lunedì 30 marzo 2020

Aktion T4

Di fronte alla pandemia, tante voci, dai comuni cittadini ai capi di Stato, stanno proponendo di lasciare che il virus faccia il suo corso. Lasciamolo libero: ci saranno tanti morti, è vero, ma alla fine si fermerà da solo.
(forse)
Altri propongono di tornare alla normalità, di riaprire le attività commerciali e produttive: Non si può mica fermare l'economia mondiale per salvare qualche migliaio di vite!
(decine di migliaia? centinaia di migliaia? milioni?)


La motivazione di fondo è sempre la stessa: per la maggior parte dei contagiati, questo virus è quasi innocuo, provoca una malattia seria, talvolta la morte, quasi esclusivamente nei soggetti con altre patologie, malati cronici, anziani, pazienti oncologici, immunodepressi... Ci sono alcuni casi gravi e decessi anche tra i soggetti giovani e sani, ma sono davvero pochissimi; è quasi sempre vero che il coronavirus SARS-CoV-2 è un serial killer solo per le persone più fragili.

Noi.

Siamo quelli che costano ogni anno decine di migliaia di euro al Servizio Sanitario Nazionale tra esami, visite, ricoveri, farmaci e ausili. E non pagano niente perché hanno l'esenzione, fortunelli!
Quelli che svuotano le casse dell'INPS con le pensioni di invalidità, le indennità di accompagnamento e i permessi retribuiti. Fanno la bella vita a spese dei contribuenti, parassiti!
Quelli che occupano tanti posti letto in ospedale e saturano le liste d'attesa per le prestazioni sanitarie. Sempre tra i piedi, e hanno anche la priorità!
Quelli che hanno i parcheggi riservati e hanno pure il coraggio di arrabbiarsi se li trovano occupati da un'auto senza contrassegno. Cosa vuoi che sia, mi sono fermato solo cinque minuti; e poi che bisogno avranno mai di andarsene in giro tutti questi handicappati?
Quelli che anche senza la minaccia del coronavirus hanno un'aspettativa di vita limitata. E allora per cosa rompono tanto le scatole, che tanto tra poco muoiono lo stesso?
Quelli che pesano sempre sugli altri. Che stiano a casa loro, non io!  

Siamo proprio noi, quelli che già prima del coronavirus erano un peso per la società e probabilmente qualcuno sta pensando che questa è l'occasione buona per tirarci giù dalle spese.
Pensate che risparmi per la sanità e le pensioni, quanto più tempo libero per le famiglie, quanti spazi e risorse rimessi a disposizione dei cittadini "normali"...

E allora scusateci se invece noi continuiamo ad aggrapparci con le unghie e con i denti alle nostre esistenze a scadenza ravvicinata, se insistiamo a volerci tenere strette quelle che, evidentemente, qualcuno considera vite indegne di essere vissute.
Noi, invece, le vogliamo vivere fino in fondo.


6 commenti:

  1. Bellissimo e verissimo!!!tutto quello che hai scritto...
    La vita per chi lotta per tenerse la ha più valore che per quelli che la danno per scontata...un forte abbraccio Mila

    RispondiElimina
  2. Fatico anche solo a leggerle queste cose, spero che le pensino così solamente una minima e irrisoria parte di italiani, la parte che non conta nulla.
    Io e i miei bambini siamo chiusi in casa da quasi 4 settimane e ci resteremo fino a che ce ne sarà bisogno , per noi e per tutti...
    Ti abbraccio forte forte!
    Eleonora

    RispondiElimina
  3. meno male che non siamo al tempo dell'Ausmerzen. Ogni vita merita di essere vissuta e se per "pas de chance" c'è la malattia o l'handicap che intervengono come un ostacolo, non è colpa di nessuno, e tutti noi, ora "sani", sappiamo di poterci ritrovare un giorno nella stessa condizione. In bocca al lupo e buon confinamento. malo

    RispondiElimina
  4. Grande Mia (come al solito!)
    tristemente anche qui in Svizzera c'è un po' di questo sentimento, e non è una bella cosa, e non è neanche tanto vero, perché statisticamente l'età media dei casi gravi si sta abbassando un po' ovunque, e i "sani" in cui si scatena la reazione abnorme (la famosa "tempesta da rilascio di citochine") sempre piu' numerosi.
    P.S. Il mio neurologo ama ripetere la frase di Jules Romains "Tout bien portant est un malade qui s'ignore" ovvero "ogni persona sana è un malato che non sa di esserlo"

    RispondiElimina
  5. L'occasione buona per tirarci giù dalle spese.
    Ma sai che l'ho sentito con le mie orecchie, al telefono, da una mia "amica" giorni fa? Riferito agli anziani? "Selezione naturale" l'ha chiamata. Quella che va a eliminare pesi dall' INPS. "E' ciclico nella storia", ha detto.
    Peccato, mi viene da dire con assoluta cattiveria, che il virus non se la prenda con la vera categoria di persone da selezionare. Quella delle brutte persone.
    Bacio.

    RispondiElimina
  6. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina