venerdì 9 luglio 2010

Ordine

Ieri pomeriggio, in preda ad un attacco di frenesia organizzativa, ho fatto un po' d'ordine in giro per casa.
Sono partita dal salotto, eliminando senza rimpianti qualche orrendo soprammobile, depliant pubblicitari e vecchi scontrini. Ho salutato con molta gratitudine ed una punta di dispiacere il mio buon vecchio zainetto bordeaux, ormai irrimediabilmente prossimo al disfacimento dopo 13 anni di fedele ed ininterrotto servizio. Fedeltà che talvolta mi ha fatto dubitare della mia appartenenza all'universo femminile, dato che mi manca del tutto l'impulso ad acquistare sempre nuove borse.
Dirò di più: sono intollerante a qualsiasi forma di shopping, con l'unica rilevante eccezione dei libri, e quasi completamente indifferente a tutto quello che riguarda il mio aspetto esteriore.
Sarà che non sono mai stata una gran gnocca, ma mi è sempre sembrato che la cura dell'immagine fosse un inutile spreco di tempo ed energie. Non vado in giro proprio come una stracciona... beh, quasi mai almeno, però non si può proprio dire che il look sia tra le mie priorità.
Fossero tutti come me, parrucchieri ed estetiste morirebbero di fame (però si salverebbe chi fa massaggi), crollerebbe tutto il business della moda, dagli abiti alle scarpe, borse, accessori, gioielli, trucco e cosmesi. Le profumerie non esisterebbero e nemmeno i centri abbronzatura, le palestre, le riviste che trattano di moda e/o di gossip. Per la verità potrebbero chiudere anche tutte le edicole, tanto la Settimana Enigmistica mi arriva per posta in abbonamento.
Lo so, non sono normale, ma che ci volete fare?

Dopo aver turbinato per una mezz'ora in salotto come un tornado, sollevando e rivoltando tutto quello incontravo, sono passata al mio studio, dove nelle ultime settimane tra impegni di lavoro e scadenze fiscali praticamente ogni superficie orizzontale aveva finito per ricoprirsi di carte, dox, cartelline e raccoglitori.

Avevo bisogno di spazio per sistemare i documenti dei nuovi clienti, ma soprattutto avevo bisogno di ordine. Perchè l'ordine non è solo un'esigenza pratica, per me è anche una questione mentale.
Quando ho l'impressione di perdere il controllo della mia vita, fare ordine nelle cose intorno a me mi aiuta a ridefinire le priorità, a creare qualche punto fermo de cui partire per affrontare una cosa per volta e riprendere in mano la situazione. E in questo periodo ho avuto più di qualche volta la sensazione di non riuscire ad affrontare tutte le cose che devo fare, di non farcela a rispettare tutti gli impegni.
Così mi sono dedicata per un paio d'ore ad un'attività quasi catartica: l'eliminazione di oggetti inutili.
Ogni tanto ho bisogno di voltare pagina, di creare un punto di rottura, di scaricare dalle spalle qualche peso per camminare più leggera. Mi piace svuotare qualche spazio per fare posto a nuove occasioni,  gettare le confezioni vuote per avere la possibilità di provare qualcosa di nuovo.

Anche nello studio le prime vittime sono stati alcuni ninnoli: soprammobili, portachiavi, pupazzetti e simili: alcuni sono finiti nella spazzatura o tra gli oggetti da regalare a un'amica della mamma che adora ogni genere di paccottiglia, altri a cui sono in qualche modo legata perchè mi sono stati regalati da persone care hanno trovato posto in una scatola in cui staranno al riparo dalla polvere.
È stata poi la volta di un centinaio di dischetti da 3,5 pollici, quelli per cui i PC da qualche anno non montano nemmeno più i lettori, e un po' di vecchi CD di software. Ho scoperto che avevo ancora i driver di un computer che ho rottamato qualche anno fa, antivirus dei primi anni '90, programmi da archeologia informatica... Via tutto!

Alla fine sono riuscita a liberare una parte di libreria sufficiente per sistemare i nuovi dox, ho rimesso al loro posto i documenti che avevo consultato per la dichiarazione dei redditi, archiviato la corrispondenza, cestinato ancora un po' di pubblicità, disposto in pile ordinate le pratiche ancora da evadere.
E quando mi sono rimessa al lavoro, anche se la lista delle cose da fare era e rimane ancora terribilmente lunga, il senso di disagio si era attenuato ed era tornata la fiducia. Ce la posso fare. Ce la farò.

7 commenti:

  1. brava, noi abbiamo fatto la stessa cosa in cantina la settimana scorsa. non sai che senso di sollievo dopo!!!

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  2. io fra un po' faccio una cosa delgenere nell'armadio del Ferrari, ma mi raccomando..acqua in bocca con lui

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  3. Devo fare lo stesso lavoro nell'armadio, non tanto per le cose vecchie, ahimè pffpff, ma perchè mi sono incicciotellata e le magliette mi evidenziano l'anguria che ho davanti, più che pancia direi che è stomaco, insomma per parcondicio tutte due, prima che s'offendono, sai com'è.
    Ma in verità vedermi di profilo, oggi in un camerino è stato un vero schiaffo morale alla mia persona.
    Ciao 4p

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  4. Anche a me fa bene mettere in ordine, di quando in quando...Per il resto devo ammettere che sono un pochino più frivola di te, ma è una cosa recente, fino ai primi anni di università ero decisamente più "sportiva"!

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  5. Come mi sono ritrovata in questo post, specialmente dopo aver buttato via un sacco di roba nel trasloco (e mi sono resa conto che ne ho buttata DAVVERO TROPPO POCA...)

    Pensa che io ho ancora uno di questi:

    floppy 5 1/4

    E mi sembra un tale cimelio che non riesco a buttarlo. Ho il cd originale di Windows95 che mai userò ancora, ma non lo voglio buttare e via dicendo, che fissazione!! E conservo anche una di quelle vecchie tastiere con i tasti che facevano un bel clack clack, perché mi piace ancora.

    Se vuoi venire a casa mia a darmi una mano nel buttare via tutto sei la benvenuta!

    Per il resto eccomi, un'altra che in tutto ha 3 borse ma ne usa sempre una, che adorava gli zainetti e che farebbe fallire molte delle attività commerciali che hai citato tu! :)

    Escluse, come te, le librerie.

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  6. Ti sei davvero dedicata a una sana attività. Io sono una disordinata di natura, ma quando mi prende l'ordinite acuta (cronica mai!)tendo a buttare molto, salvo, poi, pentirmene... :-). Per il resto sono un po' più "patacchina" e lo shopping è, in qualche caso, una vera terapia. Soprattutto in questo periodo, che sono a dieta ferrea,a ogni etto di calo corrisponde un capo in più nel mio armadio :-)Milva

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  7. molto intiresno, grazie

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