lunedì 27 giugno 2016

La rete

Martedì scorso a mezzogiorno mi hanno chiamato per darmi l'appuntamento per la biopsia per il giorno seguente alle 12:30. Preavviso minimo, ma ho confermato.
Avevo anticipato in ufficio che in settimana mi sarei dovuta assentare e una collega si era già resa disponibile per sostituirmi
Sapevo che Renato non poteva accompagnarmi e ho avuto la tentazione di andare da sola, senza dire niente a nessuno, dato che ero ragionevolmente certa di poter guidare anche dopo la biopsia, ma in questi casi è meglio essere prudenti, sarebbe bastata anche una minima complicazione per mettermi in difficoltà: meglio farsi accompagnare.
La mia sorellina Chiara mi ha subito offerto la sua disponibilità, ma doveva assolutamente essere di ritorno entro le 14:45. E se ci fosse stato un ritardo? Un paio di messaggi e anche questa eventualità era sistemata: se non avessi finito entro le 14, Chiara sarebbe tornata indietro e Catia sarebbe venuta a prendermi, ospitandomi poi a casa sua fino all'arrivo di Renato.

Circa quattro ore dopo, ho ricevuto anche la conferma di prenotazione per i consulti a Milano: visita oncologica e chirurgica lo stesso giorno, il 13 luglio.
Devo essere lì per le 10 del mattino: un po' troppo presto per fare tutto in giornata, soprattutto con l'incognita del traffico. Meglio arrivare la sera prima. Una telefonata e anche questa è risolta: la sera del 12 ci ospiterà Maria Cristina mentre sua suocera, che è stata paziente di quella stessa struttura, si era già offerta di accompagnarmi per farmi da guida.

È stato fantastico trovare tutta questa disponibilità. È fantastico sapere che anche se non fossi riuscita a organizzarmi con Chiara & Catia per la biopsia, ci sarebbero state numerose altre persone pronte ad aiutarmi e anche per il soggiorno a Milano avevo già ricevuto offerte di assistenza.
C'è una grande rete di affetto e di solidarietà intorno a me, una rete che sostiene, che protegge, che salva.

La biopsia è andata abbastanza bene: due prelievi, entrambi ben centrati, almeno per quanto sono riuscita a valutare dalle immagini sul monitor dell'ecografia... e dal dolore. L'anestesia locale ha fatto egregiamente il suo dovere su pelle e muscoli: non ho sentito quasi niente quando il medico ha inciso la pelle con il bisturi e nemmeno nelle prime fasi di inserimento, ma quando l'ago ha raggiunto la massa - lo vedevo sul monitor - ha fatto parecchio male. Per fortuna il dolore è passato subito e non si è più presentato, nel pomeriggio mi sentivo decisamente meglio rispetto alla precedente biopsia, anche se per prudenza sono rimasta a riposo.

Memore della cattiva esperienza di qualche settimana fa con la rimozione dei cerotti, questa volta mi ero organizzata con una accurata depilazione preventiva. Ottima idea... in teoria. Peccato che l'infermiera, vedendo la pelle libera, abbia pensato bene di appiccicarci non due, ma CINQUE cerotti e, quando li ho tolti, la pelle non è stata per niente contenta.

L'esito dovrebbe arrivare domani o dopodomani, poi inizierà la valutazione dell'iter terapeutico.

5 commenti:

  1. Rimango in attesa e ti abbraccio.
    Sei sempre speciale nelle tue descrizioni.
    Stupendo lo scritto di Madre Teresa di Calcutta.
    4p

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  2. Ciao Mia sono felice che tu abbia una rete di affetto e aiuto così efficiente...qui hai quella virtuale!! Un abbraccio..avanti tutta! A.

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  3. Penso che sia frutto di quello che sei! Avanti tutta cara Mia! Con affetto, Isa.

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