venerdì 6 luglio 2018

Stress test

Lo stress test, talvolta chiamato "test della tortura", è una sollecitazione estrema di un congegno, di un organo meccanico o di un sistema per verificarne la stabilità e la resistenza allo sforzo.

Durante gli ultimi giorni della settimana scorsa mi sono resa conto di essere particolarmente irritabile, bastava il minimo contrattempo a mettermi di cattivo umore. Un chiaro indicatore di un livello elevato di stress di cui prima non mi ero resa conto.
Comprensibile, dopo tutto, chi non sarebbe stressato con la spada di Damocle di una metastasi polmonare che pende sulla testa?
Io.
Infatti non era quella l'origine della tensione e me ne sono resa conto lunedì, quando ho realizzato che stavo cercando ogni scusa possibile per rinviare la telefonata alla clinica veterinaria . Dopo essermi finalmente decisa a chiamare e prendere appuntamento per l'intervento di Gandalf, ho avuto una crisi di pianto che ha dimostrato oltre ogni dubbio quale fosse la vera origine della mia ansia.

La preoccupazione per Gandalf in questi giorni ha annullato ogni altro pensiero, persino la TAC torace di ieri, per vedere cosa combina il nodulo al polmone, è passata quasi inosservata. La tecnica di radiologia mi ha detto che con ogni probabilità il referto sarebbe stato pronto oggi pomeriggio, ma tutti i miei pensieri erano rivolti all'intervento di Gandalf.
La consapevolezza che la rimozione dei denti fosse la soluzione migliore per lui non bastava a tranquillizzarmi. Temevo che potessero esserci complicazioni, che sarebbe stato doloroso, che lui avesse paura...
Quando stamattina ho caricato il trasportino in macchina, avevo un magone terribile.

Verso le 15 ho chiamato in clinica per avere notizie. Mi hanno detto che si stava svegliando e che avrebbero richiamato più tardi per aggiornarmi. Circa un'ora e mezza dopo, il veterinario ha telefonato per dirmi che era andato tutto bene e che verso le 18 avrei potuto andare a riprenderlo.
Sono arrivata un quarto d'ora prima, con il cuore che batteva forte. Temevo di trovarlo abbacchiato e dolorante, ma è bastata un'occhiata per rassicurarmi: era furioso.
Gli hanno dovuto togliere tutti i denti. Speravano di poter salvare almeno i canini, che invece erano particolarmente sofferenti, con quasi un centimetro di colletto scoperto: chissà quanto lo hanno fatto patire, povero Patato!
Appena siamo arrivati, si è fiondato in cucina a chiedere da mangiare, ma il veterinario aveva consigliato di attendere un po' prima di dargli da mangiare, in modo che si esaurisse l'effetto dell'anestesia. Dopo circa un'ora abbiamo ceduto e gli abbiamo concesso un po' di croccantini; la velocità con cui li ha spazzolati ci ha rassicurati sul fatto che la mancanza dei denti non sarà un ostacolo per la sua alimentazione.

Nel frattempo è arrivato Renato con l'esito della mia TAC: il nodulo è sempre lì, ma non si è mosso, è praticamente invariato rispetto all'esame di maggio. E anche questa è una buonissima notizia.


2 commenti:

  1. Poverino! Accidenti, non so perché, ma mi sembra terribile l'idea eh gli abbiano dovuto togliere tutti i denti. Anche la mia cagnolina soffre molto per il tartaro e ha già perso un paio di denti. Tremo al pensiero

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  2. C'è che la tua sofferenza la puoi controllare, quella altrui no, soprattutto se lo ami alla follia e dipende da te. Un po' come quando si ammala un figlio: tu puoi avere un macigno sul collo, ma se tuo figlio starnutisce ti dimentichi il macigno e vai a vedere se basta il fazzoletto o se servono anche termometro e magari tachipirina. Per un animale domestico, se prende così tanto spazio nel tuo cuore e nella tua vita, ti assicuro che è la stessa cosa.
    Un abbraccio.

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