lunedì 25 marzo 2019

Un quarto di manzo

Stamattina il medico è arrivato presto, verso le nove, armato di quella sega circolare da gesso che mi aveva terrorizzata la prima volta che è stata usata su di me, quando avevo cinque anni e tuttora mi crea un certo disagio.
In realtà c'era ormai così tanto spazio tra il gesso e me, che ho sentito il movimento e il calore della lama solo sul polpaccio, dove il gesso era più aderente.
Tolta la parte superiore, ho dato un'occhiata alla ferita, almeno mezzo metro di graffe metalliche, alla coscia gonfia, con la pelle che sembra cuoio, alla caviglia con un accenno di zampazampogna.
Sfilare la parte inferiore del sarcofago è stato più impegnativo, mi sono dovuta sollevare e contorcere e ho rimediato un paio di graffi, ma alla fine se n'è andata anche quella. L'infermiera di turno mi ha "lavato" (= passato la spugna saponata e poi quella da risciacquo sulla parte superiore della gamba), poi il medico ha tolto i punti. Tranquilli, i primi, in una zona in cui non ho sensibilità. Su alcuni dei successivi invece ho urlato. La zona centrale del taglio sanguina ancora, l'hanno disinfettata (ahia!) e coperta con garza e cerotto.
Et voilà, libera.

Solo che non mi sento la gamba.
La parte anteriore è completamente insensibile fino a metà polpaccio, è come se tutta quella carne dalla consistenza strana non fosse mia. E non riesco muovere altro che il piede, tutto il resto non risponde ai comandi.

I fisioterapisti che erano venuti ad assistere alla liberazione sono tornati dopo la medicazione per farmi alzare.
Sedermi è stato più semplice del previsto, sono riuscita a tirarmi in piedi, ma ho dovuto chiedere quasi subito di stendermi di nuovo, in preda a nausea e capogiri.
Il letto era un disastro, pieno di polvere e frammenti di gesso e con le lenzuola bagnate, ma non ce la facevo proprio, ho dovuto rimanerci per quasi un'ora prima di riprovare ad alzarmi.
Nel frattempo con la zia abbiamo avviato il lavaggio vero, iniziando dalla pancia: un po' di scrub con la spugna insaponata per togliere la pelle morta, spugna umida per risciacquare, massaggio con crema nutriente.
Il secondo tentativo di verticalizzazione è andato meglio. Aggrappata al deambulatore ho fatto qualche passo, senza caricare peso sulla gamba destra, poi mi sono accomodata sulla solita sedia.


Camminare è stato faticoso, ma anche fastidioso: l'insensibilità di buona parte della gamba mi dava l'impressione di avere un quarto di manzo appeso al bacino da trascinare. Una sensazione sgradevole.

Sulla sedia ho verificato con grandissima soddisfazione che posso gia raggiungere un angolo di quasi 90° tra busto e coscia. Molto, molto bene. Il ginocchio invece piega ancora poco, ma dopo essere stato immobilizzato così a lungo, è normale, ci vorrà qualche giorno di esercizio per ripristinare la mobilità dell'articolazione, ci sto già lavorando.
Secondo round di pulizie: una lavata di schiena come non se ne vedevano da settimane.
Dopo pranzo lo stress e la stanchezza si sono fatti sentire: ho dovuto chiedere ai fisioterapisti di anticipare il ritorno sul letto, nel frattempo rifatto, perché avevo di nuovo nausea e capogiri.
Un po' di riposo per recuperare, poi la zia si è rimessa all'opera e ha lavato la gamba come si deve.
Ci vorranno altre sessioni di peeling e crema per riportare la pelle alla normalità, ma rispetto a stamattina è già un altro mondo.

Adesso si lavora di fisioterapia, anche a  letto, da sola, sto facendo esercizi per piegare il ginocchio. E ci riuscirò.

15 commenti:

  1. Grazie per averci aggiornato subito e in bocca al lupo per la riabilitazione!

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  2. Freedom!!!!! Grazie degli aggiornamenti, e un saluto anche alla preziosissima zia

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  3. Come mai ancora la camicia dell'ospedale?

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  4. Ciao. Mia ! Sono felice per te!!! Ti aspettiamo presto!!!

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  5. Che giornatina,sarai sfinita. Buon riposo Mia, ho l'impressione che anche domani i tuoi angeli fisioterapisti non ti faranno annoiare.

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  6. Sei bellissima. Grazie

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  7. Evviva Mia!!! Che gioia ...bravissima ..avanti così!
    Isa.

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  8. Certo che ci riuscirai! Un abbraccio

    Lina

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  9. Temevo che la rimozione sarebbe stata più drammatica, sono contenta che - a parte l'insensibilità - tu abbia già una certa motilità! Buon lavoro!

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  10. Mia Black Mamba, che muove il ditino del piede per uscire dal coma.. :)
    Però risparmia l'infermiere (se è stato buono !).

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  11. Daje Mia! Che forza mentale che hai. Grazie per gli aggiornamenti tempestivi. Mi spiace per Gandalf. Daniela

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