martedì 13 giugno 2017

Come sarebbe dovuta andare e com'è andata

Oggi era il mio primo, vero giorno di ferie.
Ne avevo preso uno - di numero - anche l'anno scorso, ma erano ferie per finta: mi serviva una giornata per la biopsia e non avevo ancora il riconoscimento della legge 104 che mi dà diritto a 15 ore mensili di permesso per visite, esami o terapie.
Anche quelle di oggi sarebbero dovute essere finte ferie. La combinazione di lavoro dipendente e impegni professionali avrebbe generato tre giorni consecutivi di lavoro a tempo pieno, che avrei faticato a reggere, quindi avevo chiesto la mattina di oggi libera.
In realtà l'appuntamento del pomeriggio è stato rinviato, quindi mi sono ritrovata con tutta la giornata a disposizione.
Solo che non è andata esattamente come avevo programmato...
Adesso vado a fare la doccia. Spero che quel che resta della giornata vada come da programma.


PS: naturalmente il piccione - ancora vivo e non troppo malconcio - era un regalo di Aki. Il quarto volatile della settimana, per la precisione.

2 commenti:

  1. Il solo patto fra me e le mie gatte era niente bestie volanti. Devo dire che lo hanno sempre rispettato: gechi e mini topini a volontà, lasciati sempre con amore sullo scendiletto, non troppo malconci se no come mi sarei divertita ad acchiapparli? Rimessi sempre in libertà, di nascosto della gatta donatrice, che se no ci rimane troppo male. Riacchiappati a volte, e a quel punto mangiati di gusto (dalle gatte, non da me!). Ma bestie volanti no! No! E no!

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    1. Fino all'anno scorso anche Aki si era limitato ai topini, con un paio di lodevoli eccezioni per le pantegane. Non so se sia passato ai pennuti perché ha estinto i roditori nel raggio di un chilometro oppure semplicemente li trova divertenti. Ieri ha lasciato un altro piccione sullo zerbino.

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