martedì 7 agosto 2012

La nostra prima volta...

I problemi con la schiena si prolungano, le ultime due notti il dolore mi ha disturbato il sonno, mi sono "graticolata" parecchio, come dice Renato, per cercare una posizione comoda, continuando a girarmi e rigirarmi come una costata sulla griglia.
A mali estremi... ieri la dottoressa mi ha prescritto iniezioni di cortisone e una radiografia per vedere se c'è qualche problema a livello della colonna vertebrale.

Occhi sbarrati in ambulatorio: iniezioni?!?
Alzi la mano chi ama le iniezioni. Io no.
E chi me le fa, ora che la Maria non c'è più? Perché la Maria era un'artista dell'iniezione, l'ago non lo sentivi nemmeno e non ti lasciava mai un ematoma.
Pragmatica come sempre, la dottoressa ha indicato Renato: "Lui."
Ma non le ha mai fatte, almeno non a un essere umano! Qualche volta al gatto, ma c'è una bella differenza...
"Sì, con il gatto è più difficile perché cerca di scappare!" Ha risposto la dottoressa.
Effettivamente questo potrebbe essere un problema, anche se il Ciccio di solito è assolutamente collaborativo, ma si rimedia facendosi aiutare da qualcuno che tenga ben fermo il felino. Le differenze principali sono che l'iniezione ai gatti non si fa intramuscolo ma sottocute, e il fatto che i mici hanno la pelle spessa e dura, che richiede una certa energia per essere forata, al punto che alcuni anni fa, mi capitò addirittura di piegare un ago nel tentativo di infilzare un felino.
"Appunto, quindi con il gatto è più difficile."
Effettivamente, non fa una piega.

Renato, speranzoso, ha proposto di chiedere ad una vicina di casa che fa l'infermiera.
La dottoressa, implacabile: "Sono nove iniezioni, una al giorno."
Effettivamente non mi pare il caso di disturbare per nove giorni la signora, che lavora a turni e con cui abbiamo solo una conoscenza superficiale. E se poi va in ferie? Ci vuole un'alternativa.
"Non è difficile." Ha insistito la dottoressa. E ha spiegato per bene a Renato come si fa, insistendo in particolare sulla verifica di non aver posizionato per errore l'ago in una vena, fondamentale per la sicurezza, che va fatta aspirando leggermente dopo aver infilzato l'ago, per controllare che non esca sangue.

Alla fine Renato si è rassegnato ed è andato in farmacia a comperare le fiale e le siringhe, mentre io telefonavo per prendere appuntamento per la radiografia. Ovviamente "di là da l'aghe", in Friuli, sperando che con le ferie di mezzo i tempi fossero comunque ragionevoli, anche se la prestazione era classificata come differibile.
L'addetta alle prenotazioni ha preso nota dei miei dati poi mi ha detto "Andiamo a..." (suspance: quanto ci vorrà? dieci giorni? due settimane? un mese?) "... mercoledì 8".
Sì, intendeva proprio dopodomani. E non venitemi a chiedere perché non ho nemmeno provato a chiamare l'ospedale di qui.

Abbiamo deciso di farlo subito dopo cena.
Essendo la nostra prima volta, ci voleva un po' di atmosfera: luci basse, io distesa sul divano, parzialmente denudata, ricordando le raccomandazioni della mamma: "Rilassati, così entra più facilmente e non fa male".
Renato si è lavato le mani e si è armato di tutta l'attrezzatura. E soprattutto di coraggio.
Gli ho detto di stare tranquillo, che seguendo le istruzioni di sicuro non avrebbe fatto danni gravi, la cosa peggiore che potesse capitare era di farmi un po' male, ma di sicuro non sarebbe stato peggio del dolore che avevo già.
Ho sentito che disinfettava la parte alta della chiappa sinistra, poi ho aspettato che raccogliesse il coraggio per pungere. Ho aspettato, ho aspettato... e poi lui ha detto "Ok, niente sangue."
Niente sangue? Vuoi dire che hai già infilato l'ago?!? E hai anche già aspirato per controllare di non aver centrato la vena?
Ahia, sì, adesso sento il liquido che entra e brucia un po', ma l'ago non l'ho sentito entrare. Giuro. Nemmeno un pizzicorino, niente.
Ho trovato un altro artista dell'iniezione.

Oggi finalmente comincio anche a stare un po' meglio. Cammino ancora rigida come Robocop, ma con un'adeguata impalcatura di cuscini riesco a stare un po' seduta, ho anche ricominciato a lavorare un pochino. Speriamo bene.

4 commenti:

  1. anche per me e obi questo è stato l'anno della prima volta (io a lui) e abbiamo litigato ferocemente, oltretutto l'unica cosa che dovevo sapere, appunto quella della verifica del sangue, non me l'avevano detto, x cui dai meno male che è andata, ma ne ho odiato ogni secondo. e pure obi, puoi giurarci!

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  2. Evvai Nato che mal che vada con i video hai un futuro come addetto sforacchiatore! :D

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  3. Certo che dal titolo poteva intendersi tutto tranne che avresti parlato di una iniezione! bravo Renato! spero tu stia meglio.

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  4. @Wide: a me la cosa della verifica del sangue l'aveva spiegata la Maria, però ho visto che non tutti la fanno, anche tra gli addetti ai lavori. Quanto a odiarne ogni secondo... be', sono iniezioni, TUTTI le odiano!

    @Mamigà: Giusto! "Impara l'arte e mettila da parte", che non si sa mai...

    @Ale: lo sai che amo i titoli ad effetto...

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