mercoledì 9 maggio 2012

Mutanti tecnologici?

Dicono che le persone si possano classificare come gufi oppure allodole, a seconda che siano più attive alla sera oppure al mattino: io sono, senza ombra di dubbio, un gufo.


Alle superiori mi capitava spesso di studiare di notte, perché al pomeriggio ero quasi sempre impegnata in palestra, come giocatrice e allenatrice di pallavolo, a volte anche per 5 o 6 ore nella stessa giornata.

All'università, ho realizzato quasi tutta la mia tesi di laurea di notte; a volte mi capitava di svegliarmi all'una o alle due con un'idea in mente e allora mi alzavo, accendevo il computer e andavo avanti a svilupparla per ore.

Tuttora preferisco lavorare alla sera, anche fino a notte fonda: sono più produttiva e più creativa; anche i miei post sul blog nascono spesso nelle ore notturne.

Per contro, al mattino sono uno zombie. Anche se sono andata a dormire prestissimo la sera prima, non c'è niente da fare: svegliarmi prima delle 8 - 8:30 fa di me poco più di un cadavere ambulante. Quindi, se posso, al mattino dormo fino a tardi.


Nel periodo in cui ho lavorato come dipendente ero necessariamente vincolata agli orari d'ufficio, ma da quando mi sono messa in proprio, ormai 13 anni fa, ai miei clienti capita spesso di ricevere mail spedite a tarda sera o anche nel cuore della notte.
È una mia scelta, lo faccio perché ho la possibilità di organizzarmi il lavoro con una grande flessibilità e mi va bene così.

Ultimamente però mi accade sempre più spesso una cosa che mi sconcerta e un po' mi preoccupa: mi arrivano risposte alle mail di lavoro anche all'ora di cena, oppure nei giorni festivi; proprio stasera ne ho ricevuta una alle 20:49 e un'altra alle 22:20.
In fondo a queste mail "fuori orario" di solito c'è scritto Sent from my iPhone.
Ovviamente non ho nulla contro la tecnologia né contro gli iPhone, ci mancherebbe, però mi viene spontaneo chiedermi se questo utilizzo della tecnologia sia davvero un bene.
Perché quelli che mi hanno scritto stasera non sono liberi professionisti come me, ma dipendenti, che non dormono fino a tardi alla mattina e il cui orario di lavoro dovrebbe terminare alle 18.

Io sono un gufo per natura e per scelta, ma non vorrei che qualcuno lo diventasse suo malgrado a causa di un telefono.
 E adesso vado a lavorare, che è quasi mezzanotte.

5 commenti:

  1. hai ragione
    la tecnologia ci impedisce di "staccare la spina"
    io sono dipendente e quando ci hanno dato lo smartphone in ufficio avevo configurato la casella aziendale. però mi veniva l'ansia perchè ricevevo mail di lavoro pure di notte.
    L'ho de-configurata, non sono pagata abbastanza per lavorare h24, e soprattutto la mia serenità non ha prezzo :-)

    RispondiElimina
  2. Pure io ero come te prima, la notte era un po' il mio mondo, ma adesso i problemi post-gastrectomia mi hanno purtroppo costretta a rinunciare a quel bellissimo spazio solitario notturno. (Dopo cena ho la mente letteralmente ottenebrata...)

    Però il fatto che la gente continui a spedire email di lavoro di sera / notte dall'iPhone pur non essendo liberi professionisti ma dipendenti mi sa davvero di inquietante, credo che tutta questa tecnologia ci porti per mano, a volte senza nemmeno accorgercene, a fare cose che prima non avremmo fatto. E di sicuro non è un bene...

    RispondiElimina
  3. anche io sono guferrima, ma che dire dell'uso della tecnologia in orari sballati...siamo poi sicuri che i dipendenti in orario di ufficio non stiano invece davanti al pc a cazzeggiare su fb? e allora ben vengano le mail in piena notte, cara ;)

    RispondiElimina
  4. @Trasparelena: hai fatto benissimo!

    @Rosie: sì, mi ricordo che mi avevi parlato di questa (ennesima!) rinuncia. GRRR!

    @Wide: guferrima è meraviglioso, te lo posso rubare? Sui dipendenti in questione posso mettere la mano sul fuoco: in quell'azienda mi è capitato più volte di passare giornate intere e lavorano eccome!

    RispondiElimina
  5. Contattatemi perchè dobbiamo far migliorare la legge 104 del 1992. Se siamo più voci, creeremo un coro. Leggetemi su "Pensare Liberi" e cliccate sulla mia foto da redattrice e ci saranno tutti i miei articoli. La mia e-mail è: rosa.mannetta@pensareliberi.com
    Un saluto, Rosa. Ps Sono una malata di cancro che combatte da 4 anni...Ciao.

    RispondiElimina