Sono tornata a un'alimentazione quasi normale, ieri ho mangiato per la prima volta una verdura in foglia e oggi un frutto con la buccia, mi mancano da reinserire solo i legumi, ma conto di poterlo fare già nei prossimi giorni, magari partendo con le lenticchie che sono un po' meno impegnative per l'intestino. Non ho molto appetito, ma va bene così, dato che mi muovo davvero pochissimo e se riesco a perdere ancora qualche chilo è tutta salute.
Martedì sono andata allo IOV per la visita di controllo e la rimozione dei punti. Pensavo che li avrebbero tolti tutti, invece prima ancora di vedere la ferita mi hanno detto che ne avrebbero levati solo la metà, uno sì e uno no, e in effetti ha senso, perché il taglio è in una zona soggetta a forti sollecitazioni, meglio essere prudenti.
Confermata la mia personale statistica: quando mi tolgono le graffe metalliche, più o meno una ogni 6 fa male. Dovrebbero avermene tolte 10, di cui una ha fatto un po' male e un'altra molto male, ma si tratta sempre di dolori di breve durata, passano dopo pochi secondi.
Mi hanno dato appuntamento mercoledì prossimo per la rimozione degli ultimi punti.
Ho avvisato l'oncologa, che ha risposto che si sarebbe confrontata con i chirurghi per sapere quando possiamo ricominciare la chemioterapia.
È stato un promemoria sgradevole, perché mi ha ricordato che le metastasi sono sempre lì, pronte ad avanzare appena trovano un varco, e bisogna ripristinare al più presto le poche difese che abbiamo a disposizione.
E poi ci sono gli altri appuntamenti: l'infusione del farmaco per l'osteoporosi, la visita epatologica, l'intervento per i calcoli vescicali da riprogrammare al più presto... Non è facile pensare di dover affrontare tutto questo quando ancora non riesco a scrollarmi di dosso la fatica dell'intervento.
Benché il viaggio sia stato veloce e la rimozione punti poco fastidiosa, martedì sono tornata a casa distrutta dalla stanchezza e solo con un grande sforzo di volontà sono riuscita a lavarmi prima di crollare a letto, mentre le elettroformiche organizzavano un rave nel mio piede fantasma.
Nonostante il sonno che mi rendeva difficile tenere gli occhi aperti, il dolore mi ha impedito di addormentarmi fino a dopo le tre di notte, lasciandomi in uno stato di avvilimento e frustrazione a cui ha contribuito un altro promemoria sgradevole: se - o meglio quando - la malattia riprenderà a progredire, sarà ancora peggio. Non è una bella prospettiva.
A parte la brutta notte di martedì e la stanchezza persistente, sto abbastanza bene, la ferita è bella pulita e non mi dà fastidio, riesco a essere quasi autosufficiente e ho sempre un'adeguata sorveglianza felina. Renato si sta occupando di me con grande tenerezza e ammirevole pazienza e ci sono tante persone che mi manifestano in ogni modo il loro sostegno.
A questo proposito, più di qualcuno mi ha chiesto se può fare qualcosa per me: in effetti sì, ci sono due cose che potete fare.
1. Donate sangue
Questa volta non ho avuto bisogno di trasfusioni, ma in passato me ne sono servite tante e potrei averne ancora bisogno in futuro.
2. Sostenete l'Associazione In Famiglia
Mi devo spostare piuttosto spesso per visite, esami e terapie e non sempre Renato mi può accompagnare, quindi ho già richiesto parecchie volte il servizio di trasporto gratuito e dovrò farlo ancora in futuro. Se volete dare un contributo...
IBAN IT23D0306909606100000134682
Banca Intesa San Paolo


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