mercoledì 9 aprile 2014

Scene di caccia

Aki vede alcuni storni che becchettano tra l'erba in fondo al giardino.
Parte, pancia a terra.
Lo guardo da dietro la porta a vetri del salotto.
Due passi.
Si mimetizza in mezzo al timo in fiore.
Faccio il tifo per lui.
Altri due passi.
Si appiattisce vicino all'erba cipollina.
Lo incoraggio silenziosamente: vai, piccolo cacciatore!
Ancora un passo.
Orecchie basse e sguardo feroce.
Un passerotto si posa poco distante e lui lo punta, con il corpo snello vibrante di tensione.
Attende pazientemente il momento giusto, agitando appena la punta della coda.
Il passerotto non si è accorto del micio in agguato e sbeccotta tranquillo tra le piante aromatiche.
Aki scuote lievemente il posteriore, si prepara al balzo...

E da dietro arriva quel patatone di Gandalf, zompettando allegramente con la grazia di un ippopotamo, e fa scappare tutti i volatili nel raggio di trenta metri.

Dietro alla porta a vetri, mi scompiscio dal ridere.


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