mercoledì 28 settembre 2016

Tutta un'altra cosa

Oggi era giorno di controlli per la rivalutazione post-radioterapia.
Dopo l'ultima esperienza non proprio gradevole, la prospettiva di un'altra risonanza magnetica di durata doppia (questa volta pelvi + coscia) mi generava più o meno il livello di entusiasmo che può avere un condannato che si avvicina al patibolo.

Mi sono presentata all'accettazione con mezz'ora di anticipo, ben imbottita di cortisone e antistaminico per scongiurare la reazione cutanea che mi provoca il mezzo di contrasto.
Qualche minuto di coda allo sportello e quando è arrivato il mio turno ho consegnato tutta la documentazione: impegnativa, richiesta del medico con la mia firma per il consenso all'esame, analisi del sangue, modulo informativo con (un'altra) firma di consenso informato. In cambio, ho ricevuto il foglio per il ritiro del referto e il questionario informativo, da compilare per accertare l'assenza di controindicazioni e da firmare (ancora) per il consenso.
Mi sono avviata verso la sala d'attesa, ma mi hanno chiamato per l'esame prima che riuscissi a raggiungerla, con una ventina di minuti di anticipo rispetto all'orario fissato.
Ho consegnato in fretta e furia la borsa a Renato e sono entrata armata solo del questionario, ancora in bianco, che ho compilato insieme all'infermiera e firmato. Mi hanno poi fatto firmare un altro foglio di consenso. E siamo a quattro.
Nel caso qualcuno avesse ancora dei dubbi, lo ripeto anche qui: ho preso visione delle modalità di esecuzione e dei rischi collegati e acconsento all'esame.


L'inserimento dell'ago per il mezzo di contrasto è stato rapido e indolore.
Finalmente la tessera fedeltà del CRO inizia a dare i suoi frutti: dopo la tomoterapia, questa volta ho vinto la risonanza sulla macchina nuova, un sistema 3T più preciso e rapido rispetto alle apparecchiature precedenti. Credo che come superbonus per il quarto intervento chirurgico proverò di nuovo a chiedere la liposuzione: hai visto mai...
Il percorso verso la sala è stato incoraggiante: l'apparecchio si trova in un'ala nuova, inaugurata solo un anno e mezzo fa. Ambienti spaziosi, una gradevole scelta cromatica di giallo e blu per pareti e pavimenti, pannelli luminosi con immagini di fiori su parete e soffitto, cuffie antirumore invece dei tappi auricolari.

Ho chiesto al tecnico di poter inserire un rialzo sotto le ginocchia, per evitare i dolori dell'ultima volta: nessun problema. Ho cercato una posizione comoda, ben sapendo che nessuna posizione può essere davvero comoda se mantenuta, immobile, per più di un'ora.
La zona da esaminare era abbastanza bassa da lasciarmi la testa molto vicina all'uscita dal tunnel, riducendo un po' l'effetto claustrofobico di questo tipo di esame. Mi sono rilassata, con i rumori ritmici dell'apparecchiatura, attutiti dalle cuffie, che creavano un effetto quasi ipnotico.
Dopo un po' ha iniziato a farmi male la spalla sinistra, ma ho resistito: non doveva mancare molto alla fine della prima parte dell'esame, avrei potuto cambiare leggermente posizione quando mi avrebbero iniettato il mezzo di contrasto.
E invece... sorpresa!
Il tecnico è rientrato, ma anziché avviare l'infusione di gadolinio, ha annunciato che la radiologa, in considerazione delle precedenti reazioni avverse, aveva deciso di non somministrarmelo, ritenendo comunque che le immagini già raccolte fossero sufficienti per la refertazione.
Via subito l'ago e fine dell'esame: tutti a casa!
La premedicazione è stata quindi inutile, ma non priva di effetti: grazie all'antistaminico, alle 14:30 non riuscivo più a tenere gli occhi aperti e mi sono infilata a letto, dove ho dormito come un sasso fino alle 19:15.
E adesso torno a dormire.

2 commenti:

  1. C'è chi beve per dimenticare e chi dorme, le dormite post TAC o pet sono indimenticabili e mitiche

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  2. A qualcosa è servita ....una superissima pennichella!!!!!!
    4p

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