lunedì 24 marzo 2025

Popcorn e volpi

ZiaCris e io abbiamo bisogno di tirarci su il morale.
Lei sta attraversando un periodo molto pesante per la malattia di suo marito, io ho dovuto fare i conti per parecchi giorni con le nausee serali, una novità di cui avrei fatto volentieri a meno. Sapevo che le gestanti soffrono spesso di nausee mattutine, ma ignoravo l'esistenza di quelle serali, con cui mi sono trovata mio malgrado a familiarizzare nelle ultime settimane: stavo sostanzialmente bene fino a metà pomeriggio, poi partiva una nausea crescente, che arrivava al picco intorno alle 21, per poi ridursi progressivamente. Ho saltato molte cene e sono andata tante volte a letto prestissimo, tra le 18 e le 19. Dieci giorni fa sembrava che andasse meglio, alla sera ero riuscita a mangiare qualcosa, ma era soltanto un posticipo: ho iniziato a stare male poco dopo cena e ho vomitato fino alle tre di notte. Ora sono reduce da tre giorni senza nausea, mi pare quasi un sogno, e spero che sia finita, almeno per questo ciclo di chemio.

Ma torniamo all'argomento del post.
ZiaCris e io conosciamo bene il potere dei sorrisi, sappiamo quanto possano essere di aiuto nei momenti difficili, e condividiamo una consistente dose di autoironia, per cui cogliamo ogni occasione per ridere di noi stesse.
Nel tempo abbiamo adottato un codice di comunicazione: quando stiamo per raccontarci qualcosa che abbiamo combinato - o che hanno combinato i nostri mariti - ci trasmettiamo su Whatsapp l'emoticon dei popcorn, che significa "Mettiti comoda e prepara i popcorn, che te ne racconto una". 


Ho pensato di condividere con voi alcune di queste perle.

4 febbraio 2025

6 febbraio 2025

7 febbraio 2025

Avendo raggiunto un livello elevato, ho deciso di competere per il PREMIO VOLPE e ho introdotto un nuovo emoticon per identificare i relativi messaggi.



11 febbraio 2025

12 febbraio 2025

14 febbraio 2025

21 febbraio 2025

24 febbraio 2025

3 marzo 2025

4 marzo 2025 (notare l'orario del messaggio)

13 marzo 2025

23 marzo 2025



Ora ditemi se non me lo merito!


lunedì 10 marzo 2025

Incroci efficaci

Grazie a tutti quelli che hanno incrociato dita, zampe e code per me: la mia patente di guida speciale è stata rinnovata per altri due anni, il massimo possibile nella mia situazione.


Anche questa volta ho trovato medici di buon senso, che hanno verificato attentamente gli aspetti che potrebbero influire sulla mia capacità di guida, incluso un test di forza degli arti superiori per accertare che io sia in grado di utilizzare in sicurezza i comandi al volante, ma senza pregiudizi per la mia condizione di paziente oncologica. 
Vorrei poter dire che stasera si festeggia, ma sono stanca per la trasferta a Mestre e ho ancora un filo di nausea, quindi sono già a letto, comodamente infilata sotto al piumone, pronta a iniziare un nuovo audiolibro. Che a pensarci bene è comunque un buon modo di festeggiare.

domenica 9 marzo 2025

Senza fine

Le analisi di lunedì non erano brillantissime, ci sono sempre tanti asterischi, ma tutti i valori erano in miglioramento rispetto alle precedenti, quindi è stata confermata la trasferta di mercoledì a Padova, con il prezioso aiuto dei volontari di In famiglia, per la diciottesima infusione.


Ogni tanto qualcuno mi chiede quante chemio devo fare ancora: tutte quelle che riesco a sopportare, andiamo avanti finché il farmaco continua a funzionare e il mio organismo regge. 
A volte mi pesa la consapevolezza che non ci sarà guarigione, che le terapie per me non finiranno mai e dovrò continuare a tempo indeterminato questa sequenza di analisi, visite e infusioni, intervallate ogni pochi mesi da una PET o una TAC di controllo. Non è sempre facile e ci sono momenti in cui la fatica si fa sentire.
Ma sono pensieri passeggeri. 
In realtà la mancanza di un traguardo è positiva, perché significa che c'è ancora la possibilità di andare avanti, forse anche molto a lungo e sono infinitamente grata a questo farmaco che ha rallentato la malattia oltre ogni aspettativa, senza compromettere troppo la mia qualità di vita.


Sto affrontando i soliti effetti collaterali della settimana post-chemio, tanta stanchezza e un po' di nausea, insieme a un feroce attacco di elettroformiche fantasma, tutto fastidioso, ma non certo drammatico.
Salto qualche pasto e trascorro molto tempo a letto o sul divano, limitando al minimo i movimenti per non alimentare la nausea, Renato mi dice che ho la faccia pallida e sbattuta, ma non sto davvero male.
Gioco con lo smartphone, ascolto audiolibri, coccolo i gatti, guardo un po' di sport in TV: per un animale da tana come me, non è affatto un brutto modo di passare il tempo.


Domani ho la visita per il rinnovo della patente, che richiede come sempre un sacco di burocrazia e di soldi. Spero di trovare medici ragionevoli come l'ultima volta, perché anche se uso davvero poco l'auto, in quattro anni non ho ancora raggiunto i 20.000km, un mancato rinnovo sarebbe una devastante perdita di autonomia. Incrociate le dita per me.

giovedì 27 febbraio 2025

Non ce la si fa...

Le analisi del 14 febbraio non erano un granché, l'oncologa ha suggerito di rinviare la terapia. Pazienza, un po' me l'aspettavo, perché anche la volta precedente avevo avuto bisogno di una settimana in più.
Le ho rifatte dieci giorni dopo: ancora peggio, altro rinvio. Questa volta ci sono rimasta male, ero convinta che in dieci giorni la situazione sarebbe migliorata, non mi aspettavo proprio un risultato più negativo del precedente.


Le ripeterò ancora lunedì prossimo, sperando in un risultato sufficiente per autorizzare la terapia mercoledì.
L'oncologa era dispiaciuta per i ripetuti sforacchiamenti a cui mi devo sottoporre, ma quelli sono il meno, anche perché ultimamente ho trovato sempre un'infermiera molto brava che centra la vena al primo colpo e non mi provoca ematomi: il vero, grande problema è che per andare a fare i prelievi devo svegliarmi molto più presto del solito!


Ho trascorso diverse giornate silenziose a causa di una dolorosissima afta sulla lingua che mi ha tormentata per una decina di giorni, rendendo difficile parlare, mangiare e addirittura bere.
È stata un'occasione per mettere alla prova la nostra intesa di coppia, dato che io ero costretta a comunicare solo a gesti, e il risultato è stato eccellente: Renato ha capito subito tutti i miei messaggi, anche quelli più strani come "Il tuo gatto è andato a caccia e ha preso una pantegana enorme!".



venerdì 14 febbraio 2025

Pensavo fosse una rogna, invece...

Ieri sera, poco prima delle 22, mi arriva un messaggio sul cellulare aziendale.
Inizio mentalmente a smadonnare, immaginando una rogna: benché sia disponibile un numero verde per le segnalazioni di guasto, spesso gli utenti del servizio di cui sono responsabile se hanno un problema, mi contattano direttamente, anche fuori dall'orario di ufficio, perché sanno che cerco sempre di aiutare e qualche volta riesco a risolvere attraverso il sistema di telecontrollo, senza che debbano attendere l'intervento di un tecnico il giorno seguente. 
Invece no, è Monica, una collega che lavora in centrale elettrica. L'azienda per cui lavoriamo ha circa 50 dipendenti, quindi deve avere in organico almeno due persone con disabilità: una sono io, l'altra è Monica.


In questo periodo, complice il maltempo, le formiche bastarde mi hanno fatto passare tante, troppe notti in bianco. La notte scorsa ho dormito bene e sono sicura che almeno un po' è stato merito dell'affetto di Monica.


PS: però mi sono dovuta alzare molto più presto del solito perché stamattina avevo il prelievo per le analisi pre-chemio; non ho ancora i risultati, di solito arrivano nel pomeriggio, ma questa volta sono ancora in attesa.

martedì 28 gennaio 2025

Scoppio ritardato con ritorno di fiamma

A distanza di una settimana dall'infusione del 14 gennaio pensavo ormai di aver evitato gli effetti più fastidiosi, che di solito comparivano dopo 2/5 giorni, invece nel pomeriggio di martedì 21 è arrivata la nausea.
Vabbè, pazienza: mercoledì a letto, ferma e zitta, ma soprattutto ferma, perché anche il minimo movimento aveva effetti sgradevoli.


Giovedì stavo un po' meglio, sono anche riuscita a mangiare qualcosa, e venerdì pensavo di aver ormai superato il picco e di poter riprendere una vita quasi normale già nel fine settimana.
Macché.
Sabato ero stanchissima senza aver fatto niente e in serata è tornata la nausea, insieme a crampi addominali che mi hanno tenuto compagnia fino alle sei del mattino di domenica. E per non farmi mancare niente, si è formata anche una dolorosa afta in bocca che ancora oggi mi rende difficile mangiare e parlare.
Naturalmente anche le elettroformiche hanno voluto unirsi alla festa: dopo qualche incursione breve ma dolorosissima tra venerdì e sabato, mi hanno svegliata presto domenica mattina e mi hanno tenuto compagnia ininterrottamente fino alla notte scorsa quando, nonostante il dolore, verso le due ero così esausta da addormentarmi.


Direi che per questo ciclo di chemioterapia ho dato abbastanza, possiamo fare basta così?

lunedì 13 gennaio 2025

Conversazioni domestiche stellate

Le analisi di venerdì non si possono definire buone, ci sono tanti asterischi, ma sono "permissive per la terapia", per usare il linguaggio tecnico, quindi domani si procederà con la diciassettesima infusione più una flebo di supporto per il fegato, che è particolarmente affaticato. 
In effetti l'affaticamento è generale, continuo a stancarmi molto facilmente, ma tra i possibili effetti della chemioterapia, la stanchezza è forse il più facile da gestire e gli altri, nelle ultime settimane, non si sono praticamente fatti sentire, quindi va benissimo così.
Certo sarebbe meglio se le elettroformiche non si facessero vive, ma la notte tra venerdì e sabato è stata piuttosto pesante, sono riuscita a prendere sonno solo dopo le otto del mattino.

Facendo la chemio domani, è probabile che nel prossimo fine settimana io non sia particolarmente in forma, quindi abbiamo deciso di anticipare quello che di solito ci concediamo nel periodo del mio compleanno: un'esperienza in un ristorante stellato.
Questa volta è toccato Agli amici di Godia (UD), il locale di Michela ed Emanuele Scarello, che propone una cucina dai forti legami con il territorio friulano e ha meritato due stelle nella guida Michelin 2025.


Ottima l'accoglienza iniziale: una cameriera ci attendeva al cancello per facilitarmi l'ingresso e la titolare ci ha dato il benvenuto e ci ha fatti accomodare in una sala molto elegante.


Ci siamo concessi un aperitivo, dato che c'era una proposta molto interessante di un cocktail analcolico a base di succo di melograno, frizzante, delicato e profumatissimo. Renato invece ha scelto un calice di Franciacorta.


Il benvenuto dello chef è costituito da sei amuse-bouche, deliziosi stuzzichini da gustare in uno o due bocconi, uno più buono dell'altro. 



Arrivano poi grissini, crackers e una deliziosa pagnotta con miele di castagno accompagnata da burro aromatizzato, una golosità a cui non so mai resistere, e poi una focaccia con patate, tutto fatto in casa e tutto buonissimo.





Abbiamo scelto il menu degustazione Nuovamente agli amici


Il primo antipasto è una sapiente fusione di delicata ceviche di dentice, rapa rossa dolce e aspri frutti rossi, una gioia per il palato. A lato, viene servito un crostino di pane al burro con una sottile fetta di dentice marinata nel sale delle acciughe, un ricordo del pane, burro e acciughe che è stato tanto presente sulla tavola dei miei nonni.



La seppia con lo zafferano è stata l'unico piatto che non mi ha convinto, me la aspettavo più tenera e profumata. In compenso, la crema di patate con pezzetti di seppia, nero ed erbe di campo servita come accompagnamento era assolutamente strepitosa. 



Il risotto arriva nascosto da onde di crema, sotto le quali il cucchiaio incontra i chicchi di riso, le cozze e la polvere di liquirizia in un mix di sapori e consistenze davvero delizioso. In accompagnamento, una cozza con crumble di pane ed erbe di mare. 



Gli agnolotti del plin con ripieno di aragosta sono serviti in un cestino di bambù per la cottura al vapore e accompagnati da un bicchiere di profumatissimo brodo di aragosta caldo: si possono gustare separatamente o insieme e sono in ogni caso spettacolari. 


La coda di aragosta alla brace con latte di mandorle, noce moscata e fava tonka con una lacrima di senape ha risvegliato i ricordi del viaggio in Islanda.


Ero curiosa di assaggiare il wagyu, una carne giapponese particolarmente pregiata e non sono rimasta delusa: viene servita coperta da un meraviglioso foglio di mandarino ed erbe e accompagnata da una crema di dattero fermentato; prima di assaggiare questo piatto, non mi piacevano i datteri, ma in questa preparazione sono fantastici! L'accompagnamento è un battuto di wagyu tra sfoglie di spinaci.



Prima del dessert, un'altra sorpresa dello chef, in bilico tra dolce e salato: salsiccia di maiale con composta di pere.


I dolci sono sorprendenti e straordinari: prima la spugna di nocciole con salvia, patate, yogurt e una freschissima granita di olivello spinoso. decorata da una foglia di zucchero caramellato. Poi il capolavoro assoluto: un dolce a base di cicoria; cremoso di radice di cicoria, gelatina con cubetti di puntarelle e petali di meringa. Eccezionale è dire poco.  



Dal carrello della piccola pasticceria abbiamo scelto un cannolo di pasta sfoglia ripieno di crema, un pezzetto di cremino alle arachidi (che io non ho assaggiato, molto a malincuore, perché fatico molto a digerire le arachidi) e un cioccolatino fondente coperto di granella di nocciole e ripieno di gelee di uva fragola. 


È stato un pranzo lungo, più di tre ore, ma un'esperienza così merita tutto il tempo necessario ad assaporarne ogni passo e ce la siamo goduta tutta, perché abbiamo imparato ad apprezzare intensamente tutti i momenti buoni che abbiamo a disposizione.
Ovviamente al rientro ero stanchissima, ma ne valeva la pena.

Durante il pranzo, Renato mi ha raccontato che sabato mattina, quando finalmente i dolori si sono un po' calmati e mi sono addormentata, è venuto più volte a controllarmi ed è rimasto impressionato dal mio aspetto: ero pallidissima e con le occhiaie scure. Sembravo...
Un dolcissimo panda, ho pensato io...


Ma il mio romantico marito aveva altre idee...


"Nosferatu!", ha detto trionfante.

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