La procedura di ricovero ieri è stata un po' più complicata del previsto.
Dopo una breve attesa mi hanno assegnato il letto, ho sistemato la mia roba e piazzato l'alzawater in bagno, poi sono iniziate le procedure di accettazione.
Il medico specialista è stato molto professionale, mi ha spiegato in dettaglio la procedura e le possibili complicanze, che sono essenzialmente due, sanguinamento e pneumotorace, prima di farmi firmare il modulo di consenso.
Poi è arrivato il primo momento critico: l'agocannula. Vi ricordate che ho le vene ribelli? Non si sono smentite e ci sono voluti due tentativi, il secondo molto doloroso, per ottenere un accesso abbastanza funzionante, purtroppo in una posizione fastidiosa, sul dorso della mano destra.
E via con i prelie... Un momento, mi hanno già dissanguata due giorni fa per il prericovero!
"Eh, ma quelli sono esami in carico alla chirurgia toracica, noi non li vediamo..."
Altre cinque provette. Poi non venite a dirmi che sono anemica.
"Le lascio il contenitore delle urine, dovrebbe riempirlo entro cinque minuti perché scade l'orario per mandarlo in laboratorio."
Ma l'ho già fatto per il prerico... ok, come non detto.
Questa volta avevo il mio alzawater, quindi sono riuscita a raccogliere il campione senza difficoltà e nei tempi richiesti.
Poi sono arrivati gli specializzandi: "Dobbiamo fare l'emogas."
Ma l'ho fatto lunedì per il preri... no, niente, lasciate perdere.
Il primo tentativo di centrare l'arteria sul polso sinistro ha portato solo lacrime, ma nemmeno una goccia di sangue. Il secondo, sul polso destro, lacrime e sangue.
Quattro buchi nella prima ora, un record.
Ora l'elettrocardiogramma. Ma me l'hanno fatto per il preri... va bene, facciamo anche l'elettrocardiogramma. Poi magari facciamo anche un discorsetto sugli sprechi in sanità.
Completato l'iter di ricovero, è arrivato il momento delle presentazioni con la compagna di stanza.
È andata di lusso: Natalia è un'ingegnera russa che vive in Italia da molti anni, ha una meravigliosa gatta siamese thai, è gentile e silenziosa, si parla il giusto.
Il resto del pomeriggio è passato in tranquillità e alle 18 è arrivata la cena.
Poteva andare peggio: naturalmente c'era la minestrina, poi stracchino 👍🏻, carote lesse 👎🏻, pane 👍🏻 e mela cotta 👎🏻
Ho lasciato le carote e la mela, ma non sono morta di fame.
L'infermiera del turno di notte mi ha detto che oggi sarebbero venuti a prendermi presto, alle 7:30. Ottimo: prima si comincia e prima si finisce.
Ho dormito discretamente, mi sono svegliata molte volte, ma mi sono sempre riaddormentata subito.
Sapendo che dovevo uscire presto, le OSS sono venute a chiedermi se avevo bisogno di aiuto per l'igiene appena iniziato il turno, carinissime! 💙, ma grazie al mio alzawater avevo già fatto tutto da sola.
Alle sette ero pronta. Sono venuti a prendermi dopo le 8:30.
In radiologia finalmente un lettino TAC di larghezza civile, da cui non debordo, e c'è spazio anche per le braccia.
Il radiologo mi ha nuovamente descritto la procedura e le possibili complicanze, sanguinamento e pneumotorace. Niente di più o di diverso da quanto mi aveva detto ieri lo pneumologo.
Mentre mi preparavano, la mia usuale calma si è incrinata. Non so esattamente cosa abbia attivato il campanello di allarme, ma di colpo ho avuto la sensazione che sarebbe stata una faccenda ben più difficile rispetto alle due biopsie che avevo fatto in passato.
Avevo ragione.
Ma era una cosa da fare comunque. Ho accettato la paura che mi stava invadendo, ho rimesso sotto controllo la respirazione e ho seguito scrupolosamente le indicazioni dei medici, trattenendo il fiato e rimanendo immobile ogni volta che è stato necessario.
Dopo la prima scansione di controllo, i radiologi interventisti hanno individuato il punto di ingresso per l'ago guida, non di lato come mi aspettavo, ma davanti, sul bordo interno del seno destro.
Iniezione per l'anestesia locale meno dolorosa del previsto, fa molto più male quella del dentista, ma l'inserimento dell'ago guida non è stato indolore e un corpo estraneo piantato nel polmone non è una bella sensazione.
Mi avevano preannunciato tre prelievi, ognuno preceduto da una scansione TAC per verificare il posizionamento della guida: trattenga il fiato, respiri. Ora le faccio sentire il rumore del prelievo, in modo che non si spaventi. È un forte "clac". Trattenga il fiato. Clac. Respiri. Già dopo il primo prelievo, il polmone ha iniziato a gorgogliare e ho dovuto tossire un po' prima di poter procedere.
Si sposta un po' la guida: trattenga il fiato (ahia!), respiri. Scansione di controllo: trattenga il fiato, respiri. Avanti con il secondo prelievo: trattenga il fiato, clac, respiri. Ancora gorgoglii e tosse. Spostamento guida: trattenga il fiato (ahia!), respiri. Scansione: trattenga il fiato, respiri. Prelievo: trattenga il fiato, clac, respiri. Gorgoglii e tosse.
Ne serve un altro, abbia pazienza. Va bene. Spostamento: trattenga il fiato (ahia!), respiri. Scansione: trattenga il fiato, respiri. Un attimo che tossisco. Quarto prelievo: trattenga il fiato, clac, respiri. Tosse.
Ancora uno o due, mi dispiace, c'è poco materiale. Fate tutto quello che serve (figuriamoci se voglio rifare questa roba perché il campione è insufficiente).
Spostamento guida: trattenga il fiato (ahia!), respiri. Scansione: trattenga il fiato, respiri. Tutto bene? Sì (ma sto piangendo). Quinto prelievo: trattenga il fiato, clac, respiri. Tosse e gorgoglii. Spostamento guida: trattenga il fiato (ahia!), respiri. Scansione: trattenga il fiato, respiri. Sesto prelievo: trattenga il fiato, clac, respiri. Tosse e gorgoglii.
Ultimissimo! Ce la fa? Quello che serve.
Spostamento guida: trattenga il fiato, spingila bene giù! (Ahia, boiacan!), respiri. Scansione: trattenga il fiato, respiri. Ultimo prelievo: trattenga il fiato, clac, respiri. Tosse.
Un'altra scansione: trattenga il fiato, respiri.
Adesso togliamo l'ago (era ora). Gorgoglii a profusione, tosse, dolore.
E poi dolore, tosse, nausea e conati di vomito per più di un'ora.
Vi ricordate quante sono le complicanze più comuni per questa procedura?
Indovinate quante ne ho avute?
Esatto!
Pneumotorace ed emorragia interna, entrambi molto contenuti, ma presenti all'appello. Prevedibile, considerato il numero elevato di prelievi, con relative sollecitazioni dei tessuti.
Quindi vinco monitoraggio radiologico, antibiotico e cortisone. Non sia mai che io faccia le cose semplici.
Questo però non impedisce necessariamente la dimissione domani: mi hanno appena fatto una radiografia di controllo e ne faranno un'altra domattina, se la situazione rimane stabile o in miglioramento, vado a casa lo stesso.
E sarebbe ora.