domenica 7 marzo 2010

Come stai?

Tutti mi chiedono la stessa cosa: Come stai? Come va?
Però non tutti lo chiedono allo stesso modo e non tutti ricevono la stessa risposta.

Ci sono le persone che si vedono ogni tanto, un incontro casuale per strada o al supermercato, entrambi in altre faccende affaccendati e con sì e no il tempo per un saluto frettoloso. Chiedono "Come stai?", è normale, è quello che si dice sempre quando ci si rivede, soprattutto se è passato molto tempo dall'ultima volta. Si aspettano di sentirti dire "Tutto bene, grazie!" e per la verità non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello che la risposta possa essere un'altra, non sono minimamente preparati ad affrontare qualcosa del tipo "Così così, sai, ho avuto il cancro...". E ti pare davvero una scortesia sbattergli in faccia una cosa del genere, però "Bene" ti pare una bugia troppo grossa (e se poi lo vengono a sapere da qualcun altro?) e allora magari te la cavi con "Non c'è male, ho avuto qualche problemino di salute, ma adesso va meglio".

Poi ci sono quelli che conoscono la storia, ma ti chiedono "Come stai?" solo per sentirsi rispondere "Bene". Non vogliono un'altra risposta, se appena appena accenni a qualcosa che non va, un disturbo, un sospetto, tagliano subito corto: "Ah, no, vedrai che non è niente." Non vogliono sapere, solo essere rassicurati. Loro.

I menagramo sono fortunatamente una minoranza. Sono quelli che aspettano voracemente le cattive notizie, pronti poi a divulgarle (ma in confidenza, mi raccomando!) con un'aria sapientemente afflitta che maschera a fatica la soddisfazione per il fatto che la disgrazia sia capitata a qualcun altro e non a loro. Vampiri che si nutrono dell'altrui sofferenza. Questi sotto sotto godono a sentirsi rispondere "Male", quindi l'unica risposta possibile diventa "Benissimo, alla grande!". Con un sorrisone a trentadue denti.
Pussa via, vade retro, va' a succhiare il dolore di qualcun altro!

E poi ci sono le persone come voi che state leggendo, quelli che davvero vogliono sapere come sto, pieni di sincera speranza e pronti a rallegrarsi se le cose vanno bene, ma capaci anche di accettare risposte negative, di capire che posso stare male e avere paura. E che magari non ho sempre la forza di rassicurare tutti.
Anche a queste persone si fa fatica a rispondere che non stai bene, perchè sai che ci tengono, che ci restano davvero male. E allora cerchi di proteggerle, di minimizzare, di tenere per te tutta la negatività, perchè è inutile far preoccupare anche loro, soprattutto quando la paura è solo teoria.

Ma chi mi chiede sinceramente "Come stai?" merita una risposta sincera.
Non sto bene in questi giorni. L'addome mi dà fastidio, a volte mi fa male, la gamba destra s'informicola e si intorpidisce. Può darsi che sia ipocondria, oppure solo la palla che fa i capricci. Oppure no.
Così continuo ad oscillare tra piccoli progetti che sanno di futuro (offerte per nuovi lavori, canzoni da imparare per i saggi di fine anno, un corso di teatro...) e prudenza scaramantica (aspettiamo a rinnovare la tessera annuale che non si sa mai...).
C'è di buono che le cose da fare sono sempre tante e le giornate passano veloci, mi sembra di aver fatto ieri la risonanza, invece sono già passati cinque giorni. Ne mancano solo quattro.

12 commenti:

  1. come spesso succede, mi sembra che quello che scrivi sia una delle tante voci della mia anima. ti abbraccio tanto, e aspetto con te i giorni che passano

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  2. Sai, leggendo le tue parole mi accorgo sempre più che molti di noi "soggetti sani" ripongono i loro sogni nel cassetto del futuro e si dimenticano di vivere intensamente la quotidianità. Ogni giorno dico a me stessa di non rimandare a domani ciò che desidero fare, e sistematicamente mi ritrovo con mille priorità o incombenze. Lo dico a te, Mia, ma lo dico anche a me e a coloro che, per una motivazione o per l'altra, non lo fanno: vivi i tuoi sogni, nei limiti delle possibilità, ma coltivali, coccolali e lasciati coccolare.
    Un abbraccio forte così
    annachiara

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  3. Anche io passo pensandoti i giorni di attesa e sempre con le dita incrociate.
    Mi ha colpito il fatto che tu abbia usato le mie stasse parole o quasi. In effetti questa del come stai per noi diventa spesso una domanda imbarazzante. Quando vedo gente che non incontro da anni dico sempre: "Bene, sono stata parecchio male, ma adesso sto bene" E sorrido.
    Ma mi rendo conto dagli sguardi delle persone che non ci hanno capito niente, e nemmeno vogliono chiedere.
    Così poi neanche io so come togliermi da quella situazione.
    Ma non ci riesco a dire che va tutto bene, non posso dire che è come prima, mi manca un organo, certe cose non si dimenticano...
    Cerco sempre di rimediare sorridendo...ma non so se serve.
    Comunque qui sfogati pure, se vuoi dire che stai male fai pure, tanto sai che chi ti legge comprende bene...

    (Spero comunque che il fastidio che provi in questi giorni possa diminuire e magari anche SCOMPARIRE presto!)

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  4. Capisco, ma non giustifico il chiedere tanto per chiedere, mi sta sulle palle.
    Rubo il termine tra i "soggetti sani", aleggia sempre per quano mi riguarda, dopo un giorno o mezzagiornata di cura, "allora come va? Va meglio VERO!!", du par de palle non va meglio niente, ma mi dispiace rispondere così, perchè capisco che l'aspettativa di chi mi vuole bene, vorrebbe questo, allora rispondo "sì, un po'".
    Mi riferisco alla mia artrosi, ci convivo, ma mi capita di avere dei picchi che mi rendono inizialmente veramente scorbutica e poi tristemente avvilita.
    Fregatene, PENSA a te stessa, lo so che è difficile, e poi vieni qui sul tuo bel blog e butta fuori tutte le tue tensioni.
    Un bacio al micio e un abbraccio a te
    4 P

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  5. Stessi pensieri, stesse parole.
    Ma a noi interessa sapere come stai sinceramente, non si ha bisogno di nessun tutela, tanto non ci inganni.
    L'ultima tipologia che descrivi mi sembra...la cognata scema.
    Vedrai che questi giorni passeranno, magari non in fretta come ti aspetti ma passeranno e noi sremo qui con te ad aspettare, a farci sembrare più leggero il tempo che sembra stia rallentando

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  6. ciao ti ho letto ocn interesse...mi piacerebbe attraverso il tuo gruppo fare un piccolo sondaggio sugli stati d'animo pre-malattia...
    sono psicologa e ho avuto anche io una patologia simile, e vorrei leggere delle testimonianze. ti lascio il link del mio blog
    a presto!
    ameya
    www.amoredipendente.splinder.com

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  7. Ti ho scoperta per caso... Perchè ultimamente mi sono riaffacciata al mondo dei blog.... ho voglia di conoscerti un po' di più.... Ho letto la tua storia con la speranza nel cuore e con una certezza: sei una donna forte e formidabile e sono contenta di poter leggere le tue pagine... Aspetto con te, per te, per un'altra amica e per un mio famigliare molto stretto....

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  8. Anche a queste persone si fa fatica a rispondere che non stai bene, perchè sai che ci tengono, che ci restano davvero male. E allora cerchi di proteggerle, di minimizzare, di tenere per te tutta la negatività, perchè è inutile far preoccupare anche loro, soprattutto quando la paura è solo teoria.


    E' quello che ieri sera mi ha fatto crollare e piangere, e tremare, e chiedere a mia madre di passare con me la notte perchè mio marito era al lavoro. Alla fine chi ti vuole bene non vuole essere protetto, vuole sapere la verità, e nascondergliela ogni tanto pesa più di altre volte.
    Sai cosa, in realtà ormai ho l'impressione che non ci sia un "sto bene", ma un "sto meglio di altri giorni". E' già un traguardo. E sono sicura che ci sarà anche per me un domani in cui "sto bene" non servirà come risposta di copertura, ma sarà così davvero. Io te lo auguro di cuore.
    Mammamia che commento sconclusionato che ho scritto...
    Mamigà

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  9. SEI UNA DELL POCHE PERSONE CHE MI FA AVERE QUANDO TI LEGGO UN BRIVIDO SULLA SCHIENA. TI ABBRACCIO

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  10. @wide: ormai è un dato di fatto, siamo sintonizzate!

    @annachiara: un grande uomo ha detto "Tutto inizia con un sogno". Si chiamava Walt Disney, e aveva ragione.

    @Rosie: conoscendoti, sono sicura che tu rispondi sempre con il sorriso!

    @4P: non ho bisogno di incoraggiamenti per pensare a me stessa, il mio ego è smisurato ;o)

    @ziacris: sai che stanno passando in frettissima? È già quasi-giovedì!

    @ameya: ehm... non ho capito la domanda. Che significa "stati d'animo pre-malattia"?

    @lara: benvenuta, è un piacere, passa quando vuoi!

    @Mamigà: nascondere la verità a chi ci è davvero vicino spesso è solo un'illusione, ci leggono dentro, capiscono benissimo; ma qualche volta ci proviamo lo stesso

    @anonimo: ma... il brivido sulla schiena è una cosa buona? ;o)

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  11. Accidenti Mia! Questi sono i momenti in cui non si riesce a dire che si sta bene, così trepidanti nell'attesa dei risultati, e i fastidi che non danno tregua. Però serve tanto poterlo dire, qui, che sono giorni storti. Giorni storti che poi si raddrizzano, per permetterti di realizzare tutti i bei progetti che hai sempre in mente. Un abbraccio grande grande

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