L'ecodoppler si è rivelata una precauzione inutile: nessuna sofferenza venosa, il problema è esclusivamente linfatico.
Però... indovinate cosa mi ha prescritto il medico?
Ecco, appunto: calze elastiche classe II, compressione forte.
Non ce la posso fare.
Non dipende dal caldo, rispetto a cui peraltro il medico ha mostrato una certa umanità, dicendo che dovrei portarle almeno d'inverno. Semplicemente io non tollero le calze, nemmeno quelle normali, figuriamoci quelle compressive. Mi è assolutamente impossibile portarle sotto ai pantaloni, le sopporto a malapena con la gonna (cioè più o meno tre volte l'anno) e solo per poche ore.
Bisogna quindi trovare altre strategie.
I massaggi, certo, ma servono per curare, non per prevenire. E non posso mica portarmi Renato nello zaino per avere sempre il massaggiatore a disposizione.
Quando lavoro a casa riesco a gestire bene la cosa, perché tengo spesso la gamba sollevata, quindi ieri, in ufficio, ho cercato di organizzare la mia postazione di lavoro.
I normali poggiapiedi da scrivania si sono rivelati insufficienti, quindi con il prezioso aiuto di una gentilissima collega, Senka, abbiamo adattato un contenitore come poggiapiedi, con tanto di superficie imbottita.
Il risultato è poco ortodosso, ma assolutamente confortevole ed efficace: dopo nove ore di lavoro il gonfiore era davvero minimo.
Certo che non posso pensare di dover gestire il problema della zampazampogna da qui all'eternità, se non altro perché non posso mettere i sandali anche d'inverno. Ma ci penseremo più avanti.
Un problema alla volta, per il momento gamba sollevata, per la scarpa invernale, da qui a là, qualcosa ci inventeremo
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