sabato 27 aprile 2019

Mazzate e sorrisi

Io ci sto provando ad affrontare tutta questa storia con il sorriso, davvero. Ma sembra che ogni volta che arrivo, faticosamente, a raggiungere un risultato positivo, sia pronta una nuova mazzata.


Dopo la frattura a sorpresa che mi ha fatto vincere otto settimane a letto, mi ero quasi messa il cuore in pace. Va bene: dobbiamo rivedere il programma di fisioterapia e posticipare gli esercizi da fare in piedi. Pazienza, faremo quello che si può.
Almeno sono vicino a casa e in un ottimo reparto. Ieri mi hanno addirittura fatto la doccia in barella, una goduria che solo chi ha passato più di due mesi senza una doccia può capire.
E LadyTrump va a casa in permesso ogni giorno festivo, così qualche volta riesco anche a dormire come si deve.

Ma scherziamo? Quando mai ne va dritta una?
Mi hanno detto che non posso restare qui.
Questo reparto è riservato alla fisioterapia intensiva e fino a quando non potrò di nuovo caricare sulla gamba, la mia ULSS mette a disposizione solo l'ospedale di Jesolo.
Fronte mare, stesso primario, stessa organizzazione... a quasi un'ora di strada da qui. Strada per niente bella, tra l'altro, e che con l'avvio della stagione estiva diventerà un incubo. Impossibile che Renato venga ogni giorno a trovarmi come fa ora. Sarebbe come finire in isolamento.
Possibili alternative: organizzarsi a casa, ma la gestione di una persona allettata non è propriamente semplice, oppure una residenza assistita, cioè una casa di riposo, dove comunque l'assistenza medica non è certo al livello di quella ospedaliera. Per non parlare della retta, a carico dell'ospite.

E già, perché a me l'assistenza medica serve. Sto ancora combattendo con la gastrite. Per ora, vince lei.
Nausea, conati di vomito come se piovesse, digestione lunghissima e fastidiosa, un costante pantegana party in bocca. 'Na meraviglia proprio.


Noi ci proviamo a prenderla bene.
Oggi Renato era particolarmente in forma, o forse ha visto che io stavo cedendo e ha tirato fuori tutto quello che aveva per farmi sorridere.
Mi ha fatto sbellicare dalle risate proponendo per la mia futura sedia a rotelle (sì, quella la vinco di sicuro) lampeggianti luminosi e copriruota decorati con l'immagine di una fetta di mortadella gigante.
Solo che le risate mi fanno ripartire i conati di vomito, allora Renato ha simulato di posizionarsi con una bacinella in fondo al letto, per raccogliere ipotetici getti degni dell'Esorcista. E giù a ridere ancora.

Poi però ho dovuto chiedere lo Zofran perché i conati erano davvero pesanti, e non c'era più niente da ridere.
Perché nelle ultime due settimane lo stomaco mi ha concesso solo due giorni di tregua e sono pochi. Pochi per ricaricare le batterie, pochi per fare il pieno di sorrisi e prepararsi alle prossime mazzate.

7 commenti:

  1. Secondo me nonostante la scomodità l'opzione Jesolo è la migliore, l'assistenza medica è fondamentale e andando in una Rsa si rischia di ritrovarsi al pronto soccorso in caso di problemi o di trascorrere tempo inutile in attesa di un medico generico. Serve proprio un gran pieno di ottimismo, energia e pazienza cara Mia, come se non avessi già consumato abbastanza scorte di tutto ciò. L'amore in compenso non ti manca e non è poco. Forza, siete una grande coppia, arriverà il sole, deve arrivare. Gio.

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  2. Ciao Bella Mia, concordo con quanto scritto sopra e quoto Jesolo. E'vero che è più distante ma tu sarai meglio assistita,anche se Renato non dovesse venire sempre sempre. Poi chiaramente andando avanti vedrete se è possibile organizzarsi in casa, in base al tuo bisogno d'assistenza.Un abbraccio stritoloso (delicato) da una sconosciuta che ti legge sempre e che ti stima tanto tanto tanto !

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  3. Anche se scomodo, secondo me meglio Jesolo. Sarai assistita meglio! Non è mica per sempre e ti auguro di essere già più vicina a casa quando comincerà il grosso traffico da vacanze. È vero che Renato non potrà venire a trovarti tutti i giorni, ma farà di tutto per essere presente. Capisco il tuo stato d’animo, la situazione è quella che è e un’altra notizia negativa non aiuta poco, ma tu sei ironica e tosta e passato il momento di sconforto saprai trovare le risorse interiori per tornare a galla. Ti penso e ti auguro il meglio!
    Ester

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  4. Jesolo si, anche se senza Renato tutti i giorni, perché l'assistenza sarà quella giusta e il primario e sempre lo stesso (quindi, per intenderci, non dovrebbe piu' succedere che qualcuno si "dimentichi" di comunicare a chi di dovere una frattura o altra menata!#@%!)
    ... pero' che due...
    Coraggio Mia, ti mando tanta forza
    Michela

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    1. "il primario sempre lo stesso" senza "e" che quell'"e" senza accento abbandonato li in mezzo mi fa sembrare semi-analfabeta, porca paletta

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  5. Ti prego fatti viva anche solo con due parole.

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