L'avevo già deciso prima di partire per le vacanze: dato che l'incontro previsto a fine luglio era saltato a causa del ricovero di Anna Lisa, al rientro da Londra sarei andata a trovarla.
L'invito al matrimonio mi era arrivato in Inghilterra, un'emozione grande e insieme il dispiacere di non poter partecipare, perché il mio aereo sarebbe atterrato a Venezia proprio all'orario previsto per la cerimonia.
Appena arrivata in aeroporto avevo subito riacceso il telefono e iniziato a tempestare di SMS e telefonate ZiaCris: come stava andando? Com'era la sposa? E potevo chiamarla?
Il giorno dopo avevo cercato in rete, sicura di trovare notizia di questo straordinario matrimonio. C'erano migliaia di pagine che ne parlavano, alcune semplicemente riportando la notizia ANSA, altre con articoli più dettagliati, foto e addirittura un video. L'ho guardato tre volte e ogni volta ho pianto di commozione, di tenerezza, di gioia nel vedere la felicità traboccare dal volto della mia Nina.
Temevo però che la giornata l'avesse stancata, che avrebbe pagato lo sforzo, quindi ho lasciato passare un paio di giorni prima di andare a trovarla.
Giovedì mattina ho preso il treno poco dopo le otto, armata di libro, videogioco e netbook, tutto il necessario per riempire diverse ore di treno. Ma ero distratta, il pensiero correva continuamente avanti, verso di lei.
Come l'avrei trovata? Forse stanca o assonnata per via della morfina? E i dolori le avrebbero dato tregua? E se la mia visita fosse stata un disturbo?
Quando sono arrivata alla reception della beauty farm, poco dopo le due del pomeriggio, sembrava che i miei timori fossero fondati, perché l'infermiera mi ha detto che stava riposando e forse non era il caso di disturbarla. Ma no, di che mi preoccupavo? Anna Lisa mi aspettava, le avevo chiesto se potevo passare, e appena ha saputo che ero arrivata ha detto di farmi entrare.
Pareva una bambola, con il pigiamino rosa e i fiocchi di tulle da sposa attaccati al letto, ancora circondato dai palloncini colorati: che tenerezza!
Certo, c'erano i lividi della caduta del giorno prima, c'erano il tubo dell'ossigeno e l'elastomero con la morfina a ricordare che stavamo a Cure Palliative, non nel salotto di casa.
Ma dietro al dolore, dietro alla malattia, c'è sempre lei, Anna Lisa, la mia Nina dagli occhi belli, con un grande sogno appena realizzato e tanti altri ancora in tasca, con la curiosità di sapere cosa succede "fuori" e tanta voglia di normalità, con la battuta sempre pronta e il cuore grande.
Abbiamo parlato del matrimonio, del bellissimo abito arrivato quasi per miracolo, del bouquet, del rinfresco e della torta realizzati grazie alla straordinaria gara di affetto di tanti amici, che le ha permesso di essere una sposa stupenda e di avere la cerimonia che aveva sempre desiderato.
Mi ha chiesto della vacanza a Londra, dei miei prossimi controlli, di Renato e del Ciccio.
L'ho avuta tutta per me per più di due ore, con una interruzione solo quando l'hanno chiamata dalla BBC per un'intervista.
C'era anche la sua Mamy, una donna minuta e grandissima, con il cuore diviso tra il dolore per le sofferenze che la malattia impone alla sua bambina e l'orgoglio per il modo straordinario in cui Anna Lisa riesce ad affrontarle.
Purtroppo non ho avuto la possibilità di incontrare Qualcuno, che era andato a casa dei genitori per qualche ora.
Ma mi sono riempita gli occhi e il cuore di lei, di Anna Lisa, della sua grinta e della sua voglia di sorridere, di amare, di vivere.
E sono tornata a casa più leggera.
Quante belle emozioni ci regala Anna Lisa!Io non la conosco personalmente, ma attraverso il blog conosco la sua anima, la parte piu' pura di lei, che reagisce, lotta ed e' un esempio per tutti!! Un saluto da Arcobaleno
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaSara
Grazie per questo racconto. Anna Lisa ha il potere di riempire il cuore delle persone anche solo a guardarla e a vederla sorridere...
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso con noi questi momenti, Mia. Ci sono persone rare che emanano una luce particolare. Anna Lisa è sicuramente una di queste. Ha un posto grande anche nel cuore di chi, come me, non ha il privilegio di conoscerla personalmente.
RispondiEliminaLina
che bello, speravo proprio in un tuo racconto ed eccolo qua finalmente (nei giorni scorsi non potevo controllare)
RispondiEliminaso come ti senti, mi ci sono sentita anche io. bellissimo e bellissimo, anche quando fa un po' male
ero io...
RispondiElimina@Anna Rosa e Lina: quando ho incontrato di persona Anna Lisa per la prima volta, ho pensato che era esattamente come traspare dal blog, quindi è vero, la conoscete anche voi pur non avendola mai incontrata.
RispondiElimina@Wide: avevo riconosciuto lo stile! ;o)
Grazie per questo racconto e per avermi dato "la possibilità servita su un piatto d'argento" di poter vedere questa bellissima giornata.
RispondiElimina4 p
Bello proprio questo racconto, con sensibilità hai trasmesso la solarità e forza di Anna Lisa.
RispondiElimina