Sono circa 60km di autostrada e verso la metà del percorso ho iniziato a sentire un malessere indefinito. Mah, sarà stato lo sbalzo tra l'aria condizionata dell'ufficio e il sole cocente all'esterno... Avanti, dai, che tra una ventina di minuti sono a casa.
Ho vissuto gli ultimi dieci chilometri di autostrada con una certa preoccupazione, perché il malessere peggiorava al punto che ho temuto di dovermi fermare, ma sono riuscita ad arrivare a casa prima di crollare in preda a nausea, febbre e indolenzimento diffuso.
Inizialmente il disagio maggiore è stata la nausea, a cui dopo la chemio reagisco malissimo, credo più che altro a livello psicologico. Ma ho imparato che il sonno è un ottimo rimedio, quindi mi sono messa a letto. Erano circa le quattro del pomeriggio, fuori c'era un caldo africano e la mia camera è al primo piano di una casa senza aria condizionata.
Dopo cinque minuti mi sono tirata addosso il lenzuolo.
Dopo dieci minuti ho aggiunto un plaid.
Dopo venti minuti ne ho aggiunto un altro.
Dopo mezz'ora ho chiesto a Renato di portarmi anche la trapunta.
Nonostante a quel punto fossi sepolta sotto una montagna di coperte, continuavo ad avere i brividi e mani e piedi ghiacciati, nonostante la febbre che mi faceva scottare il viso.
Verso sera finalmente ho smesso di tremare e ho tolto un paio di coperte, ma la febbre aveva superato i 38° e sono arrivati dolori lancinanti alla testa, al punto che mi sono dovuta rassegnare a prendere una tachipirina.
Stamattina stavo decisamente meglio, niente più febbre, anche se lo stomaco è ancora sottosopra e sono riuscita a mangiare solo metà dello yogurt con banana della colazione e un pacchetto di crackers a pranzo. Tutto di guadagnato per la linea.
Dove sta la fortuna in tutto questo?
Nel fatto che se avessi iniziato a stare male anche solo mezz'ora prima, sarebbe stato un disastro: probabilmente non sarei riuscita ad arrivare a casa da sola, avrei dovuto fermarmi in autostrada e chiedere soccorso.
Adesso però avrei bisogno di un'altra dose di fortuna per rimettermi in tempo per gli impegni mondani del weekend, che comprendono una cena con delitto e una grigliata a casa di Mamigà.