domenica 13 ottobre 2024

Napoli: toccata e fuga

Un'altra volta a Napoli, un'altra volta solo toccata e fuga, senza avere il tempo di immergermi davvero in questa città straordinaria. 
La trasferta per il corso AIOM è stata interessante, piacevole, ricca di soddisfazioni, e molto, molto faticosa, sono tornata a casa davvero stravolta per la stanchezza. Però è stato utile sperimentare per la prima volta il viaggio in aereo da disabile e capire come funziona l'assistenza speciale per le persone a mobilità ridotta, davvero un ottimo servizio.


Il nostro aereo partiva venerdì mattina dall'aeroporto di Trieste, ma non ho avuto bisogno di svegliarmi presto; più precisamente, non ho proprio avuto bisogno di svegliarmi perché la notte precedente non avevo chiuso occhio per un attacco ferocissimo di elettroformiche.
Il viaggio è stato tranquillo, dal mio posto vicino al finestrino ho guardato il panorama e ripassato mentalmente i punti salienti del discorso che avevo preparato nei giorni precedenti.
All'arrivo un addetto all'assistenza speciale ci ha scortati fino all'uscita, dove siamo stati accolti e raccolti da Ciro, l'autista che ci ha scarrozzati per tutta la durata del nostro soggiorno su un van attrezzato per la sedia a rotelle, con encomiabile efficienza, cortesia e puntualità.

Al corso ho conosciuto persone nuove, incontrato qualcuno che avevo conosciuto solo virtualmente, come Irma d'Aria che mi aveva intervistata per Repubblica nel 2016 e rivisto Claudia
Il mio intervento è stato uno dei primi, Renato l'ha ripreso integralmente e io l'ho completato con il montaggio delle slide che ho utilizzato come supporto per la mia esposizione.


Al termine della prima giornata è stata organizzata una visita privata alla Cappella Pignatelli, di proprietà dell'Università Suor Orsola Benincasa, un gioiellino barocco ristrutturato una decina d'anni fa, che si trova in zona centralissima, praticamente su Spaccanapoli.


Per la cena ci siamo spostati a palazzo Venezia, fortunatamente poco distante dalla cappella, dato che il selciato sconnesso delle vie centrali di Napoli è davvero poco adatto alla sedia a rotelle e Renato ha faticato non poco per farmi superare anche solo poche centinaia di metri.
Ieri abbiamo approfittato di un po' di tempo libero tra la fine del corso e la partenza del volo di ritorno per una breve passeggiata sul lungomare, dato che il nostro hotel si trovava proprio di fronte a Castel dell'Ovo.



Sarebbe stato bello poter visitare un po' Napoli, ma davvero impossibile: ero stanchissima, avevo mal di schiena e il mio piede era terribilmente gonfio, quindi siamo tornati in hotel ad attendere Ciro, il nostro autista, che ci ha riportati in aeroporto in perfetto orario. 
Anche il volo di rientro è filato liscio, abbiamo recuperato l'auto dal parcheggio e siamo tornati a casa, dove ci attendeva il consueto comitato di protesta micesco, con cinque felini che, nonostante avessero avuto a disposizione abbondanti croccantini, reclamavano la pappa. Solo cinque gatti, perché Matilde, separatista come sempre, si è presentata solo oggi verso mezzogiorno.
Giusto il tempo per una doccia e mi sono finalmente messa a letto, distrutta: ho dormito dodici ore e a distanza di un giorno ho ancora il piede un po' gonfio. Ne è valsa la pena, ma è stato davvero molto impegnativo.

6 commenti:

  1. Bravissima!!!! Ti leggo sempre, ma ascoltare il tuo intervento mi ha emozionata e mi ha fatto riflettere. Grazie davvero

    RispondiElimina
  2. Ma che bello il video coi sottotitoli, e quanta simpatia! Ma poi parliamo di Napoli... faticosissima da girare su ruote, ma un paradiso gastronomico. Mio padre è di lì e ci sono andata più volte da turista, ma ce ne vorrebbero molte altre.
    In quanto alle parole sbagliate, pure chi dopo la morte di mia madre mi scrisse "RIP ha tolto il disturbo" merita il podio. Un altro di persona mi disse " su con la vita" o qualcosa del genere. Che essi e il tuo video mi siano di lezione e guida :)

    RispondiElimina
  3. Ho guardato con estremo interesse il video, sarei rimasta ad ascoltarti per ore. Sei stata davvero capace di comunicare in modo efficace, equilibrio perfetto tra ironia, verità, esperienza, c'era tutto!

    RispondiElimina
  4. Ciao Mia,
    volevo dirti che condivido pienamente il tuo discorso sul cancro e sul rifiuto del termine “guerrieri”. Hai una voce meravigliosa, è stato un piacere immenso ascoltarti dal vivo, tra l’altro, eri in formissima! Grazie di cuore, sei e sarai sempre il mio punto di riferimento. Ogni volta che vado allo IOV di Padova, spero sempre d' incontrarti per conoscerti... chissà se sarò fortunata prossimamente?

    Un caro abbraccio,
    Orietta

    RispondiElimina
  5. Carissima Mia, ho ascoltato e guardato con molto interesse il tuo intervento che mi ha molto emozionato ed è stato motivo di riflessione come moltissimi altri tuoi scritti che mi sono stati di aiuto in diversi momenti della mia vita.
    Per me sei un mito e hai sempre di più la mia ammirazione.
    Sempre memore!!!!

    RispondiElimina
  6. Non ci credo che sono così tanti anni che ti leggo silenziosamente. Volevo farti i complimenti per la scioltezza e la struttura del tuo intervento, ma soprattutto per i contenuti. Grazie!! Anna

    RispondiElimina