sabato 17 giugno 2023

Fuori una!

Giorni intensi: sono ufficialmente una portatrice di port-a-cath e sono ufficialmente una paziente in chemioterapia.

Il posizionamento del port in sé è filato liscio, con menzione speciale per la coperta ad aria calda che mi ha evitato di battere i denti in sala operatoria. 
La zona dell'impianto deve essere mantenuta perfettamente asciutta per dieci giorni, il tempo necessario per la cicatrizzazione e il riassorbimento dei punti: per i primi cinque giorni dovrò lavarmi a pezzi, poi potrò fare la doccia, coprendo la zona con cerotto trasparente.

Invece i dolori nella zona della metastasi ieri sono stati terribili, la giornata è stata davvero molto difficile, nonostante una copertura analgesica multipla. Fortunatamente in serata la situazione è migliorata e dopo tre notti passate quasi completamente in bianco sono finalmente riuscita a dormire qualche ora.

Stamattina siamo tornati a Padova per la mia prima esperienza in day hospital oncologico.
Per fortuna siamo partiti come sempre in anticipo e siamo arrivati in orario nonostante i rallentamenti dovuti a un cantiere autostradale. 
Abbiamo trovato libero quello che ormai sta diventando il "mio" posto, proprio davanti all'ingresso, e siamo stati accolti da uno dei padroni di casa.


Dopo aver salutato il coniglio, uno dei due che vivono nel parco dell'ospedale, siamo saliti al day hospital, dove mi hanno chiamata nella stanza numero sette (che vuol dire che ce ne sono almeno altre sei): tre letti e sette poltrone, tutti sempre occupati a rotazione. Ma quanti siamo?!?
Infermiere gentilissime ed efficienti, la somministrazione è perfettamente organizzata in modo da evitare tempi morti e attese inutili.
Mi hanno illustrato la procedura: premedicazione con gastroprotettore, antistaminico e cortisone, poi infusione del farmaco, infine lavaggio, per un totale di un paio d'ore.
Port santo subito: una puntura quasi impercettibile e via, niente più tentativi a vuoto né ematomi multipli.

La chemio è una "rossa", anche se il rivestimento fotoprotettivo arancione le fa sembrare tutte rosse.


La prima infusione può presentare qualche rischio di reazione di tipo allergico, ma è andato tutto liscio, non ho avvertito nessun disturbo né durante la flebo né dopo: è un buon inizio. L'unico effetto per ora è uno sgradevole sapore metallico in bocca, ma può essere dovuto al cortisone della premedicazione. 
La partita tra antistaminico e cortisone oggi è stata vinta dall'antistaminico, probabilmente con la complicità delle poche ore di sonno dei giorni scorsi. Ho avuto una forte sonnolenza per tutto il giorno, mi sono appisolata anche negli ultimi minuti di infusione e nel pomeriggio non riuscivo a tenere gli occhi aperti, ho dormito sul divano. 
Però anche la fame da cortisone si fa sentire: come dicevo giovedì, mi mangerei un cinghiale alla Obelix. E poi mi mangerei anche Obelix.


Ora vediamo come andrà nei prossimi giorni.

4 commenti:

  1. Certo Mia che sei una collezionista di dolori e uno peggio dell'altro.
    Ti auguro che il percorso che devi continuare vada al meglio!!!
    Con rinnovato affetto!

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  2. Buongiorno Mia, mi sono accorta solo ora che hai tolto "Contro" dal titolo del tuo blog. "Le parole sono importanti" e in questa tua scelta c'è tutta la lucidità che ho sempre ammirato in te.
    Ti saluto con affetto
    Catia

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    1. Te ne sei accorta solo ora perché l'ho fatto quando ho pubblicato questo post. E sono davvero molto contenta che qualcuno se ne sia accorto.

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  3. Io sono tonta e non mi ero accorta del cambio di titolo! Un grande abbraccio da chi ti segue sempre e trova ogni giorno una parola saggia o un sorriso☺️

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