sabato 1 ottobre 2011

Le mamme che lavorano

Ho sempre avuto tanta stima e rispetto per le mamme che lavorano.
Non me ne vogliano le donne che non hanno figli né le mamme casalinghe, ma conciliare maternità e lavoro è un'impresa davvero straordinaria, soprattutto quando il lavoro impegna fuori casa per sei-otto ore al giorno (o anche di più) e c'è più di un figlio da gestire, magari senza il supporto dei nonni.
Osservando alcune amiche che vivono questa condizione, ho elaborato alcune considerazioni.

Le mamme che lavorano sono sempre a spasso
Al mattino accompagnano i bambini a scuola, all'asilo o al nido... oppure in tutti e tre i posti, organizzando i percorsi con l'abilità dei migliori rappresentanti di commercio. Lasciano i più grandicelli davanti al cancello, insieme agli altri bambini e alle loro mamme, quelle che hanno il tempo di restare fino al suono della campanella e che le guardano con disapprovazione perché non si fermano fino all'arrivo delle maestre.
Poi corrono al lavoro, pregando di non trovare tutti i semafori rossi, perché all'orologio dell'ufficio o della fabbrica non importa proprio niente né dei tuoi figli, né del traffico, e se timbri un minuto dopo, ti scala un quarto d'ora dalla giornata.
All'uscita dal lavoro, altro giro per recuperare la prole, pregando di nuovo il dio dei semafori, perché se arrivano un minuto dopo l'orario di chiusura, trovano la maestra o la bidella inferocite per essere dovute rimanere con il bambino fino al loro arrivo; oppure trovano il pargolo che le aspetta sconsolato sulle scale, che fa ancora più male. Se il loro orario di lavoro finisce dopo la chiusura della scuola/asilo/nido, il recupero va fatto presso la baby-sitter, dai nonni o da qualche altra mamma che gentilmente ha accettato di tenersi a casa il bimbo per qualche ora. Ma dato che i figli hanno età diverse, è possibile che uno sia all'asilo, uno dai nonni e l'altro a casa di un amichetto.
Quando finalmente hanno finito di raggruppare le creature, è già ora di smistarle di nuovo: uno va a nuoto, l'altra a danza oppure a musica. Se tutto va bene, mentre i figli sono a lezione le mamme riescono a fare la spesa, ma di solito gli orari sono incastrati in modo tale che tra uno e l'altro restano 10-15 minuti che non bastano nemmeno per arrivare al negozio e allora si va dopo, tutti insieme, cercando di mantenere la lucidità mentre pilotano il carrello tra gli scaffali, con una che si lamenta che è tardi e deve fare i compiti e l'altro che frigna perché vuole la merenda.

Le mamme che lavorano sono ipertecnologiche
Quando finalmente le mamme che lavorano arrivano a casa è ormai tardo pomeriggio.
Aiutano i figli a fare i compiti.
E intanto preparano la cena.
E intanto caricano la lavatrice.
E intanto annaffiano le piante.
E intanto controllano la posta.
E intanto fanno la lista della spesa.
E intanto apparecchiano la tavola.
E intanto si fanno raccontare dai bambini quello che hanno fatto oggi. E li ascoltano.
I computer di nuova generazione riescono ad eseguire più di operazioni contemporaneamente, ma in confronto alle mamme che lavorano, sono dei dilettanti.

Le mamme che lavorano fanno spesso le ore piccole
Alla sera, le mamme che lavorano lavano i figli, li mettono a letto e leggono loro una storia.
Poi sistemano la cucina, raccolgono i giocattoli, stirano, attaccano un bottone al grembiulino, preparano il pranzo da portarsi in ufficio il giorno dopo, le cartelle per i bambini e la presentazione per la riunione di lavoro. A volte riescono anche a scambiare qualche parola con il padre dei loro figli prima di crollare addormentate, molto dopo la mezzanotte. E al mattino dopo alle sei e mezza sono in piedi per stendere i panni, preparare la colazione, svegliare e vestire i bambini.

Le mamme che lavorano giocano tutto il giorno.
Le mamme che lavorano giocano tutto il giorno a rincorrersi con il tempo.
E giocano a fare i puzzle, per incastrare le ferie con i giorni di chiusura di scuole e asili.
E siccome sono mamme, trovano anche il tempo di giocare con i loro bambini.

Le mamme che lavorano fanno un sacco di sport
- Corsa ad ostacoli con il passeggino su strade e marciapiedi che sembrano campi minati.
- Salto del giocattolo che ci si trova tra i piedi nei posti più impensati.
- Sollevamento pesi: bambini +  borse della spesa.
- Tuffi, per prendere al volo il pargolo (o un oggetto fragile) prima che cada.
- Equitazione; la mamma è il cavallo.
- Lotta libera, per lavare e vestire i figli.
- Arrampicata sugli specchi, per giustificare i ritardi e le assenze alle riunioni scolastiche (che sono sempre, rigorosamente, in orario di lavoro).
- Ginnastica artistica, per trovare l'equilibrio fra tutti gli impegni.
- Pallacanestro, per centrare il cesto della biancheria sporca dalla porta della lavanderia.
- Apnea, per trattenere il fiato e non far uscire quel "ma vaff..." che nasce spontaneo quando l'amica senza figli (e stronza) dice: "Dovresti proprio venire anche tu in palestra, ti farebbe tanto bene!"

Le mamme che lavorano si godono il weekend
Nel fine settimana, le mamme che lavorano fanno le pulizie.
E dato che il sabato e la domenica sono gli unici giorni in cui si riesce a pranzare a casa, preparano qualcosa di speciale.
E dal momento che non devono andare al lavoro, potranno ben andare a salutare i genitori e/o i suoceri, che ma-insomma-non-ti-si-vede-mai!
E il sabato è anche l'unico giorno in cui non lavorano e i negozi sono aperti, quindi vanno a fare le spese per i figli, che hanno sempre bisogno di qualcosa, e li portano a tagliarsi i capelli.
E siccome la domenica è l'unico giorno in cui si può fare qualcosa tutti insieme, portano i bambini in gita.

Le mamme che lavorano...
Hanno una mano sul mouse e l'altra sul biberon.
Hanno una macchia di pappa sul tailleur o un giocattolo che sbuca dalla tasca del camice da officina.
Hanno le foto dei figli come sfondo sul desktop del computer e i loro disegni appesi in ufficio o in reparto.
Hanno un vagone di pazienza sempre in tasca.
Hanno una vita così piena che non si accorgono nemmeno di non avere nemmeno un secondo da dedicare a se stesse.
Hanno sempre mille sensi di colpa perché vorrebbero fare di più.
Non hanno più visto l'estetista dal giorno del loro matrimonio e vanno dal parrucchiere due volte l'anno, ma...
Le mamme che lavorano sono sempre bellissime


Per Catia e Maria Cristina: sì, sto parlando anche di voi. Soprattutto di voi.



AGGIORNAMENTO
Ho scoperto che più di qualcuno ha frainteso questo post, interpretandolo come una critica alle mamme casalinghe oppure ai papà.
Mi dispiace, non pensavo che un elogio per qualcuno potesse essere letto come un'offesa per altri.
In realtà volevo solo evidenziare la differenza tra me che lavoro, oltretutto con molta flessibilità, ma non sono mamma e le donne che lavorano, anche con orari molto più rigidi dei miei, e che in più sono mamme attente e presenti con i loro figli e per questo hanno tutta la mia più sincera ammirazione.

13 commenti:

  1. Le mamme che "lavorano" hanno anche un "reddito" che nella società di oggi è qualificante.....io sono una mamma che tutto quello che nel post è descritto lo fà e spesso sono la mamma anche dei figli delle mamme che lavorano e hanno un reddito......io per la società sono una donna a carico una mantenuta perchè sto reddito non lo produco e sono una donna che si sente dire "ti puoi permettere di stare a casa e non andare a lavorare".....però sì un però c'è io feci LA scelta rinunciai a "lavorare" forse ad avere anche un minimo di soddisfazioni personali lavorative...pensateci mi sono giocata una buona fetta di dignità di valore di stima quella stima che le mamme che lavorano hanno perchè hanno anche un reddito.....peccato che ora lasciata SOLA.....bè sto reddito non sarebbe male averlo.
    perdonate l'amarezza della realtà e credetemi non sono la sola.
    paola

    RispondiElimina
  2. @Julia e Wolkerina: grazie! Ma quelle davvero grandi siete voi: mamme, lavoratrici e in più costrette a fare i conti con la malattia.

    @Paola: non ho mai pensato che l'elemento qualificante per le mamme che lavorano sia il reddito. Hanno la mia stima per la loro capacità ad essere eccellenti mamme (e spesso anche eccellenti casalinghe) pur avendo a disposizione una giornata che non è di 24 ore, ma di 18, 16 o anche meno.

    RispondiElimina
  3. Sono incantata dalla tua descrizione ironica e perfetta degli equilibrismi che spesso noi mamme dobbiamo fare. Ci sono però dei momenti in cui il filo è talmente teso che ho davvero paura di cadere...

    RispondiElimina
  4. sono una mamma ormai "anziana"una di quelle che hanno fatto il 68 e che è andata alla riunione delle femministe.Quando sono nati i miei bambini sono rimasta a casa,volontariamente.Non mi importava di avere una entrata in piu'.Volevo esserci.Li ho goduti attimo per attimo,non mi sono mai sentita frustrata perchè ho avuto la mia vita "parallela".Ho sempre pensato che le attivita' extra curriculari fossero un baby sitteraggio.Dopo 8 ore di ontessori avevano anche loro il diritto di togliersi le scarpe e di giocare o di guardare la televisie o di parlare con me.Ho amato quegli anni e non invidio le mamme "moderne"..mi fanno tenere
    zza paola

    RispondiElimina
  5. ..purtroppo sono stata mamma lavoratrice solo per poco tempo, poi mi sono licenziata, ma anche se non coinvolta direttamente ho apprezzato ugualmente tantissimo il tuo post!

    RispondiElimina
  6. beh, che dire, anch'io ho avuto il cancro, ho due bimbe e lavoravo, e fra un mese ricomincio, ma un pensiero va anche ai papà, mal sopporto che non si metta mai in luce il loro impegno. Quindi un bacio a quella forza di mio marito, lavoratore, papà e -ahimè- durante la mia malttia anche infermiere improvvisato! Questi uomini rendono onore al genere maschile... Sara.

    RispondiElimina
  7. bellissimo quello che hai scritto.... io ho un figlio solo ma da quando c'e' sembro un frullino impazzito: mi alzo alle 6 e vado a dormire molto spesso all'una ... lavoro distante da casa e devo fare i conti col traffico ... ho girato il link a questo post anche alle mie colleghe, donne e mamme splendide!!!

    RispondiElimina
  8. Molto bello questo post, anche se manca un po' la figura del papà (mio marito mi da una grossissima mano, devo dire)
    Io col passare del tempo mi son convinta che la mamma che lavora deve delegare. E delegare fa male, ma serve a fare in modo che il tempo che si passa con i figli sia buono sia in qualità che in quantità (almeno per me è così)
    Delegare è spesso costoso anche in termini di soldi, purtroppo.
    Io probabilmente non sono una brava mamma, perchè metto la mia salute psicofisica prima di tante cose, per esempio prima delle pulizie di casa, prima dello sport di mia figlia, etc... perchè penso che mezz'ora di tempo in serenità con lei valga più di 10 corsi di nuoto (danza o altro) che mi costerebbero un innalzamento dei livelli di stress e nervosismo dopo.
    Comunque quella che hai descritto è la situazione di tante (troppe direi) mamme, e un po' anche la mia!
    E piacere di conoscerti, che sono nuova :-)

    RispondiElimina
  9. Cara Mia,
    come mi riconosco in tutto quello che hai scritto!!!! Mi è scesa qualche lacrima... Perché? Perché se sei riuscita, pur vedendoci di rado, a capire così tanto di me, significa che mi vedi come una Mamma (sì, con la M maiuscola), e ciò significa che tutti gli sforzi quotidiani che faccio da 8 anni a questa parte hanno dato i loro frutti. Amo le mie bimbe, e nonostante la fatica a farle crescere bene, se mi dicessero "Puoi tornare indietro nel tempo, e scegliere una vita senza figli: tranquilla, con tanti soldi e viaggi a non finire", risponderei: "L'amore per un figlio non ha prezzo; vale molto più di un viaggio, molto più dei soldi, molto più della tranquillità: vale una vita."
    Cristina

    RispondiElimina
  10. hai colpito nel segno Brava

    RispondiElimina