
 
Subito però è arrivata una notizia confortante.
È proprio un linfocele.
Sollievo.
Il liquido aspirato era limpido e trasparente, di un colore giallo che ricordava la cedrata. Linfa, normalissima linfa. Niente sangue, corpuscoli o altri contenuti sospetti.
Il contenuto della prima siringa è stato messo in un contenitore destinato al laboratorio per l'esame istologico, quello delle successive sette siringhe invece è finito nei rifiuti.
Dopo le prime quattro aspirazioni, il medico ha dovuto spostare un pochino l'ago e poi premere sulla pancia per favorire la fuoriuscita: lì mi sono dovuta concentrare e controllare la respirazione per mantenere rilassati i muscoli addominali - o quel poco che ne è rimasto - perchè nonostante l'anestesia il dolore si è fatto sentire.
Alla fine la sacca era praticamente vuota: in totale poco meno di 250cc di liquido.Come ha detto poi Renato, era più o meno come avere in pancia una lattina di Coca Cola, di quelle un po' più piccole che si trovano nei distributori automatici.
Dopo aver sfilato l'ago e applicato una medicazione per proteggere la piccola ferita, medico è stato chiaro: Non posso promettere che non ritorni, capita spesso che un linfocele si riformi.
Lo so, è una possibilità che abbiamo messo in conto da subito. Ma perchè non sperare in un po' di fortuna?

10 commenti:

  1. Benissimo! Adesso riposati libera dalla palla...

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  2. Ogni tanto ci vuole pure una botta di cu.loDai che queta è andata alla grande.
    fuori le palle!

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  3. Evvvvvvaiiii!!!
    Sono contenta per te, ora riposati a dovere!

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  4. Alè via la palla, sei stata brava.
    Che bel lavoro hai fatto, quelle faccine irresistibili, simpaticissime.
    Adesso goditi il meritato relax.
    4p

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  5. Anche questa è fatta, finalmente! Ora goditi il riposo e il sollievo :D

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  6. Come sempre riesci a fare dei post bellissimi anche sui momenti più "pesanti", praticamente ci fai seguire le tue emozioni passo passo...
    Speriamo davvero che questa volta sia FINITA!

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  7. sono contenta che tutto sia andato per il meglio... Te lo meriti.. sei forte!!!
    Lara

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  8. Piccolo Ciccio un grattino anche da parte mia, non sapevo di quello che ti era capitato.
    Mi hai fatto tornare alla mente quei giorni, quando Romeo è stato operato di sarcoma.
    Quando l'ho portato a casa sembrava uno spinaccino con una lunga fila di punti dal collo al fondoschiena, tutto rasato, mamma mia che tenerezza.
    Ciao Mia, riposati e goditi IL CICCIO
    4p

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  9. ciao cara,

    leggo il tuo blog è sono sicuro che tu sei una persona speciale che sicuramente può arricchire il nostro gruppo di fb...
    QUELLI CHE DOPO UN TUMORE SONO ANCORA QUA E NE VOGLIONO PARLARE....
    io sono una famigliare.... mio marito (tumore al pancreas),ma il90 % di noi sono persone nella tua situazione....operata o in cura ....
    ci sosteniamo a vicenda e in modo serio..... senza dimenticare di ridere e fare i schemi ;-)
    vieni dare una occhiata....
    http://www.facebook.com/group.php?gid=57671960328&v=wall
    augurissimi di cuore! marion

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