lunedì 31 dicembre 2007

domenica 30 dicembre 2007

Vampate

Dal fronte dei globuli bianchi nessuna novità, vedremo il risultato delle analisi domani mattina.

Negli ultimi giorni però è arrivato un nuovo effetto collaterale della radioterapia: le vampate di calore, conseguenza dell'irradiazione pelvica che mi porterà probabilmente ad una menopausa precoce.
Il disturbo per il momento è fastidioso, ma non troppo: queste ondate di calore che coinvolgono torace, collo e testa arrivano soprattutto alla sera e durante la notte, ma per fortuna non mi fanno sudare troppo; credo in questo di essere avvantaggiata dall'assenza di capelli perchè la testa disperde facilmente il calore corporeo e la calvizie facilita questo processo.


La vampata si manifesta esteriormente con un forte arrossamento del viso ed un sensibile riscaldamento dell'aria intorno a me che mi ha valso il nuovo soprannome di "stufetta". Quando arriva, comincio a scoprirmi: tolgo il berretto o il cappuccio, apro la cerniera del golf, tiro fuori le braccia da sotto le coperte, mi sventolo la faccia per rinfrescarmi.

Insomma, l'arrivo della vampata si vede e si sente.

E Renato ha pensato bene di evidenziarlo con uno dei tormentoni di Zelig:

S'è svampata, signò



Buona settimana a tutti!

giovedì 27 dicembre 2007

Non ho il fisico...

Niente da fare.
Le analisi di stamattina hanno mostrato un miglioramento trascurabile nella situazione dei globuli bianchi, nonostante le interruzioni della radioterapia per i giorni festivi.
In pratica il mio fisico riesce a malapena a sostituire i globuli bianchi che vengono distrutti dalla radioterapia e per ora non è in grado di sopportare l'ulteriore tossicità della chemioterapia.
Lunedì ripeteremo le analisi: se la situazione migliora si potrà partire mercoledì con l'ultimo ciclo di chemioterapia, altrimenti i medici valuteranno come procedere.

mercoledì 26 dicembre 2007

Feste da divano e peccati di orgoglio

Questi giorni di festa sono trascorsi con molta tranquillità, in buona parte sul divano perchè la stanchezza si sta facendo sentire parecchio: come dice Renato, sono una "scoassa" (per i non-veneti: rifiuto, spazzatura) oppure una "strassa" (per i non-veneti: "straccio").

È strana questa sensazione di debolezza: so che viene dallo scompenso dei componenti del sangue, ma non ci sono abituata, mi viene spontaneo cercare altre spiegazioni: lunedì mi sentivo sempre sull'orlo del capogiro, così ho provato la pressione pensando di trovarla bassissima, invece era un ottimo 110-70; mi è anche venuto il dubbio di avere la febbre, ma anche la temperatura era normale.

In più, l'intestino ha cominciato a lamentarsi della radioterapia con gonfiore e crampi, soprattutto alla sera. E come dargli torto? Da un mese ormai viene torturato con dosi massicce di radiazioni cinque volte a settimana...
Per ridurre questi disturbi, infusi di finocchio e attenzione all'alimentazione, evitando o riducendo tutti i cibi che possono affaticare la digestione o favorire il gonfiore: legumi (niente lenticchie per Capodanno - sigh!), molte verdure, quasi tutta la frutta, il pane... alla fine non è che resti molto e la mamma deve dare fondo alle riserve di fantasia per mettere in tavola ogni giorno qualcosa di gradevole senza essere ripetitiva.

La tavola delle feste è stata quindi poco tradizionale: il cenone della vigilia è stato sostituito con una pizza, mentre il giorno di Natale c'era cous-cous con carote, zucchine e pollo: sarà stato poco natalizio, ma a me è piaciuto moltissimo.

Natale insolito anche per la riduzione dei contatti umani: tante telefonate, ma pochissime visite e niente baci e abbracci: il rischio di prendere qualche malanno è sempre alto.
Le analisi del sangue di venerdì scorso davano valori di globuli bianchi ancora piuttosto bassi, non sufficienti per riprendere la chemioterapia. Domani mattina nuove analisi: se il conteggio dei globuli bianchi sarà buono, venerdì si riparte con l'ultimo ciclo di due settimane, altrimenti bisognerà rinviare ancora. Se da un lato non sono precisamente ansiosa di ricominciare con la nausea, dall'altro bisogna considerare che prima si comincia e prima si finisce...
Mi ha sorpreso questa mia reazione alle terapie: mi aspettavo la nausea, i disturbi intestinali, la stanchezza, ma non il crollo dei globuli bianchi. Quando ho iniziato mi sentivo bene, in forma ed ero convinta che sarebbero bastate pazienza e forza di volontà per sopportare gli effetti collaterali ed arrivare in fondo, anche se immaginavo che avrei dovuto affrontare momenti difficili, ma non avrei mai pensato di dover modificare il programma perchè il fisico non reggeva. Evidentemente peccavo di orgoglio: non sono così robusta come pensavo. Pazienza, bisogna accettare i propri limiti e andare avanti con i mezzi a disposizione: fortunatamente la volontà regge ancora!

giovedì 20 dicembre 2007

Lettera a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
quest'anno mi piacerebbe trovare tante cose sotto l'albero:

Qualche miliardo di globuli bianchi

La forza ed il coraggio per affrontare il prossimo ciclo di chemioterapia senza perdere il sorriso

Tanta serenità per la mamma e Renato, che si stanno occupando di me con affetto, pazienza e tante coccole

Tanti viaggi ancora da fare, posti da visitare, fondali da esplorare, persone da conoscere

Tanta fortuna per i bambini che incontro ogni giorno al CRO di Aviano e un po' di serenità per i loro genitori

Tanta felicità per gli angeli che ogni giorno assistono i pazienti del reparto di radioterapia, regalando aiuto, comprensione e conforto, sempre con il sorriso

E la possibilità di dire"grazie!" a tutte le persone che in questi mesi mi sono state vicine con un aiuto, un messaggio, una parola, una preghiera o anche solo con un pensiero: è bellissimo sentire che ci siete!
Buon Natale a tutti!

martedì 18 dicembre 2007

Gattoterapia

Globuli bianchi in risalita: gli immunostimolatori hanno fatto bene il loro lavoro, anche se al prezzo di un po' di febbre e dolori alle ossa molto intensi, ma fortunatamente di breve durata.

L'emergenza dei giorni scorsi è quindi rientrata, anche se restano sconsigliate uscite e visite.

Una delle precauzioni igieniche che ho dovuto adottare nel weekend è stato evitare il contatto con il gatto. Personalmente sono convinta che ci siano più rischi nell'avvicinarmi alla mamma quando torna dal supermercato, dove incontra chissà quanti virus e batteri, ma la saggezza popolare dice che gli animali "portano malattie", dunque niente coccole al felino.

E come glielo spieghi al micio?

Qualcuno ha idea di come si possa far comprendere ad un gatto il concetto di immunodepressione?

L'unica cosa che si può fare è evitare di avvicinarsi alla bestia, ed il risultato è stato più o meno questo...


Solo un gatto può lanciarti uno sguardo che riesce contemporaneamente a trasmetterti incredulità, desolazione, sconforto, solitudine e... la sensazione di essere un umano bastardo e senza cuore!
Per fortuna con il miglioramento della situazione immunitaria ho potuto riprendere la consueta frequentazione felina e devo dire che la vicinanza di un gatto ronronante è più efficace di molte medicine, una vera terapia per il benessere ed il rilassamento...
Il Ciccio ha quindi ripreso la sua postazione di gattosorveglianza e mi tiene d'occhio con continuità; oggi ha passato parte del pomeriggio sulla mia scrivania, controllando le mie attività al computer, poi ha chiesto - anzi preteso - che gli venisse aperta l'anta del guardaroba per infilarsi a dormire in mezzo ai tappeti da bagno.
Stamattina ad Aviano ho parlato con il medico: il terzo ciclo di chemioterapia non comincerà lunedì 24 come previsto inizialmente, ma giovedì 27 e sarà un po' ridotto per evitare di portare il fisico in condizioni di emergenza immunitaria, considerando che nel frattempo prosegue anche l'opera di demolizione dei globuli bianchi da parte della radioterapia.
Mi danno quindi qualche giorno in più per raccogliere le forze ed affrontare l'ultima parte di questa avventura, che speriamo porti buoni frutti!

venerdì 14 dicembre 2007

Quarantena!

I globuli bianchi sono scesi ancora...
Non siamo a terra, qui abbiamo cominciato a scavare!

Stamattina il livello era 830, che significa difese immunitarie praticamente inesistenti.

Mi hanno messo sotto antibiotici, in via preventiva e iniziato il trattamento con immunostimolatori.

Non devo uscire di casa, salvo per andare ad Aviano per le terapie, nè ricevere visite e devo adottare tutte le possibili precauzioni per proteggermi da infezioni e contaminazioni: mangiare solo cibi cotti, curare con particolare attenzione l'igiene personale, evitare il contatto con qualsiasi fonte di virus o batteri.
Probabilmente l'inizio del terzo ciclo di chemioterapia sarà posticipato di qualche giorno. Considerato che il ricordo del precedente è ancora molto fresco, non posso dire che questa ipotesi mi dispiaccia...

Lunedì ripeteremo le analisi per vedere se la tendenza si inverte.

Buon fine settimana a tutti!

giovedì 13 dicembre 2007

Santa Lucia (Sul mare luccica...)

Con i dottori
Boz e Innocente
e con De Paoli,
tu sorridente
il primo giorno di terapia
ecco che arrivi, bionda Lucia!

Accogli bene
tutti i pazienti
spieghi gli effetti
e i trattamenti
questo reparto ben lieto sia
del tuo calore, cara Lucia!

Sempre alle prese
con flebo ed aghi
sai dare tutto
...purchè si paghi!
è più serena la settimana
con gli occhi azzurri della Luana!

Con mani stanche
per il lavaggio
riesci a donare
tanto coraggio
quando ti chiamo non sei lontana
arrivi sempre: grazie, Luana!

Se serve il sangue
mi buchi il braccio
ma sai donarmi
anche un abbraccio
quando il dolore oscura il viso
regali sempre, Paola, un sorriso!

Quando il lavoro
fa respirare
tu sai fermarti
per ascoltare
quando la chemio scaglia i suoi strali
mi tieni, Paola, tra le tue ali!

A completare
la squadra bella
c'è Federica
e anche Fiorella
ecco Marisa, la porta è aperta
trovi Viviana e anche Roberta!

Tante persone
in zona radio
questo reparto
sembra uno stadio
ma c'è Antonietta, arbitro attento
smista i pazienti con gran talento!

martedì 11 dicembre 2007

Termopili


Sono rimasti in pochi, un gruppetto sparuto, buono più per una partita a briscola che per una eroica difesa dalle infezioni... I miei globuli bianchi sono ridotti a 1.200 per millimetro cubo, in condizioni normali ne ho poco meno di 6.000.

Mi fanno pensare all'eroico manipolo di Leonida alle Termopili: quattro gatti piazzati lì a difendere il passaggio contro un numero soverchiante di nemici. A proposito, ho scoperto che gli Spartani alle Termopili erano solo 300, ma c'erano anche 6.700 alleati provenienti da altre città: alla fin fine forse se la passavano meglio dei miei globuli bianchi!

Questa situazione di debolezza immunitaria implica che devo ridurre al minimo i contatti umani, soprattutto in questo periodo di influenze: niente uscite, poche visite e solo di persone rigorosamente sane!


E così tanti saluti alle 4 - dico quattro! - cene che erano in programma per questa settimana!
Per chi aveva in programma di venire a trovarmi, meglio evitare tutta questa settimana e in ogni caso non farsi vedere se ci fosse in giro anche un semplice raffreddore: non vorrei che le Termopili si trasformassero in una Caporetto!

Momenti difficili (post serio)

Ebbene sì, sono arrivati anche questi.

Il secondo ciclo di chemioterapia è stato pesante, con forti nausee, continue e resistenti ai farmaci. Gli unici momenti di sollievo sono stati quelli in cui riuscivo a dormire.
Mangiare e bere era quasi impossibile: tra giovedì e lunedì sono riuscita a trattenere nello stomaco solo qualche grissino, un paio di toast e pochissima acqua, al punto che domenica ho dovuto andare al Pronto Soccorso di Portogruaro per un intero pomeriggio a base di flebo idratanti.

Negli ultimi giorni non solo non avevo la forza di sorridere, ma mi è capitato anche di piangere.

Non erano lacrime di sofferenza, ma di rabbia per la mia fragilità e contemporaneamente di gratitudine per la gentilezza delle persone che mi stavano aiutando: la signora al Pronto Soccorso che mi ha preso una carrozzina quando ha visto che faticavo a reggermi in piedi mentre l'addetto all'accettazione cercava di spiegare ad uno straniero che una bronchite non richiede un intervento di pronto soccorso, il personale sanitario che si è occupato di me cercando di alleviare la nausea e rifornirmi di liquidi, i miei angeli custodi stamattina ad Aviano, che oltre alla flebo di antinausea e cortisone mi hanno offerto sostegno e affetto... Non preoccupatevi se qualche volta mi vedete piangere, è uno sfogo, ma anche un modo per dirvi "grazie".

lunedì 3 dicembre 2007

Elogio della marmotta

Tengo a precisare che il sentimento NON è ricambiato!

Pare che la nausea si sia trovata bene con me durante il primo ciclo di chemioterapia, al punto che per il secondo ciclo ha deciso di stabilirsi qui in pianta stabile.


Ho tentato di sfrattarla, ma è noto che in Italia quando qualcuno si insedia in un'abitazione il proprietario perde qualsiasi possibilità di riaverla indietro, anche quando l'occupante provoca danni e non paga l'affitto.

Ho avuto un brutto weekend, ho dovuto ricorrere di nuovo alle pastiglie "forti" e ho tenuto spesso il cellulare spento, perchè parlare peggiora la situazione (qualcuno l'ha trovato acceso, ma una volta non ho risposto perchè ero in bagno a vomitare, un'altra perchè avevo lasciato il telefono in un'altra stanza e non l'ho sentito suonare).

In qualche modo comunque ho raggiunto e superato la metà del secondo ciclo di chemioterapia.

Stamattina ad Aviano mi hanno dato un farmaco da usare tutti i giorni diverso da quello che ho preso fino ad ora, sperando sia più efficace, e la giornata è passata discretamente, ma ho sempre un sottofondo di fastidio, particolarmente molesto quando è il momento di mangiare, riesco sì e no ad arrivare a metà di una porzione, poi devo allontanarmi dal cibo e dalla cucina.

Però c'è un modo per sentirsi meglio


rigenerare il fisico e recuperare energie



e per far passare il tempo più velocemente



Bisogna trovare una posizione comoda...



può essere utile proteggersi gli occhi dalla luce...



...e poi una bella dormita!



Ovviamente possono aiutare un letto, un piumone caldo e un'attrezzatura adeguata...



Ma ci si può arrangiare anche con un plaid sul divano...


Buona settimana a tutti!

giovedì 29 novembre 2007

Cremazione

I primi giorni del secondo ciclo di chemioterapia sono trascorsi più o meno bene, nel senso che lunedì sono stata benissimo, da martedì sera a mercoledì a mezzogiorno ho vomitato anche l'anima, poi mi sono rassegnata a prendere una pastiglia antinausea "forte" (quelle "leggere" le prendo regolarmente tre volte al giorno), altrimenti non sarei riuscita ad andare ad Aviano per iniziare la radioterapia.



Prima del trattamento, c'è stato un colloquio con Lucia, un nuovo angelo custode, che mi ha spiegato i possibili effetti dei trattamenti, sfatando anche una leggenda metropolitana: non c'è nessun rischio nell'avvicinare bambini e donne in gravidanza durante il periodo delle terapie.
Quindi ritiro il divieto di venirmi a trovare per queste categorie: non sono radioattiva!



E non sono nemmeno fosforescente, quindi Renato non deve dormire con la mascherina antiluce come aveva ipotizzato (che carino!)

Una delle precauzioni da prendere per evitare danni alla pelle dovuti ai raggi "ultraviolenti" è l'applicazione quotidiana su tutta la zona trattata di una crema specifica (da cui il titolo: confessate, avevate pensato a un post serio e funereo, vero?).

Ora, la "zona trattata" comprende vita e fianchi, davanti e dietro, destra e sinistra, sopra e sotto, praticamente tutta la zona che può essere coperta da un paio di pantaloncini corti (a vita alta) o da un paio di "mutande della nonna", quelle che partono dall'ombelico e coprono anche un po' di cosce...


Considerando che io non ho certo le misure da modella (a proposito, la vedete una con il fisico della foto che porta abitualmente quelle mutande? ma quando mai...), vi immaginate quanto tempo mi ci vuole ogni giorno per "cremare" tutti questi metri quadri di pelle? Peggio che lavare i vetri di casa...

Naturalmente la cremazione deve essere preceduta da un lavaggio, che per motivi logistici è opportuno fare nella doccia (l'alternativa è "lavare" ogni volta anche tutto il bagno); per fortuna sono riuscita a trovare una soluzione per appendere il serbatoio della chemioterapia alle maniglie del box doccia, in modo da potermi arrangiare in modo autonomo, senza bisogno che qualcuno stia fuori dal box con il serbatoio in mano.

Il trattamento di radioterapia è veloce, una decina di minuti in tutto di cui buona parte servono per il corretto posizionamento sul lettino, e non provoca particolari sensazioni, almeno per ora, però è insolita la luce che indica l'emissione di radiazione. Quando si fa una normale radiografia, quella luce rimane accesa si e no un secondo. Io faccio quattro irradiazioni da circa 15 secondi e due da circa 7 secondi. Impressionante.



lunedì 26 novembre 2007

Ricominciamo

Lasciami gridare,
lasciami sfogare
io senza chemio non so stare...

Io non posso restare
lontana da tutto
quel farmaco brutto
che ammazza i tumori
ma che ti fa fuori
i globuli bianchi
e sempre ti stanchi
e ti fa provare
la nausea dentro
e parti contento,
andiamo ad Aviano...
ricominciamo.

E quando passa la notte
la nausea ritorna
ti senti un po' storna
e scappi nel bagno
ma senza ritegno
però poi ci provi
e fai colazione
ci metti attenzione
ma vomiti ancora
di nuovo ci siamo...
Ricominciamo.
Ricominciamo.
Ricominciamo.

Cosa vuoi che faccia?
Io sarò una roccia
Mi farò una bella doccia...

Certo con Paola e Luana*
la vita è più sana
se il fisico langue
ti levano il sangue
per un emocromo
e danno pastiglie
che fan meraviglie
ti sanno aiutare
persino a mangiare
allora partiamo
ricominciamo....


*Paola e Luana sono i miei angeli custodi al CRO di Aviano


Adriano Pappalardo mi scuserà... spero


Ebbene sì, questa mattina mi hanno rimesso la pompa per un altro ciclo di chemioterapia.
Non vedevo l'ora...



Le analisi di venerdì erano abbastanza buone, per la verità io speravo di arrivare ad una situazione di normalità, invece i globuli bianchi e rossi, l'emoglobina e l'ematocrito erano un po' sotto al limite minimo, ma mi hanno detto che va benissimo, considerata la quantità di farmaco assunta con il primo ciclo.

Per il momento va tutto bene, ci vorrà un po' perchè il farmaco entri in circolazione e comincino gli effetti collaterali... se poi non cominciano, tanto meglio!

mercoledì 21 novembre 2007

Tabù (post serio)

"Cancro" è ancora una parola tabù.

Una parola da pronunciare sottovoce o, meglio, da non pronunciare affatto.
Mi è capitato di parlare della mia malattia con molte persone, e ho incontrato gli atteggiamenti più diversi.

Molti non hanno esperienza diretta o indiretta della malattia. Certo, tutti conoscono qualcuno che ha avuto il cancro, ma spesso si tratta di lontani parenti o semplici conoscenti, persone con le quali non si vive a stretto contatto.
Spesso non si sa come affrontare l'argomento, e questo è assolutamente normale e comprensibile.
"Non so cosa dire" è la frase più comune.
Però devo dire che mi è piaciuto molto di più l'approccio di Stefania: lunga pausa di riflessione per cercare qualcosa da dire e poi: "Però... che sfiga!!!"

Qualcuno invece sa benissimo cosa dire: ti raccontano di Tizio che è morto dopo lunghissime sofferenze, di Caio che se n'è andato in meno di un mese, di Sempronia che proprio non ce la fa a sopportare le terapie.
Oppure si mettono a piangere appena ti vedono, o ti esprimono in tono luttuoso tutto il loro cordoglio per la tua terribile situazione.
Proprio quello di cui ho bisogno, grazie!
Siate gentili, aspettate a piangere al mio funerale... sempre se non ve ne andate prima di me!

Alcuni che hanno vissuto l'esperienza della malattia, personalmente o con un familiare, ne parlano apertamente, ti raccontano la loro esperienza, ti danno suggerimenti e consigli pratici utilissimi e spesso sanno capire prima e meglio degli altri le tue paure e le difficoltà.
Sono le persone che hanno saputo guardare in faccia il cancro, si sono rimboccate le maniche e hanno combattuto, o stanno combattendo, con decisione e forza d'animo. Non si stupiscono se io racconto di essere malata, o se qualche volta ci rido anche sopra.
Grazie Isabella, Michela ed Elena!

Però ci sono anche quelli che ti raccontano di essere stati malati sottovoce, in un angolo, attenti a non farsi sentire da altri.
Provo pena per loro: in quel tentativo di tacere, di nascondere, percepisco tanta paura e tanta solitudine. Forse le prime volte in cui hanno cercato di parlarne con qualcuno si sono sentiti respinti, diversi, sbagliati; sicuramente l'isolamento ha aumentato la loro sofferenza.
Qualcuno di loro dice di invidiarmi per come riesco a parlare apertamente della mia situazione, altri restano sconcertati dalla mia schiettezza, non capiscono come sia possibile affrontare la situazione con ottimismo. Eppure a volte si tratta di persone ormai guarite da anni, che avrebbero tutti i motivi di essere soddisfatte per aver sconfitto la malattia e di parlarne con orgoglio; forse vogliono solo dimenticare quella brutta avventura.

E poi ci sono quelli che non vogliono sentirne parlare, si scandalizzano se affronti l'argomento in pubblico, quasi il cancro fosse qualcosa di cui vergognarsi.
E di cosa dovrebbe mai vergognarsi un malato di cancro? Non è un ladro, nè un truffatore o un assassino. Forse qualcuno si vergogna di avere il raffreddore, l'influenza o il morbillo?
Questi sono i peggiori: rifiutano di affrontare anche solo l'idea della malattia
per cercare di tenerla lontana, di non farsi contaminare dalla fragilità di altri esseri umani; la malattia e la sofferenza non li riguardano, loro sono sani e tu, malato, non devi contagiarli, nemmeno con le parole.

Il cancro fa paura, ed è comprensibile, perchè si tratta di una malattia grave.
Ci sono stati progressi enormi in campo medico che hanno incrementato le percentuali di guarigione e le aspettative di sopravvivenza, ma di cancro si muore ancora.

Ma di cancro si può anche guarire e con il cancro si può anche vivere.

Si vive pienamente solo quando si accettano tutte le emozioni dell'esistenza, non solo la paura, ma anche la speranza, non solo il dolore, ma anche la gioia.

C'è sempre qualcosa che può portare un sorriso nella nostra giornata: un gesto di tenerezza (grazie, m'amore!), le fusa del gatto (grazie, Ciccio!), un tè verde al gelsomino (grazie, mamma!), il pensiero affettuoso di un amico (grazie a tanti di voi!).
Sono queste cose che rendono ogni giorno speciale e degno di essere vissuto.

Cedere alla paura e allo sconforto significa rinunciare alla vita.

E io intendo continuare a vivere fino a quando sarà il momento di morire.

martedì 20 novembre 2007

Nuovo look

Alla fine della settimana scorsa hanno cominciato a cadermi i capelli: giovedì pomeriggio ho dato una grattatina dietro alla stanghetta degli occhiali e mi sono trovata in mano un ciuffo.
Puntualissimi: tra gli effetti collaterali del farmaco chemioterapico è indicato che i capelli iniziano a cadere dopo 3-4 settimane dall'inizio del trattamento, che era iniziato appunto tre settimane prima.


Nel giro di un paio di giorni la caduta si è intensificata, lasciando zone pelate sempre più ampie.


Dato che il look "macchia di leopardo" era decisamente poco gradevole, ho optato per la versione "total", che ha una consolidata tradizione di fascino...

Yul Brinner

Anche in tempi più recenti non mancano gli esempi:

Pierluigi Collina

Mastro Lindo

Non solo in campo maschile...
Britney Spears

Silvia Salemi



E nel mondo animale le varietà senza pelo hanno uno speciale appeal ...
Cane nudo peruviano

Sphinx

Non pretendo di avere lo stesso fascino (di Demi Moore, non del cane), ma... perchè no?
Tanto prima o poi sarebbero comunque caduti tutti...


In fondo esiste anche una rispettabilissima tradizione culturale e religiosa...

per chi non mi conosce di persona: questa sono io

Di solito comunque uso un foulard o un berretto, perchè senza capelli fa un freddo cane!


giovedì 15 novembre 2007

Lavori domestici

Accidenti, mi prendo due giorni di "vacanza" dal PC e dalle news e da come qualcuno si preoccupa pare che siano stati due mesi...

Martedì sono stata impegnata tutto il giorno con il lavoro: ebbene sì, ogni tanto lavoro anch'io, perchè non ho ancora trovato l'albero dei soldi: se qualcuno di voi sa dove recuperarlo, consideratelo inserito d'ufficio nella mia lista dei regali di Natale e/o compleanno.


Sì, lo so che vi avevo detto di non regalarmi piante, ma per questo faccio volentieri un'eccezione...


Una nota seria per chi ha voglia di venirmi a trovare: non fatelo se avete raffreddore, mal di gola, sintomi di influenza o qualsiasi altra magagna potenzialmente contagiosa: le terapie abbassano pesantemente le difese immunitarie e non è il caso di rischiare malanni.



Ieri invece mi sono dedicata a faccende più o meno domestiche: portare il tosaerba a fare il tagliando, fare acquisti per la festa di compleanno di Renato, passare in banca a brontolare per alcuni disservizi (vi consiglio di farlo, di tanto in tanto, ieri ci ho rimediato una carta di credito aggiuntiva a canone zero), un salto in farmacia a prendere qualche altro cerotto da doccia, e soprattutto trasferire qualche quintale di legna da ardere dalla parte anteriore della casa al portico posteriore e impilare i ciocchi.
Qualcuno si è quasi scandalizzato nel vedermi trasportare pezzi di legno "nelle mie condizioni" (non sono mica incinta!), qualcun altro ha detto che era lavoro da uomini: no, signore, se vogliamo la parità, non esistono lavori "da uomini"... e naturalmente nemmeno "da donne"... indovinate chi passa l'aspirapolvere sabato?


Avevo già provato a lasciarli lì per qualche giorno per vedere se si sistemavano spontaneamente e non aveva funzionato...


Ho anche provato a imporre la mia volontà...



Nessun risultato: forse non avevo gli strumenti adatti...


Alla fine mi sono armata di buona volontà, guanti e carrello con ruote e un po' per volta ho sistemato quasi tutto.


Sono arrivata a sera abbastanza stanca e con poca voglia di accendere il PC.


Mi sono fatta una splendida doccia usando i nuovi cerotti, poi Renato si è cimentato per la prima volta con la medicazione del catetere, armato di guanti e mascherina chirurgica


E dopo cena avevo un appuntamento...


Spero che questo resoconto risponda adeguatamente alla domanda "come stai"...