lunedì 5 gennaio 2009

Successi e dubbi

Il 15 dicembre ho fatto la densitometria ossea e la settimana successiva ho ritirato l'esito: valori nella norma.
Ottimo! Significa che per ora la menopausa precoce non ha provocato danni a livello di mineralizzazione delle ossa.
Ho appuntamento fra pochi giorni con il ginecologo per valutare la situazione, ma con questo risultato credo che non sarà necessaria la terapia ormonale sostitutiva e questa è una buona notizia, perchè gli ormoni aumentano, sia pure di poco, il rischio di alcune patologie oncologiche e io da questo punto di vista ho già dato...
Il lato negativo è che dovrò tenermi le vampate, ma spero che non proseguano in eterno: ormai per me è già passato un anno e di solito durano fra sei mesi e due anni (spero solo di non appartenere al 5% di donne che continua ad averle per tutta la vita!).

Poco prima di Natale sono tornata dal proctologo per il controllo (ho detto alla dottoressa che la prossima volta invece dell'impegnativa mi faccia l'abbonamento!): la ragade era in netto miglioramento, ma per precauzione ha deciso di fare comunque i prelievi per la biopsia.
Di comune accordo abbiamo evitato l'anestesia: le iniezioni di anestetico avrebbero provocato più o meno lo stesso dolore dei prelievi, quindi meglio evitare di caricarmi inutilmente di farmaci. Quattro prelievi, per essere sicuri di inviare al laboratorio materiale sufficiente per l'esame istologico, con dolore intenso, ma di breve durata.
Risposta prevista in tre settimane circa, ma dato che il 31 sono andata in ospedale per prenotare le prossime analisi, ho fatto un salto in segreteria e il referto era già arrivato... solo che c'era scritto che non era stato possibile effettuare tutti i controlli perchè il campione era insufficiente!
Ma gli serve un chilo di carne per fare 'ste analisi?
Quindi son rimasta con il dubbio: ne parlerò con l'oncologo alla visita di fine mese per vedere se è il caso di rifare la biopsia, non è che sia proprio ansiosa di ripetere l'esperienza...

Il 28 dicembre alcuni amici del Gruppo Sommozzatori ci hanno proposto una passeggiata nella Riserva Naturale della Foce dell'Isonzo. La giornata era fredda e ventosa, ma limpida e soleggiata, ideale per osservare il paesaggio e la ricchezza faunistica del parco.








La mattina del 2 gennaio ho dato un'occhiata al sito internet della piscina per verificare la data di riapertura dopo la pausa natalizia: era già aperta per il nuoto libero! Il tempo di preparare la borsa e via! Quando sono arrivata mancava circa un'ora e mezza alla chiusura, quindi c'era tutto il tempo per la mia sfida: obiettivo 60 vasche.
Un respiro ogni 4 bracciate, avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro... 8 vasche a stile libero, una a rana e una a dorso, tre minuti di pausa per lo stretching e poi via di nuovo: avanti e indietro, avanti e indietro...
La gamba destra ha risponde bene, ma vado comunque con calma per non sovraccaricarla; nei giorni scorsi ho registrato ancora qualche miglioramento a livello di sensibilità superficiale, adesso riesco a sentire quando mi gratto ed è una cosa molto piacevole, dato che nei mesi scorsi mi capitava spesso di avere prurito, però quando mi grattavo non sentivo assolutamente nulla e il prurito rimaneva!
Il traguardo delle 60 vasche arriva in poco più di un'ora e alla fine mi sono tolta anche la soddisfazione di fare 25 metri in apnea: un successone!

Adesso mi sento pronta per una nuova sfida!

Domenica mattina partenza alle 8, ancora con gli amici del Gruppo Sommozzatori. Questa volta la meta è Camporosso, vicino a Tarvisio, dove sfidiamo la temperatura polare, -10° e noleggiamo sci, racchette e scarpette per affrontare la pista da fondo.
Aggancio gli sci con un po' di timore: come risponderà la gamba a questo tipo di movimento? E come reagiranno i nervi al freddo? Sono passati più di 10 anni dall'ultima volta che ho messo gli sci: chissà se mi ricordo ancora come si fa...
Bastano 20 metri per annullare ogni dubbio: i movimenti ritornano con naturalezza, come se avessi tolto gli sci solo ieri, la gamba non sembra risentire nè del freddo nè dello sforzo.
Affrontiamo con calma l'anello da 4 chilometri, un percorso molto facile e quasi completamente piano, prendendoci tutto il tempo necessario ad acquisire un po' di confidenza con la tecnica: nel nostro gruppetto siamo solo in due ad aver già provato lo sci da fondo, una ha un po' di esperienza con la discesa, mentre per gli altri tre è la prima esperienza in assoluto sugli sci.
Dopo aver completato il circuito siamo accaldati e soddisfatti: c'è stata qualche caduta, ma niente di grave e siamo tutti pronti per il secondo giro. Tolgo un maglione e rimango solo con i pantaloni di una vecchissima tuta da ginnastica, un pile imbottito, sciarpa, guanti e berretto: per non raffreddarmi ho bisogno di muovermi, così aumento la velocità; solo Renato riesce a tenere il ritmo e completiamo insieme il secondo giro.
Verso la fine la gamba destra comincia a dare segni di cedimento, l'inguine mi fa un po' male, ma sono contentissima: 8 km sugli sci sono come una vittoria olimpica per me!

1 commento:

  1. ciao cara. la vità è un continuo impegno nel battere record. tu ci stai provando e riuscendo. complimenti. abbraccioni.
    adriana e federico

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