Parlo poco della seconda palla.
A chi mi chiede notizie rispondo con le le poche informazioni che ho, ma non entro per prima in argomento e non ne ho parlato molto nemmeno sul blog.
Sindrome dello struzzo?
Tentativo di ignorare il problema nascondendo la testa sotto la sabbia?
No.
Sono perfettamente consapevole della seconda palla. Potrei chiudere un occhio sui doloretti occasionali all'addome e sulle frequenti passeggiate delle formiche del prosciutto, ma sarebbe difficile ignorare i loro morsi brucianti all'inguine oppure la zampazampogna.
Non mi faccio troppe illusioni nemmeno sulle possibili conseguenze della presenza di quest'ospite indesiderato. So benissimo che, per quanto benigno, si tratta pur sempre di un tumore, parente stretto dei due precedenti e indice di una preoccupante tendenza delle mie cellule alle mutazioni. Mi rendo conto anche che potrebbe rendersi necessario un nuovo intervento chirurgico.
Semplicemente, ho deciso di non occuparmene fintantoché non c'è nulla che io possa fare.
Affronto i disagi quando si presentano - per fortuna non troppo spesso - cercando di risolvere un problema alla volta.
Queste giornate di ferie aiutano: restando a casa, ho la possibilità di tenere spesso la gamba sollevata per evitare che si gonfi e in caso di dolori posso interrompere quello che sto facendo e stendermi sul divano fino a quando passano. Mi dispiace solo di non essere riuscita a fare tutto quello che avrei voluto in queste due settimane: avevo progettato grandi pulizie di tutti gli armadi e i cassetti, per eliminare tutto ciò che non serve più, ma nella migliore delle ipotesi riuscirò a finire soltanto la cucina. Pazienza.
Giovedì prossimo ho l'ecografia e la visita con l'oncologo per valutare come procedere; fino ad allora è inutile sprecare troppe energie su questo argomento. Dedico solo qualche pensiero a quello che potrebbe succedere dopo; se sarà il caso, me ne preoccuperò, appunto, dopo.
Sono un Po persa, ma ti capisco, parli di giovedì domani 27 agosto?
RispondiEliminaSì, domani
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