sabato 24 febbraio 2024

Disinnescare

Ieri è stata una giornata pesante, mi sentivo addosso tanta stanchezza e un malessere generale che mi ha messa di malumore. Ho riflettuto su cause e soluzioni.
A livello fisico ci sono gli effetti della chemioterapia, naturalmente, e l'intestino lunatico, che oscilla tra pigrizia e iperattività. 
Ma c'è anche tanta fatica mentale per gestire continuamente nuove difficoltà, sembra che appena un problema inizia a risolversi, se ne presenti subito un altro da affrontare. È logorante e mi rende particolarmente scontrosa, insofferente e irritabile, mi sento sempre pronta a esplodere e fatico a trattenermi dal reagire in modo eccessivo di fronte alla minima contrarietà.


Devo disinnescare, ho bisogno di allontanare più possibile ciò che mi crea fastidio, rabbia o disagio e di costruire situazioni piacevoli e rilassanti, fisicamente ed emotivamente. Come dice ZiaCris, devo lavorare per me stessa.
Mi tengo lontana da tutto e da tutti. Sto quasi sempre a casa, nella mia tana comoda e confortevole. Cerco di non soffermarmi sulle notizie di cronaca e attualità, che troppo spesso mostrano una spaventosa deriva etica e politica della società. Frequento poco i social network, invasi da una micidiale combinazione di ignoranza e arroganza che fa prosperare l'insieme di disinformazione, misinformazione e malinformazione noto come information disorder. 
Devo coltivare tutto quello che mi porta serenità: ho bisogno di dormire e riposare tanto, stare con Renato, sprofondare nel pelo morbido dei gatti, mangiare bene, giocare, rilassarmi, respirare a fondo, gestire liberamente il mio tempo. Mi servono leggerezza, buona musica, audiolibri, solitudine, luce, bellezza e magia.
Arrivata a questo punto delle mie riflessioni, ieri sera mi sono addormentata più tranquilla e piena di buoni propositi.


Quando stamattina mi sono svegliata e sono andata in bagno, la mia pipì era piena di sangue.
La mia MMG fa parte di un gruppo che garantisce la presenza di un medico anche il sabato mattina: sono andata in ambulatorio e ho vinto antibiotico, ecografia addominale urgente ed esami delle urine.
E tanti cari saluti ai buoni propositi per una vita serena.


Photo credits: Pixabay

sabato 17 febbraio 2024

Non siamo soli

Nelle ultime settimane avevo avuto qualche episodio di crampi addominali e vomito, dovuti a irregolarità intestinali che avevo attribuito a un maggiore utilizzo di oppiacei nei giorni precedenti a causa di attacchi di elettroformiche particolarmente prolungati. Invece mercoledì sera, quando i crampi si sono ripresentati, mi hanno lasciata perplessa, oltre che parecchio dolorante, perché non era successo nulla che potesse giustificarli. Ho passato una brutta notte, ma giovedì mattina stavo meglio; mi sono comunque prudentemente limitata a una dieta leggerissima e quasi liquida, minestrone passato poco denso e yogurt bianco. Alla sera, ho azzardato anche mezza fetta di pane integrale, un pezzettino di formaggio, mezzo bicchiere di latte e un pan brioche, ma dopo qualche ora i crampi sono tornati, questa volta fortissimi, e ho vomitato tutto.


Poco prima delle quattro del mattino, ho svegliato Renato e gli ho chiesto di portarmi al pronto soccorso, perché non riuscivo più a gestire il dolore.
In ospedale mi hanno fatto subito un prelievo di sangue e alcune flebo di antidolorifico e antiemetico per fermare il vomito. Dopo una visita ed altri esami, più o meno invasivi e fastidiosi di cui preferisco evitare la descrizione dettagliata, hanno concluso che non c'erano segni di occlusione, ma un transito intestinale particolarmente lento che aveva provocato alcuni accumuli. Dopo qualche ora, l'intensità, la durata e la frequenza dei crampi si erano ridotti e mi hanno dimessa poco prima delle otto.
Avevo appuntamento venerdì mattina per le analisi del sangue che aveva richiesto l'oncologa per riprogrammare la chemioterapia, ma l'ho annullato, dato che le analisi fatte in pronto soccorso comprendevano tutti i parametri necessari ed erano anche discrete, con un deciso miglioramento dei valori che avevano impedito la terapia la settimana precedente: confermata l'infusione martedì prossimo.

A casa, ho tentato di prendere una tisana di finocchio in cui avevo sciolto il lassativo, ma dopo due sorsi sono tornati i conati di vomito e ho dovuto rinunciare, con un po' di preoccupazione perché la disidratazione non avrebbe certo aiutato il mio intestino.
Dato che nausea e dolore tornavano con il movimento, mi sono messa a letto, ferma e zitta, e dopo un po' sono riuscita a prendere sonno. Quando mi sono svegliata, era ormai pomeriggio e la situazione era migliorata abbastanza da consentirmi di finire la tisana di finocchio e di bere, poco per volta, anche un succo di frutta. Me ne sono rimasta buona a letto tutto il pomeriggio e alla sera ho mangiato uno yogurt.
Nel frattempo però le elettroformiche avevano deciso di partecipare alla festa: non volevo prendere altri analgesici per non rallentare di nuovo l'intestino, quindi non c'è stato verso di prendere sonno fin dopo le tre di notte, quando il sonno ha prevalso sul dolore.

Oggi sto meglio, ma aleggiano ancora un'ombra di dolore addominale e un filo di mal di testa che mi fanno pensare che non sia ancora tutto risolto, quindi continuo con la dieta liquida e leggerissima.
Questa continua gestione di emergenze sta diventando estenuante, sia per me che - forse ancora di più - per Renato.


Ma non siamo soli.
Anche in questa occasione, abbiamo persone straordinarie che ci stanno vicine e si spendono per aiutarci e sostenerci in ogni modo, rendendo un po' più lieve questo cammino tanto faticoso. 
La lista sarebbe lunghissima, ma oggi in cima ci sono tre nomi: grazie davvero di cuore, voi sapete perché.





martedì 13 febbraio 2024

Una finestra su altri mondi

Oggi avrebbe dovuto essere giorno di chemioterapia, ma le analisi non sono buone, l'oncologa ha preferito darmi un'altra settimana di recupero. Venerdì rifarò il prelievo e, se ci sarà un miglioramento, martedì prossimo farò l'ottava infusione.


La paralisi del nervo facciale continua a migliorare, oggi riesco a sollevare lievemente la parte sinistra del labbro superiore e ormai per bere non ho più bisogno della cannuccia, che nei primi giorni mi era necessaria per evitare di sbavare come un cane affamato.


Rimangono però le limitazioni legate alla mobilità ridotta della palpebra sinistra: l'occhio non vede benissimo, si stanca facilmente e devo fare attenzione a mantenerlo umido.

Come avevo accennato in un post precedente, questa nuova magagna mi ha avvicinato agli audiolibri, che non avevo mai esplorato prima. Nelle ultime settimane ne ho ascoltati una dozzina tra quelli disponibili gratuitamente, apprezzando in particolare l'eccellente qualità proposta dal programma di Rai3 Ad alta voce, mentre ne ho subito abbandonati un paio, trovati altrove, a causa di fastidiosi errori di dizione dei lettori. 


Ho sempre amato il momento di iniziare un nuovo libro, quando scelgo quello che ritengo più adatto per l'umore del momento e apro una finestra su altri mondi, reali o fantastici, su altre epoche, passate o future, su altre vite e altre storie. 
Ieri sera, quando è arrivato il momento di selezionare un nuovo titolo, avendo ormai esaurito quelli gratuiti che mi interessavano, mi sono decisa ad attivare il periodo di prova gratuita di Audible, il servizio di contenuti audio di Amazon, che ha un catalogo ricchissimo. 


Ho già selezionato alcuni titoli interessanti e prevedo che trasformerò il periodo di prova in abbonamento, perché quando un bel libro è letto bene, diventa splendido. E anche perché questa modalità mi permette di mettere insieme libri e videogiochi, due cose che adoro e che così riesco a fare contemporaneamente.

Ora chiedo la vostra collaborazione per suggerirmi titoli e/o autori per aiutarmi a scegliere in questa sterminata biblioteca virtuale.
Tenete presente che ho bisogno di leggerezza: niente saggi, solo romanzi o racconti, con stile semplice e scorrevole, capaci di generare sorrisi, riflessioni, curiosità, commozione... o anche soltanto il piacere di una storia raccontata bene: scatenatevi!

credits: Pixabay



venerdì 9 febbraio 2024

Diario felino - La Trappy


Caro diario,
Sono qui da quattro mesi e finalmente mi sento davvero parte della famiglia: ho un soprannome!
In questa casa tutti hanno soprannomi
  • Fergus si chiama anche Bru, CaroBru, DeBru (che sarebbe la versione ridotta di Fergus Van De Bru) oppure Borbotto, perché prima di iniziare a fare le fusa, borbotta sempre un po'.
  • Edison è GattonGattone, CiccioCiccio oppure, soprattutto nei giorni di pioggia, Mostro della Palude; non è più Baffo, perché il baffo bianco che aveva da piccolo è caduto e non è più ricresciuto.
  • Penelope è Penny, Pennybella oppure Gufetta, perché quando chiede da mangiare ruota la testa di lato come un gufo; l'umana, che le vuole molto bene, la chiama anche Cuore.
  • Ettore viene chiamato Topo in tutte le sue varianti, da quelle scontate come Topino, Topone o Topastro alle più originali Topide, Topexan, Topinambur; l'umana lo chiama anche Topurr, perché quando la saluta, fa miaurr
  • Matilde è Matipiccola o semplicemente Mati, qualche volta anche Matirugnante, se ci sono io in giro.
Ma veniamo a me.
In effetti mi avevano dato un soprannome appena sono arrivata, ma non ve ne avevo parlato perché non era esattamente qualcosa di cui andare orgogliosa... mi chiamavano Puzzona. Chiariamo subito: sono una micia pulita, in casa uso sempre la lettiera, solo che nelle prime settimane la usavo davvero tanto, tantissimo, tantissimissimo, al punto che gli umani si chiedevano come da una gattina così piccola potesse uscire così tanta roba. Ma pare che anche gli umani si facciano la stessa domanda anche per i loro cuccioli, quando sono molto piccoli, quindi non capisco perché facessero tante storie. Adesso non sono più così produttiva, comunque gli umani sperano che io abbandoni la lettiera e impari a fare i bisogni all'esterno, come hanno fatto tutti gli altri gatti di casa. Qualche volta ho provato, perché mi scappava mentre ero in giardino, ma quando sono dentro casa, non ho voglia di uscire per andare alla toilette. Gli umani però sono convinti che con l'arrivo della bella stagione passerò molto tempo in giardino, perché mi piace tanto giocare fuori, e si augurano che sia l'occasione per liberarsi dall'ingombro, dall'impegno e dal costo della lettiera.
Qualche volta mi chiamano anche Indemoniata, ma non capisco proprio perché, anche se credo che abbia qualcosa a che fare con Gatta Binaria, una definizione che usa l'umana per spiegare che io ho solo due stati possibili: o sono spenta e dormo (stato 0) oppure sono accesa e sveglia (stato 1) e non sto ferma un attimo: è il motivo per cui l'umana ha aspettato tantissimo prima di inserire la mia foto nella copertina della nostra pagina Facebook: diceva che voleva una foto in cui si vedessero i mei occhi blu, ma non riusciva mai a farla perché se ho gli occhi aperti, sono in continuo movimento e le foto vengono sempre mosse. Finalmente qualche giorno fa sono rimasta ferma per qualche secondo e oggi l'umana ha preparato e pubblicato la foto, ufficializzando la mia appartenenza al Gattume. 


Ha anche modificato la foto del profilo della pagina, inserendomi al posto di quell'Aki che non ho mai visto, ma ho sentito tanto nominare e gli umani diventano sempre tristi quando ne parlano. Mi sarebbe piaciuto conoscerlo perché pare che fosse un grande cacciatore e la caccia mi interessa molto. Per ora mi alleno con i topini di peluche: all'inizio l'umana me li lanciava e io andavo semplicemente a prenderli, ma un po' per volta stiamo alzando il livello, adesso cerco di prenderli con un unico balzo oppure addirittura al volo, prima che cadano. Gli umani sospettano che presto passerò ai topi veri: ho fatto un po' di pratica con quelli che porta Edison, ma di solito sono già morti, non danno molta soddisfazione. 
Mi dispiace solo che nell'immagine del profilo non ho gli occhi blu: dico io, ma come si fa a disegnare un siamese con gli occhi verdi? Lo sanno tutti che il gene himalayano, responsabile della colorazione del nostro mantello, ci dona anche meravigliosi occhi azzurri o blu!


Tornando al tema di questo diario, ho anche un soprannome ufficiale: sono la Trappy, diminutivo di trappola. E c'è pure la variante Trappy-Lappy, perché quando sono in vena di coccole, lappo abbondantemente gli umani, la femmina soprattutto sulle mani e sulla faccia, il maschio sulla testa, che è liscia e lucida, preferibilmente verso le quattro del mattino, mentre sta dormendo. Io li lappo volentieri, ogni tanto li mordicchio anche, ma loro dopo due o tre lappate si spostano, perché dicono che la mia lingua sembra carta vetrata. Mi hanno consigliato di lappare Edison, che probabilmente apprezzerebbe, ma lui non mi lascia, anche se qualche volta gioca con me.
Ecco, questo soprannome mi piace e sono contenta di essere finalmente una star del web, spero di avere tanti follower, così magari qualche ditta di cibo per gatti decide di sponsorizzarmi, perché a pensarci bene gli umani ogni tanto usano anche un altro soprannome con me... mi chiamano Fogna.

Ah, quasi dimenticavo una cosa importantissima!
Qualche settimana fa, l'umano mi ha portato nell'ambulatorio veterinario. Dopo l'esperienza del ricovero in clinica, l'odore dell'ambulatorio mi ha spaventata molto, ma la veterinaria che mi ha visitata è stata gentile, le ho dato anche una lappatina, però quando mi ha lasciata, sono saltata in braccio all'umano e mi sono abbarbicata forte a lui: avevo tanta paura che mi abbandonasse lì!
Quel giorno mi ha portata subito a casa, ma la settimana successiva mi ha riportata in ambulatorio e mi ci ha davvero abbandonata, per quasi tutta la giornata! Ero spavengattissima... Non so bene cosa sia successo, perché ho dormito per un bel po', anche se non ricordo di essermi addormentata, e quando mi sono svegliata ero intontita e avevo la pancia tutta rasata che mi faceva anche un po' male. Per fortuna l'umano è tornato a prendermi dopo qualche ora e mi ha riportata a casa, dove l'umana mi ha riempita di coccole. Ho sentito che parlavano di sterilizzazione fatta giusto in tempo: non so cosa voglia dire, ma sembravano contenti e il giorno dopo io stavo già bene e saltavo e correvo come al solito.
Dopotutto, io sono la Trappy!




  Luna




P.S. 
Questo sarebbe il mio diario, ma l'umana mi prega di informarvi che la sua paralisi facciale inizia molto lentamente a migliorare, adesso riesce a chiudere l'occhio un po' più facilmente. Però nei giorni scorsi è dovuta tornare in ospedale perché aveva un forte dolore dietro l'orecchio, e la sua amica dottoressa temeva potesse esserci un'infezione. Pare invece che sia solo un'infiammazione forse dovuta al fatto che con la bocca storta mastica male e il dottore dell'ospedale, molto simpatico, le ha detto che deve prendere di nuovo il cortisone per un po' di giorni e anche spalmare un antinfiammatorio liquido nella zona dolente. Adesso l'umana sta meglio, stamattina ha fatto le analisi del sangue e aspetta gli esiti, che serviranno all'oncologa per confermare o modificare la dose di chemioterapia prevista la prossima settimana.