Premessa: il mio lavoro dipendente consiste nella gestione di una piccola rete di teleriscaldamento, per la quale mi occupo anche del Servizio Clienti.
Ieri, tarda mattinata, ufficio.
Una collega dell'Amministrazione mi telefona perché un'utente che è lì per pagare la bolletta avrebbe alcune domande tecniche relative all'impianto di teleriscaldamento. Le dico di mandarla nel mio ufficio: non è giorno di Sportello Clienti ma, entro i limiti del mio orario part-time, sono sempre a disposizione degli utenti, è il mio lavoro.
Ci vuole qualche minuto, perché gli uffici dell'Amministrazione sono in un altro edificio. Nel frattempo apro l'anagrafica cliente e mi collego al sistema di telecontrollo per visualizzare l'impianto della signora e prepararmi a rispondere alle sue domande.
Il software mi chiede nome utente e password.
Io, candidamente, digito il nome utente. Quello della signora. E mi stupisco pure quando il programma non si apre.
Meno male che è venerdì e manca solo mezz'ora alla fine della giornata lavorativa, così le probabilità di fare danni sono abbastanza ridotte.
Il fisico invece ha ancora da lavorare: ultima seduta di fisioterapia, con esercizi faticosi e a tratti dolorosi.
Questo ciclo, a cui ho affiancato anche il ritorno in piscina e l'utilizzo di uno speciale bendaggio notturno per aiutare la circolazione linfatica, non ha prodotto tutti i risultati sperati. Ho migliorato la mobilità dell'anca e ridotto i problemi al quadricipite, ma i dolori all'inguine ci sono ancora tutti, forse anche più forti.
Speravo meglio, ma pazienza, giriamo pagina e andiamo avanti, che c'è ancora molto da fare.
Domattina si parte presto, prestissimo: destinazione Velletri!
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