venerdì 26 ottobre 2007

2° round

Stamattina mi è stata applicata la pompa per l'infusione continua della chemioterapia da Paola e Luana, due simpatiche infermiere del reparto radioterapia del CRO di Aviano che fortunatamente non hanno aderito allo sciopero dei dipendenti pubblici (a proposito, c'è tra voi qualche sindacalista che mi può spiegare perchè gli scioperi vengono sempre indetti a ridosso del fine settimana?).

La pompa non è altro che un cilindro di plastica del diametro di 6-7cm e lungo circa 15cm con all'interno una specie di palloncino riempito con i farmaci che si "sgonfia" man mano che procede l'infusione.

Mi avevano consigliato di sistemarlo in un marsupio, ma in casa ho trovato un portaborraccia nuovo, ancora incellofanato, che probabilmente era in omaggio con qualche prodotto che ho acquistato chissà quando (Corn Flakes? detersivo? merendine? mah!): la misura è perfetta e l'ho fissato in vita con una sciarpetta di cotone (questa me la ricordo, era un omaggio di Bottega Verde), in modo da evitare fibbie e fermagli di materiale rigido e tenere a contatto con la pelle solo tessuto di cotone.

Certo la prova del fuoco sarà la notte: dovrò trovare il modo di convivere con questo aggeggio senza aggrovigliare il tubo di collegamento e naturalmente senza dormirci sopra. Ma se con George avevo imparato a dormire abbracciata ad un gatto senza mai schiacciarlo, per quanto mi rigirassi, credo che al confronto questa sarà una bazzeccola. Senza contare il fatto che la pompa per infusione non ti porta topi e uccelli più o meno morti in camera da letto alle tre di notte e non chiede i croccantini alle sei del mattino.

L'altra cosa interessante sarà la doccia: avete presente quelle belle docce rilassanti in cui ci si mette sotto il getto caldo, con gli occhi chiusi e si lascia scorrere l'acqua fino a che il bagno si riempie di vapore come una risaia di Novara in un giorno di nebbia? Bene, scordatevele. O meglio, voi potete continuare a farle, io no. Naturalmente la pompa non deve bagnarsi e nemmeno il catetere, che dovrà essere protetto con un foglio di plastica e cerotto, e qualcuno dovrà restare fuori dal box con il cilindro in mano, avvolto nella plastica mentre io cercherò di lavarmi senza bagnare la zona di entrata del tubo sul torace: escludo che si potrà definire "doccia rilassante".

Mi hanno preannunciato stanchezza e nausea. Per la prima sono già dotata di letto, divano, caminetto acceso, gatto ronronante e mamma e Renato che mi viziano, per la seconda mi hanno rifornito di pastiglie leggere da usare tutti i giorni ed altre più forti da prendere solo in caso di necessità. Per ora comunque mi sento bene, gli effetti collaterali non sono ancora iniziati. E sai mai che con un po' di fortuna non si facciano proprio sentire...

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