sabato 4 marzo 2017

I discorsi del Papa

Di solito nella tarda mattinata della domenica sono davanti ai fornelli, approfitto del giorno festivo per dedicarmi un po' alla cucina. Mentre spignatto, tengo accesa la televisione, ascoltando distrattamente un canale di notizie non stop. In genere verso mezzogiorno si collegano con piazza San Pietro per trasmettere una parte dell'Angelus del Papa.
Non sono credente, non mi interessano particolarmente gli argomenti religiosi e spesso non condivido le posizioni della Chiesa cattolica su temi etici, ma qualche volta le parole di Papa Francesco mi offrono interessanti spunti di riflessione.

Diverse settimane fa, ad esempio, ha commentato un brano del Discorso della montagna relativo alle beatitudini: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli". Questa frase mi ha sempre lasciato un po' perplessa: chi sono i poveri in spirito? Da bambina pensavo che si riferisse alle persone scarsamente dotate di intelletto e non capivo perché gli sciocchi dovessero avere una corsia preferenziale per il Paradiso. La spiegazione di Francesco è stata illuminante: non poveri di spirito, ma poveri in spirito, cioè non corrotti dalla cupidigia, dalla sete di ricchezza, dall'ansia di avere sempre di più.
La frase allora acquista un senso, a mio parere molto bello a prescindere dal contesto religioso: beati sono coloro che scelgono la moderazione e la sobrietà, che sanno apprezzare ciò che hanno senza lasciarsi accecare dall'avidità.

In un altro discorso che ho apprezzato, il Papa ha detto che l'ottimismo è un atteggiamento che delude. Non bisogna essere ottimisti, ma avere speranza.
Condivido questa riflessione. L'ottimismo è l'illusione, quasi sempre infondata, che tutto andrà bene,  è come quel pensa positivo! che trovo sempre piuttosto fastidioso. La speranza invece è ammettere la possibilità che qualcosa vada bene anche quando le prospettive non sono buone.


Martedì avrò l'esito della TAC.
Ho molti motivi per non essere ottimista. Il numero di recidive, l'infiltrazione dell'ultimo tumore sull'osso del bacino, il nodulo fantasma nel gluteo che mi dà spesso fastidio, il dolore persistente nella zona pelvica, il laparocele... Più mille altre cose che potrebbero andare storte.
Non sono ottimista.
Ma ho speranza.

4 commenti:

  1. Hai ragione, sono davvero belle riflessioni. In effetti, come non credente, questo papa mi piace, un uomo dalla mente aperta, che guarda agli altri con empatia.

    RispondiElimina
  2. La speranza va benissimo,son qui a sperare per te.un abbraccio da Gallipoli.Valentina

    RispondiElimina
  3. Quanto vorrei conoscerti per davvero... anche a me papa Francesco piace tanto, neppure io sono credente, ma quest'uomo ha davvero qualcosa di speciale... e sono una grande pessimista-ottimista (troppo terra a terra per pensare che tutto va sempre bene) che si nutre di speranza (credo nel karma, peró, ma questa è una lunga storia)

    Spero con te, e aspetto tue notizie.
    Michela

    RispondiElimina
  4. oggi ti penso. Stimo molto le persone che sanno ascoltare al di la' dei pregiudizi.

    RispondiElimina