domenica 26 febbraio 2023

Quasi come Celentano

Il recupero prosegue mooooooolto leeeeeeeentaaaaaaaaameeeeeeeente.


I dolori sono abbastanza sotto controllo, credo di aver individuato quasi tutti i movimenti e le posizioni che devo evitare per non stuzzicare il nervo intercostale. Il problema è che sono parecchi, quindi la mia mobilità rimane molto limitata, come anche la resistenza, e sono costretta a passare quasi tutto il tempo sul divano, limitando al minimo le attività domestiche e ancora di più le uscite, sia per numero che per durata. Almeno però adesso riesco a dormire distesa e questo ha migliorato di molto la mia qualità di vita rispetto a qualche settimana fa.

Per quanto riguarda la tosse, l'unica strategia è non respirare troppo a fondo e parlare meno possibile, ma non sempre funziona, a volte mi pigliano comunque accessi ferocissimi che mi lasciano stremata e dolorante, perché, ovviamente, con riferimento al punto precedente, tossire è uno dei movimenti da evitare.

La situazione mi ha fatto ricordare il titolo di un album di Adriano Celentano di una ventina d'anni fa: direi che riepiloga molto bene la mia situazione attuale.


Conversazioni domestiche sul divano

Ieri è stata una giornata intermedia, non cattiva, ma nemmeno buona: tanti colpi di tosse distribuiti in tutto l'arco della giornata, qualcuno anche violento, ma senza accessi particolarmente lunghi.
Abbiamo passato il pomeriggio sul divano a guardare la TV.
Lui: "Come va?"
Io, che da ore tossivo più o meno come una vecchia tabagista incallita (la differenza è che la mia è una tosse secca): "A parte la tosse..."
Lui: "Hai la tosse?"





venerdì 24 febbraio 2023

Conversazioni domestiche tra me e me


Io: "Toh, che strano: questo barattolo è in dispensa da almeno due settimane e Renato non l'ha ancora aper..."


"Ah, no."

sabato 18 febbraio 2023

Conversazioni domestiche - A tavola

A tavola.
Io: "Ho ancora fame."
Lui: "Vuoi insalata?"
Io: "Cosa c'entra l'insalata con la fame?!?"



PS: vale anche per quelli che suggeriscono di mangiare un frutto o uno yogurt per ingannare la fame: sappiate che la mia fame non è così scema.

mercoledì 8 febbraio 2023

Felicità da coltivare

Le reazioni al post precedente, scritto in una giornata particolarmente pesante, mi hanno fatto capire che probabilmente ho dato un'impressione eccessivamente negativa della situazione.
Ogni parola che ho scritto è assolutamente vera, tuttavia nelle mie giornate non ci sono soltanto il dolore e le difficoltà.
Non ho perso nemmeno una briciola di quella capacità di apprezzare le piccole cose che ho coltivato con tanta cura durante tutta la mia vita. 


Quando non sento dolore, quando Renato mi abbraccia, quando Penny si acciambella vicino a me, quando vedo una bella partita di pallavolo in TV, quando posso dormire fino a tardi, quando incontro gli amici, quando Fergus mi salta in braccio, quando supero un livello difficile in un videogame, quando arriva la pizza, quando rido fino alle lacrime con i miei cugini, quando Matilde mi fa gli occhioni, quando vedo una cosa bella, quando passo qualche ora senza tossire, quando Ettore mi riempie di baci, quando risolvo un problema, quando mi accomodo sul divano con un buon tè profumato, quando Edison si spanciotta, quando completo un progetto, quando trovo il coraggio di sognare... io riesco ancora a essere felice.



lunedì 6 febbraio 2023

Strategie

In questo periodo ho la sensazione di essere costantemente impegnata in un lavoro ininterrotto di ricerca di strategie.

Strategie di gestione del dolore, per cercare un equilibrio sempre più difficile tra sofferenza ed effetti collaterali dei farmaci.
Un consulto neurologico ha confermato che il dolore al torace è di origine neuropatica, legato al nervo lesionato. Mi sta creando parecchio disagio, perché si intensifica quando mi stendo ed è sempre più difficile trovare una posizione che mi permetta di dormire; nelle ultime settimane ho finito più volte per appisolarmi seduta, appoggiata a un paio di cuscini che tutto sommato sono sistemati abbastanza bene e mi consentono una relativa comodità, ma non è certo la posizione ideale per riposare.
L'antidolorifico prescritto dai chirurghi di Padova è stato abbastanza efficace, ma può essere usato solo per pochi giorni, perché danneggia lo stomaco, soprattutto se associato all'acido acetilsalicilico che devo prendere quotidianamente. Ieri ho provato il trattamento locale con il cerotto, ma non ha funzionato: ho vinto una delle notti più dolorose degli ultimi mesi. 
Nel frattempo, le formiche ballano il samba e il farmaco per calmarle non sempre funziona, ma non voglio aumentare il dosaggio perché provoca dipendenza, oltre a fastidiosi effetti collaterali: capogiri, nausea, sonnolenza, stitichezza.


Peraltro le bastarde hanno preso la cattiva abitudine di svegliarmi nel cuore della notte o al mattino presto, in orari in cui non posso prendere l'antidolorifico perché non farei in tempo a smaltirne gli effetti fastidiosi prima di alzarmi, in particolare nausea e capogiri che mi renderebbero molto difficile affrontare la giornata. E avanti con le notti in bianco o quasi.

Strategie di adattamento alle mie limitazioni fisiche, per trovare soluzioni creative per superare le difficoltà quotidiane legate al non poter camminare, ma ora anche ruotare il busto o piegarmi in avanti, movimenti che peggiorano di molto il dolore al torace.
Non posso ancora uscire da sola, perché non sono in grado di caricare e scaricare la carrozzina dall'auto, devo organizzarmi ogni volta per trovare un aiuto. Ma anche gesti più semplici, come infilare o togliere la scarpa o riempire le ciotole dei gatti, sono diventati ostacoli complicati da superare.

Strategie per affrontare l'incertezza e la preoccupazione legate all'evoluzione della patologia oncologica: se un tumore metastatico è sempre una brutta cosa, un sarcoma metastatico è una cosa bruttissima. 

Strategie per ritrovare un minimo di normalità, per mantenere l'equilibrio quando tutto intorno sembra accanirsi per farmi cadere.
Sta diventando molto faticoso.