domenica 9 dicembre 2012

L'evoluzione della specie


Il colore naturale dei miei capelli viene convenzionalmente denominato castano ma, ammettiamolo, è una definizione assolutamente riduttiva.Si può fare di meglio: una varietà di toni nella gamma del marrone, con qualche divagazione verso il rossiccio; il tutto talmente spento e opaco, che persino i capelli bianchi sono benvenuti, per creare qualche riflesso.
Per dirlo in una sola parola, i miei capelli sono color pantegana.

La colorazione fatta dal parrucchiere a fine settembre ormai se n'è andata, e mi è venuto il ghiribizzo di rifarla, però in economia, a casa.
Avevo comperato la tintura, rigorosamente non permanente, una decina di giorni fa, ma per applicarla avevo bisogno, contemporaneamente, di:
  1. un po' di tempo libero (merce rara in questo periodo!);
  2. abbastanza caldo in casa da poter restare in maglietta e con i capelli umidi per i venti minuti di posa;
  3. la schiena sufficientemente in forma da sopportare di rimanere chinata sul lavabo per il tempo necessario ad applicare e poi risciacquare la crema colorante.
Oggi finalmente sono riuscita a fare in modo che si verificassero tutte queste condizioni e mi sono organizzata per portare a termine l'impresa:
  • caminetto acceso e temperatura equatoriale in salotto
  • confezione di tintura senza ammoniaca, completa di guanti
  • un vecchio asciugamano da mettere intorno al collo per evitare di macchiare la maglietta e una molletta da bucato per tenerlo fermo
  • una pinza per capelli, per tenerli sollevati durante la posa
  • fazzolettini di carta per pulire eventuali sbavature e macchie
La parte più fastidiosa dell'operazione di tintura sono i venti minuti di attesa tra applicazione e risciacquo.
In teoria, quei venti minuti si potrebbero impiegare con un libro o le parole crociate, davanti al PC oppure alla TV. Il problema è che in quell'intervallo di tempo non posso mettere gli occhiali, altrimenti le stanghette si macchierebbero con la tintura. E io, senza occhiali, sono una talpa.

Sono miope, non vedo - letteralmente - ad un palmo dal mio naso: senza lenti correttive, tutto ciò che è più lontano di  25/30 cm dai miei occhi, per me è avvolto nella nebbia.
Oggi però avevo un vantaggio: su Sky trasmettevano la trilogia completa del Signore degli Anelli e ne abbiamo approfittato per rivederla per la duecentesima volta; conoscendo i film praticamente a memoria, potevo anche perdermi senza troppi rimpianti venti minuti di immagini.
Però mi annoiavo ad ascoltare e basta, così nel frattempo ho impostato al massimo ingrandimento lo schermo del PC e mi sono fatta qualche partitina con i videogames. Quando Renato mi ha visto con il naso a venti centimetri dal monitor, è partita la domanda geniale: "Non ci vedi senza occhiali?"
Ma secondo te?

Il risultato finale della colorazione è stato forse un po' più scuro di quanto mi aspettassi, ma decisamente positivo.
La pantegana è sparita, al suo posto ora c'è un delizioso Havana Brown. Una bella evoluzione, no?

Dopo diversi giorni di pasti arrangiati in fretta tra mille impegni, oggi mi sono finalmente dedicata un po' alla cucina.
Da qualche tempo sto facendo esperimenti con la pizza, per valutare possibili alternative rispetto alla mia tradizionale ricetta con l'impasto alto e soffice, in realtà più simile ad una focaccia.
Oggi con la stessa dose con cui di solito preparo una teglia ho realizzato tre pizze tonde, più sottili: una piccante per Renato con mozzarella, pomodoro e 'nduja (un insaccato calabrese piccantissimo), una fresca con mozzarella, pomodoro, stracchino di bufala e rucola e la terza bianca e saporita, con ricotta, mozzarella, stracchino di bufala, porcini e salame di cinghiale. Gnam!
 
Come?
State dicendo che ho descritto tre pizze ma ci sono solo due foto?
Sono sicura che se rileggete con attenzione le descrizioni, capirete quale pizza manca e come mai non l'ho fotografata.
Volete un indizio? Non ho fatto in tempo...

Ieri mi hanno regalato una zucca, un ortaggio solitamente poco presente nelle mie ricette perché lo trovo troppo dolce. Ma se è dolce... allora usiamolo per fare qualcosa di dolce!
Una ricerca in rete mi ha fornito un paio di ricette interessanti, per le quali avevo in casa tutti gli ingredienti necessari: et voilà ciambella alla zucca e muffin di zucca!


Non ho ancora assaggiato la ciambella, ma i muffin sono meravigliosi. E sono sicura che c'entra qualcosa la presenza nell'impasto di due cucchiai del miele di un'apina molto speciale...

11 commenti:

  1. Sono stata una lettrice silenziosa fino ad ora ma adesso rompo il silenzio per farti un mare di complimenti. Le vignette che accompagnano ogni tuo post sono strepitose, e questo post tra lo sciccoso (per via dei capelli) e il magnereccio mette proprio allegria. Brava!
    Natalina

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    1. Grazie mille, sono contenta di averti regalato qualche sorriso.

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  2. Ahahah forte ragazza sei forte, ma com'è che io non ti vedo????
    Mangereccio ottimo.
    4p

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    1. Come no? Sono quella con gli occhi verdi nella quarta foto... ;o)

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  3. per la tinta consiglio di mettere nell'attesa una cuffia da doccia che tiene calda la testa.
    per gli occhiali vendono i copri-astine in cellophan o le avvolgi con la stagnola. così non prendi freddo e vedi.
    l'ultima volta che ho fatto una RM ho portato via la vestaglia blu monouso in tessuto non tessuto (credo che tutto si trovi nei negozi di articoli per capelli)che per la tinta è perfetta.

    se la rifai, ricorda di metterla prima sulla base e solo gli ultimi 10 minuti sulle punte, sennò ti viene il tono invertito (scuro sotto chiaro sopra)e non è naturale.

    brava!

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    1. Alla cuffia doccia ci avevo pensato, ma non ne ho nemmeno una. La prossima volta che dormo in qualche albergo mi ficco nel beauty case quelle che mettono nel set da bagno.
      La stagnola o il cellophan sulle astine... sei un GENIO!!! Risolto il problema per il futuro.
      Anche la vestaglia monouso è un'ottima idea, ma dove faccio io le RM danno quelle di cotone. Se però me ne capita a tiro una...
      Alla faccenda del tono invertito non ci avevo mai pensato, comunque parto sempre dalla base per finire con le punte, semplicemente perché mi viene spontaneo. Mi segno pure questa.

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    2. le cuffie le trovi in qualsiasi supermercato allo stand dei biglodini, spazzole e simili. costano pochi cent. le vestaglie..ne ho viste ieri al cadoro in nylon al reparto bricolage, ma penso che nelle profumerie coi prodotti per capelli ne trovi insieme alle mantelline. anche quegli impermeabili di plastica da turisti potrebbero supplire.
      ciao

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  4. Dunque... sono l'anonima "quella di Lucy", (mamigà sa).
    Intervengo solo per un suggerimento, da miope che si colora i capelli in casa da sola: per rimettere gli occhiali durante la posa del colore è sufficiente ricoprire le astine con un paio di giri di pellicola di nylon da cucina, o cose simili. Dalla parrucchiera ho visto anche dei copri-astina all'uopo inventati. Ma un triplo giro di nylon va più che bene. Poi si sfila, si lava ed è fatto! Così anche le talpe (come me) si possono colorare in casa ed utilizzare il tempo di posa nel modo preferito. ovviamente non ci si può stendere sul divano, o nel letto... ma troveremo il modo di farlo, prima o poi! ;-)

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    1. Ok, è ufficiale che sono assolutamente stordita: alla faccenda della pellicola sulle astine degli occhiali ci avevano pensato tutti (anzi, tutte) meno che io.
      Grazie!

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  5. Tesora, io la tinta l'ho abbandonata un po' di tempo fa, ben vengano i capelli bianchi, ma non ho tanta pazienza da star dietro atinte e ricrescite e shampoo coloranti e tutti quegli accidenti vari

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    1. Nemmeno io Cris.
      Le mie colorazioni sono sempre rigorosamente non permanenti, così se ne vanno da sole senza rendermi schiava della ricrescita, e di solito passano molti mesi - anche anni - tra una e l'altra, le faccio solo se e quando mi viene l'ispirazione.

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