Dopo l'amputazione, ho dovuto rivedere completamente le modalità di esecuzione per quasi tutte le attività quotidiane, sulla base delle mie ormai ridottissime capacità motorie e degli ausili che ho a disposizione. Negli ultimi due anni ho elaborato decine di procedure per riuscire a svolgere attività più o meno complesse limitando al minimo i rischi e la fatica.
Alcune di queste procedure sono nate bene fin dal primo momento, altre hanno richiesto aggiustamenti e perfezionamenti, man mano che si evidenziavano le difficoltà e le possibili soluzioni.
È il caso della salita e discesa dall'auto.
Ho ritirato la mia macchina dal concessionario il 7 dicembre 2020, poco più di otto mesi fa. Da allora non ho fatto tanti chilometri, però sono salita e scesa, credo, più o meno un centinaio di volte.
Da subito ho deciso di caricare la sedia a rotelle nel portabagagli e raggiungere il posto di guida con le stampelle, che tengo sempre a bordo. Mi ci sono voluti forse cinque o sei tentativi per identificare la sequenza migliore di movimenti di carico: aprire il bagagliaio, estrarre il lembo del copriletto che tengo sempre pronto per proteggere la carrozzeria da eventuali urti, sedermi sul bordo del piano di carico, togliere il cuscino, smontare i braccioli, piegare lo schienale, sfilare le ruote e appoggiarle dal lato della gomma alla zona di paraurti protetta dal copriletto, togliere la ruotina antiribaltamento, sollevare il telaio e caricarlo nel bagagliaio, caricare le ruote, prendere le stampelle dalla cappelliera, ripiegare verso l'interno il copriletto di protezione, chiudere il bagagliaio (opzionale: lo posso fare anche dal posto di guida oppure con il telecomando) e spostarmi con le stampelle fino al posto di guida. Stesse operazioni, in ordine inverso, per lo scarico.
In questi passaggi c'è un impiccio: lo zainetto che di solito tengo appeso allo schienale della sedia a rotelle.
All'inizio l'avevo incluso nella fase di carico-scarico: lo toglievo dalla carrozzina prima di piegare lo schienale e me lo mettevo in spalla, per portarlo con me nell'abitacolo quando mi spostavo con le stampelle, però era un'operazione macchinosa, perché per portarlo con le stampelle devo sempre infilare entrambi gli spallacci, altrimenti scivola giù, e va fatto da seduta, in piedi è pericoloso perché sono movimenti che fanno facilmente perdere l'equilibrio; in sostanza, la gestione del carico-scarico zainetto è decisamente scomoda sia quando sono seduta sul bordo del bagagliaio, sia al posto di guida.
Dopo qualche tentativo, ho concluso che era più semplice mettere lo zainetto nell'abitacolo prima di caricare la carrozzina nel bagagliaio e riprenderlo dopo averla scaricata, soluzione efficace anche quando, oltre allo zainetto, devo portare qualche altro oggetto che mi sarebbe d'impiccio durante il carico.
Negli ultimi mesi, quindi, la procedura era stata aggiornata: aprire la portiera lato guida, lanciare lo zainetto e gli eventuali altri oggetti sul sedile del passeggero, spostarmi sul retro dell'auto, caricare la carrozzina, tornare al posto di guida con le stampelle. All'arrivo, andare con le stampelle sul retro, scaricare la carrozzina e tornare a recuperare zainetto, annessi e connessi.
Ottimo.
Quasi.
Abbastanza.
Insomma.
Il lancio dello zainetto sul sedile del passeggero ha avuto più volte conseguenze fastidiose, soprattutto per i telefoni cellulari che sembra non aspettino altro che trovare la tasca laterale chiusa male per scivolare fuori e infilarsi nei punti più inaccessibili, tipicamente gli spazi strettissimi a lato del sedile, costringendomi a contorsioni acrobatiche per recuperarli.
Anche la ripresa all'arrivo non è semplicissima: devo portare la sedia a rotelle più vicino possibile al posto di guida, con il rischio di graffiare la carrozzeria laterale dell'auto, e poi allungarmi verso il sedile del passeggero per agganciare uno degli spallacci e tirare lo zainetto verso di me, mentre l'altro spallaccio fa il possibile per impigliarsi sulla leva del freno o da qualsiasi altra parte.
Guardate che vedo la vostra espressione di sufficienza mentre vi chiedete perché non vado a caricare e recuperare lo zainetto direttamente dal lato passeggero. Ora, non so quanto sia grande il vostro garage, ma nel mio, che ha tutte le pareti occupate da scaffali e oggetti di ogni tipo, non c'è spazio per aprire anche la portiera lato passeggero, men che meno per arrivare da quella parte con la sedia a rotelle. E lo stesso vale per la maggior parte dei parcheggi, anche per disabili: lo spazio per affiancarsi all'auto con la carrozzina è solo da un lato.
Ebbene, mi ci sono voluti otto mesi, ma finalmente, stamattina, è arrivato il lampo di genio.
Dato che guido usando esclusivamente le mani, posso serenamente mettere lo zainetto nello spazio che di solito è occupato dal piede destro, facilmente raggiungibile dalla carrozzina.
Pensarci prima pareva brutto?
Ho letto, non vedendo l'ora di arrivare alla fine, il tuo racconto in cui descrivi la tua "avventura" di carico e scarico e viceversa e sei davvero bravissima e ammirevole e a proposito del tuo colpo di genio è proprio vero che la necessità aguzza l'ingegno...Mila
RispondiEliminaMi stava venendo l'ansia, ma pensavo Mia la soluzione la trova ....., SEI GENIALE e simpaticissima.
RispondiElimina4p
Ma tu guarda... Io temevo che la prima parte fosse terribilmente noiosa, mai avrei pensato che potesse generare aspettative da thriller!
RispondiEliminaGrazie a Mila e 4p per la botta di autostima!