lunedì 13 febbraio 2012

Sogni. Che nascono, che finiscono, che diventano realtà

Poco prima di partire per il regno della fantasia ho avuto un momento di notorietà di cui non avevo ancora trovato il modo di scrivere, non per modestia (e quando mai...), ma semplicemente per motivi tecnici. Infatti sembra che non ci sia modo di inserire su questo blog un file pdf, per cui mi sono dovuta ingegnare diversamente: non si legge benissimo, ma accontentiamoci.
Insieme ad altri bloggers di Oltreilcancro sono stata citata nell'inserto Noi, genitori e figli, in edicola il 29 gennaio scorso con il quotidiano Avvenire, in un articolo, molto ben scritto da Viviana Daloisio. L'inserto aveva come tema la Giornata per la vita e mi hanno detto che la domenica seguente l'articolo è stato citato anche su Rai1, con tanto di foto della sottoscritta!
Insomma... un sogno!
 
Poi c'è stata la parentesi della vacanza a Disneyland, in cui la realtà è rimasta fuori dai cancelli e per quattro giorni siamo rimasti immersi nella magia: sogno che continua!

Ma i sogni, si sa, finiscono. E il risveglio può essere sgradevole.
Qualche giorno fa mi è venuta la bella idea di scoprire che fine ha fatto la mia pratica di rinnovo dell'invalidità: mi ero regolarmente presentata alla visita di revisione il 13 ottobre scorso, e poi non ne avevo più saputo nulla e dato che sono passati ormai quasi quattro mesi, mi pareva ragionevole attendermi una risposta.
Un paio d'anni fa, quando la gestione delle richieste di invalidità era passata all'INPS, avevo riportato in un post le mie perplessità rispetto alle nuove procedure "informatiche".
Mi ero sbagliata.
La realtà è decisamente peggiore.

All'USSL sono stati anche gentili, mi hanno dato un verbale provvisorio, la copia di quello redatto dalla commissione, da cui risulta che mi è stato riconosciuto un 75% di invalidità, da rivedere entro 18 mesi, cioè ad aprile 2013. Però per la documentazione definitiva dovevo chiedere all'INPS.
All'ingresso della sede di Portogruaro c'è il distributore di numeri per la gestione dei turni agli sportelli. Primo dubbio: quale sportello?
  • Per il primo c'era scritto "pensioni, riscatti, ricongiungimenti".
  • Per il  secondo "disoccupazione, malattia, legge 104".
  • Il terzo non è attivo
  • Per il quarto "contributi artigiani, commercianti e lavoratori domestici".
Voi quale avreste scelto?
Io ho preso il numero per lo sportello 2, dato che la mia pratica di invalidità comprende anche la legge 104. E sono anche stata fortunata, perché avevo davanti solo due persone e una si è sbrigata pure in fretta.
Però... era lo sportello sbagliato.
Per sapere qualcosa sulle pratiche di invalidità bisogna rivolgersi allo sportello Pensioni. È evidente, no? Soprattutto per me, che nemmeno con il 100% di invalidità avevo diritto alla pensione, figuriamoci con il 75%.
E l'impiegata dello sportello 2, dopo avermi spiegato che lei tratta la legge 104, ma l'invalidità è un'altra cosa (davvero? e io che credevo che la 104 fosse per gli invalidi...) mi ha pure chiesto, candida: non ha il numero per lo sportello 1? Signora, io non sono qui per parlare di pensione, perché mai avrei dovuto prendere il numero per lo sportello Pensioni?

Sono tornata al distributore di numeri e ho preso quello per lo sportello 1: avevo davanti 8 persone.
Armata di santa pazienza e di telefonino con solitari di carte per far passare il tempo, ho atteso il mio turno.
Ho mostrato all'impiegato il verbale provvisorio dell'USSL chiedendo se potevo avere notizie della pratica. 
Mi ha risposto che loro non vedono la pratica sul terminale fino a quando non è stata evasa, ma a quel punto io avrò già ricevuto tutta la documentazione per posta.
Ho chiesto se si poteva almeno avere un'idea dei tempi necessari per ricevere il verbale.
Ha ribadito che finché non vede la pratica sul suo computer non è in grado di darmi nessuna informazione sul suo stato di avanzamento.
A quel punto anche la mia proverbiale imperturbabilità è andata a farsi benedire.
Gli ho chiesto cosa diavolo ci stanno a fare lì, se non sono in grado di fornire informazioni sulle pratiche gestite dal loro ente. Mi ha risposto che fanno altre cose, ma non queste.
Allora se n'è andato anche l'ultimo barlume di equilibrio.
Ho fatto presente, a voce alta in modo che si sentisse in tutto l'ufficio, che il suo stipendio è pagato con i miei contributi e che forse Monti non ha tutti i torti a dire che certa gente si dovrebbe scordare il posto fisso, perché fuori da lì ci sono un sacco di persone in gamba che hanno voglia di lavorare e che meriterebbero quello stipendio molto più di quelli che lo stanno prendendo ora.
Per finire, gli ho augurato di provare, prima o poi, a trovarsi dall'altra parte della scrivania, ad avere un serio problema di salute e a dover combattere anche contro l'inefficienza e la burocrazia.
Non parlavo solo per me, che in fondo mi cambia poco, dopodomani dovrò pagare il ticket per una visita per la quale mi spetterebbe l'esenzione, ma non è una tragedia. 
Ho detto queste parole pensando a chi convive con conseguenze fisiche della malattia ben più pesanti delle mie e sta aspettando il verbale di revisione da quasi un anno e a causa di questo ritardo rischia il posto di lavoro.
Lo so, ora dovrei scrivere che ho sbagliato a dire così, che non bisogna augurare il male a nessuno. Ma credetemi, anche adesso, a mente fredda, non riesco a pentirmi di quelle parole.

Questa esperienza ha dato un brutto colpo alla mia scorta di pensieri felici, però il bello di questa scorta è che si può sempre ricostituire.

Per esempio quando arriva una videochiamata su Skype da Alecomeale, con il Puffoforzuto e la loro bellissima Tata, che è da mangiarsela di coccole. E ci parliamo, ci raccontiamo, ridiamo tutti insieme, loro tre dalla Puglia e noi tre (io, Renato e il Ciccio) dal Veneto, come se ci conoscessimo da una vita e invece non ci siamo ancora mai incontrati.
Ma rimedieremo: un altro sogno da trasformare in realtà.

PS: se c'è qualche giornalista all'ascolto, l'argomento dei tempi di gestione delle pratiche di invalidità meriterebbe un'indagine...

5 commenti:

  1. Pretendi sempre molto da stessa e dai altrettanto, quindi secondo me tu sei una tra le rare persone che predica bene e razzola altrettanto bene.
    Sei sbottata, come ogni essere umano dovrebbe, sempre secondo me, avere il coraggio di fare, anche perchè, per l'ennesima volta hai affrontato con parole generali un discorso che calza a pennello a tutti.
    Non ti preoccupare più di tanto, hai reso un buon servizio al tuo io e alla società.
    Inoltre penso che sia normale augurare a qualcuno di "provare" per capire meglio, quando si è in difficoltà e non si è capiti a sufficienza.
    Ciò non si avvererà mai, la maggior parte dell'umanità avrebbe delle doti soprannaturali, il che mmh a me lascia molto perplessa.
    Continua a tenere stretto il tuo bagaglio dell'ultimo viaggio, stretto stretto che è stato bellissimo e ti assicuro che solo a vederlo riprodotto nelle fotografie dà un grande positività e serenità.
    Guerriera nata adesso ti mando un abbraccio, e un ok a quella bella foto messa nel riquadro in alto mi tolgo simpaticamente il mio cappello virtuale.
    4p

    RispondiElimina
  2. Mia, cara, oggi ho scritto al forum del Corriere per raccontare l'incredibile e assurdo percorso che sto vivendo.
    Penso che posterò la lettera anche sul mio blog.
    Poi ho letto il tuo post, e già anche da te si vede come tutto riesce a funzionare male a partire perfino dalla scelta dei numeri...
    E questa è l'Inps che è stata rimodernata e funziona meglio di prima?? Ma dove??
    Che pena!!!!

    RispondiElimina
  3. Tu non ci crederai: ho aggiornato il mio blog e dopo sono venuta a leggere il tuo. Abbiamo scritto praticamente la stessa cosa: conoscersi da sempre.
    Mettiamocela tutta a trasformare questo sogno in realtà. Noi non vediamo l'ora!

    p.s. hai fatto benissimo a rispondergli a tono a quell'incompetente!!

    RispondiElimina
  4. Quell'articolo di cui parli, l'ho stampato (l'aveva postato anche Rosie) e lo conservo tra le mie cose care. Per quanto attiene al discorso dell'invalidità,è una vergogna, davvero. Non credo Tu Ti debba risentire per aver detto di "provare a stare dall'altra parte", non significa necessariamente augurare del male! Significa avere un problema da risolvere, di qualunque entità e trovare un muro di gomma: tutto rimbalza e torna indietro esattamente come è stato lanciato: non se ne esce! E nessuno fa niente perchè se ne esca! Questi sono i problemi dei cittadini, quelli con i quali si combatte ogni giorno, non le Olimpiadi sì o le Olimpiadi no a Roma!!! un caro saluto. rita

    RispondiElimina
  5. @4P: mah, ho la sensazione che il mio sfogo non abbia avuto altro risultato che permettermi di scaricare un po' la tensione (e andare molto vicina ad una standing ovation da parte degli altri utenti in coda agli sportelli), perché qui non si cava un ragno dal buco...

    @Rosie: insisti, insistiamo a cercare di far valere i nostri diritti dando la massima diffusione possibile a queste vergogne.

    @Ale: ormai eravamo sintonizzate!

    @Rita: grazie per la tua sempre affettuosa partecipazione!

    RispondiElimina