domenica 26 luglio 2015
Torna Contaci e io ci torno!
Quest'anno parteciperò insieme a Romina, Milva e Catia: porteremo le nostre esperienza di pazienti oncologiche.
Venite anche voi?
Potete anche proporre i vostri progetti destinati ai pazienti oncologici: i più interessanti saranno presentati nel corso dell'evento.
Tutti i dettagli sul sito.
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giovedì 23 luglio 2015
Se questo non è amore...
Caronte è al massimo del suo splendore: caldo torrido.
Mio fratello si rifugia nelle stanze più fresche della casa e rinuncia alla sua dignità felina
Io invece prendo sempre molto sul serio il mio ruolo di sorveglianza domestica.
Ma soprattutto, quando lei è in casa non la lascio mai sola.
Il suo studio, al primo piano, esposto a sud, è la stanza più calda della casa e lei deve passarci qualche ora quando per lavorare le servono cose che sarebbe complicato trasportare altrove: stampante, scanner, documenti...
Non posso lasciarla lassù da sola a soffrire il caldo. Le faccio compagnia.
E quando cerca di allontanarsi, la trattengo.
Perché io le voglio bene.
PS: Voglio bene anche a lui, eh! Dovreste vedere come mi appendo alle sue gambe per trattenerlo quando sta per uscire e con quante coccole lo accolgo quando torna!
Mio fratello si rifugia nelle stanze più fresche della casa e rinuncia alla sua dignità felina
Io invece prendo sempre molto sul serio il mio ruolo di sorveglianza domestica.
Custodia dell'auto
Antifurto notturno
Assistenza al bagno
Controllo qualità sugli acquisti
Assaggi (casomai ci fosse qualche veleno)
Il suo studio, al primo piano, esposto a sud, è la stanza più calda della casa e lei deve passarci qualche ora quando per lavorare le servono cose che sarebbe complicato trasportare altrove: stampante, scanner, documenti...
Non posso lasciarla lassù da sola a soffrire il caldo. Le faccio compagnia.
E quando cerca di allontanarsi, la trattengo.
Perché io le voglio bene.
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martedì 21 luglio 2015
Ci si ingegna
L'ecodoppler si è rivelata una precauzione inutile: nessuna sofferenza venosa, il problema è esclusivamente linfatico.
Però... indovinate cosa mi ha prescritto il medico?
Ecco, appunto: calze elastiche classe II, compressione forte.
Non ce la posso fare.
Non dipende dal caldo, rispetto a cui peraltro il medico ha mostrato una certa umanità, dicendo che dovrei portarle almeno d'inverno. Semplicemente io non tollero le calze, nemmeno quelle normali, figuriamoci quelle compressive. Mi è assolutamente impossibile portarle sotto ai pantaloni, le sopporto a malapena con la gonna (cioè più o meno tre volte l'anno) e solo per poche ore.
Bisogna quindi trovare altre strategie.
I massaggi, certo, ma servono per curare, non per prevenire. E non posso mica portarmi Renato nello zaino per avere sempre il massaggiatore a disposizione.
Quando lavoro a casa riesco a gestire bene la cosa, perché tengo spesso la gamba sollevata, quindi ieri, in ufficio, ho cercato di organizzare la mia postazione di lavoro.
I normali poggiapiedi da scrivania si sono rivelati insufficienti, quindi con il prezioso aiuto di una gentilissima collega, Senka, abbiamo adattato un contenitore come poggiapiedi, con tanto di superficie imbottita.
Il risultato è poco ortodosso, ma assolutamente confortevole ed efficace: dopo nove ore di lavoro il gonfiore era davvero minimo.
Certo che non posso pensare di dover gestire il problema della zampazampogna da qui all'eternità, se non altro perché non posso mettere i sandali anche d'inverno. Ma ci penseremo più avanti.
Però... indovinate cosa mi ha prescritto il medico?
Ecco, appunto: calze elastiche classe II, compressione forte.
Non ce la posso fare.
Non dipende dal caldo, rispetto a cui peraltro il medico ha mostrato una certa umanità, dicendo che dovrei portarle almeno d'inverno. Semplicemente io non tollero le calze, nemmeno quelle normali, figuriamoci quelle compressive. Mi è assolutamente impossibile portarle sotto ai pantaloni, le sopporto a malapena con la gonna (cioè più o meno tre volte l'anno) e solo per poche ore.
Bisogna quindi trovare altre strategie.
I massaggi, certo, ma servono per curare, non per prevenire. E non posso mica portarmi Renato nello zaino per avere sempre il massaggiatore a disposizione.
Quando lavoro a casa riesco a gestire bene la cosa, perché tengo spesso la gamba sollevata, quindi ieri, in ufficio, ho cercato di organizzare la mia postazione di lavoro.
I normali poggiapiedi da scrivania si sono rivelati insufficienti, quindi con il prezioso aiuto di una gentilissima collega, Senka, abbiamo adattato un contenitore come poggiapiedi, con tanto di superficie imbottita.
Il risultato è poco ortodosso, ma assolutamente confortevole ed efficace: dopo nove ore di lavoro il gonfiore era davvero minimo.
Certo che non posso pensare di dover gestire il problema della zampazampogna da qui all'eternità, se non altro perché non posso mettere i sandali anche d'inverno. Ma ci penseremo più avanti.
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domenica 19 luglio 2015
Ci vuole pazienza
Un paio di giorni fa ho ricevuto per posta l'esito della gastroscopia e relativa biopsia.
Per capirci qualcosa ho dovuto consultare il vocabolario, perché c'erano alcuni termini medici sconosciuti, ma alla fine sono ragionevolmente sicura che non ci sia niente di grave.
L'esame visivo ha rilevato che il cardias, la parte che dovrebbe fungere da valvola per impedire la risalita dei succhi gastrici nell'esofago, non funziona come dovrebbe, ma lo sapevo già. È la causa del reflusso, un problema che mi porto dietro ormai da dieci anni, gentile omaggio (e primo sintomo) del tumore originario, una massa enorme che per mesi mi ha compresso tutti gli organi interni dell'addome.
La biopsia invece ha evidenziato solo qualche ingrossamento dei canali nelle cellule ossintiche, che si trovano sulla parete interna dello stomaco e producono acido cloridrico. Non credo sia un problema serio, comunque porterò tutto in visione a medico di base e oncologo.
Ma gli esami non finiscono mai: per la prossima settimana ho vinto un ecodoppler degli arti inferiori.
La zampazampogna continua a tormentarmi. Sappiamo che la causa è la compressione provocata dalle due palle nell'addome: quella nuova preme su quella vecchia, che schiaccia i vasi sanguigni e linfatici, però il mio medico, per prudenza, vuole verificare che non ci siano anche problemi venosi.
Finché sono a casa riesco a tenere sotto controllo il gonfiore perché ho la possibilità di stendermi più volte nel corso della giornata, ma quando resto fuori tutto il giorno per lavoro, alla sera non riesco più a vedere i malleoli.
Una delle conseguenze fastidiose di questo problema è che... non so più come vestirmi.
La scelta è limitata: devo rinunciare ad alcuni pantaloni perché mi stanno stretti sulla gamba e/o mi comprimono la pancia e come scarpe posso usare solo un vecchio paio di sandali, particolarmente larghi e comodi. Meno male che sono semplici e neri e si possono accostare quasi con tutto. Quasi.
Se ci aggiungiamo il caldo torrido che scoraggia qualsiasi tentativo di stirare, il risultato è che mi ritrovo con metà guardaroba inutilizzabile e l'altra metà da stirare: se non arriva un po' di fresco, questa settimana rischio di andare al lavoro in pantaloncini e ciabatte. Che - fidatevi - non è un bel vedere.
Per fortuna ho il mio massaggiatore personale, a cui devo ricorrere quasi ogni sera. Quando Renato è riuscito per la prima volta a sbloccare la stazione linfatica dell'inguine, riattivando la circolazione, durante la notte mi sono dovuta alzare SEI volte per andare a fare la pipì: credo di aver perso almeno due chili in sette ore.
Purtroppo sono successi temporanei: dopo un paio di giorni di sollievo, l'accumulo di liquidi torna a essere un problema e a volte nemmeno il massaggio riesce a essere risolutivo.
Ci vuole pazienza.
Ma anche un pizzico di fortuna non guasterebbe...
Nota importante: che nessuno si azzardi a consigliarmi le calze elastiche per la circolazione. Io non porto le calze. Io odio le calze. Punto.
Per capirci qualcosa ho dovuto consultare il vocabolario, perché c'erano alcuni termini medici sconosciuti, ma alla fine sono ragionevolmente sicura che non ci sia niente di grave.
L'esame visivo ha rilevato che il cardias, la parte che dovrebbe fungere da valvola per impedire la risalita dei succhi gastrici nell'esofago, non funziona come dovrebbe, ma lo sapevo già. È la causa del reflusso, un problema che mi porto dietro ormai da dieci anni, gentile omaggio (e primo sintomo) del tumore originario, una massa enorme che per mesi mi ha compresso tutti gli organi interni dell'addome.
La biopsia invece ha evidenziato solo qualche ingrossamento dei canali nelle cellule ossintiche, che si trovano sulla parete interna dello stomaco e producono acido cloridrico. Non credo sia un problema serio, comunque porterò tutto in visione a medico di base e oncologo.
Ma gli esami non finiscono mai: per la prossima settimana ho vinto un ecodoppler degli arti inferiori.
La zampazampogna continua a tormentarmi. Sappiamo che la causa è la compressione provocata dalle due palle nell'addome: quella nuova preme su quella vecchia, che schiaccia i vasi sanguigni e linfatici, però il mio medico, per prudenza, vuole verificare che non ci siano anche problemi venosi.
Finché sono a casa riesco a tenere sotto controllo il gonfiore perché ho la possibilità di stendermi più volte nel corso della giornata, ma quando resto fuori tutto il giorno per lavoro, alla sera non riesco più a vedere i malleoli.
Una delle conseguenze fastidiose di questo problema è che... non so più come vestirmi.
La scelta è limitata: devo rinunciare ad alcuni pantaloni perché mi stanno stretti sulla gamba e/o mi comprimono la pancia e come scarpe posso usare solo un vecchio paio di sandali, particolarmente larghi e comodi. Meno male che sono semplici e neri e si possono accostare quasi con tutto. Quasi.
Se ci aggiungiamo il caldo torrido che scoraggia qualsiasi tentativo di stirare, il risultato è che mi ritrovo con metà guardaroba inutilizzabile e l'altra metà da stirare: se non arriva un po' di fresco, questa settimana rischio di andare al lavoro in pantaloncini e ciabatte. Che - fidatevi - non è un bel vedere.
Per fortuna ho il mio massaggiatore personale, a cui devo ricorrere quasi ogni sera. Quando Renato è riuscito per la prima volta a sbloccare la stazione linfatica dell'inguine, riattivando la circolazione, durante la notte mi sono dovuta alzare SEI volte per andare a fare la pipì: credo di aver perso almeno due chili in sette ore.
Purtroppo sono successi temporanei: dopo un paio di giorni di sollievo, l'accumulo di liquidi torna a essere un problema e a volte nemmeno il massaggio riesce a essere risolutivo.
Ci vuole pazienza.
Ma anche un pizzico di fortuna non guasterebbe...
Nota importante: che nessuno si azzardi a consigliarmi le calze elastiche per la circolazione. Io non porto le calze. Io odio le calze. Punto.
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mercoledì 8 luglio 2015
Zampa zampogna
La gastroscopia è andata bene in tutti i sensi.
Fastidio davvero minimo: sospetto che quello che mi hanno sparato in vena subito prima di cominciare fosse roba davvero buona.
Risultato preliminare incoraggiante: all'esame ottico il medico non ha rilevato anomalie. Ora aspettiamo il referto della biopsia.
La novità di questi giorni è un gonfiore davvero fastidioso alla gamba destra, probabile effetto delle due palle che occupano spazio nell'addome, comprimendo vasi sanguigni e linfatici e disturbando la circolazione.
Nonostante i massaggi drenanti ormai quotidiani (ho già detto quanto è bello avere un massaggiatore in casa?), ho la caviglia che sembra un melone e la zampa che pare una zampogna. Del tutto fuori stagione, peraltro.
Fastidio davvero minimo: sospetto che quello che mi hanno sparato in vena subito prima di cominciare fosse roba davvero buona.
Risultato preliminare incoraggiante: all'esame ottico il medico non ha rilevato anomalie. Ora aspettiamo il referto della biopsia.
La novità di questi giorni è un gonfiore davvero fastidioso alla gamba destra, probabile effetto delle due palle che occupano spazio nell'addome, comprimendo vasi sanguigni e linfatici e disturbando la circolazione.
Nonostante i massaggi drenanti ormai quotidiani (ho già detto quanto è bello avere un massaggiatore in casa?), ho la caviglia che sembra un melone e la zampa che pare una zampogna. Del tutto fuori stagione, peraltro.
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sabato 4 luglio 2015
Weekend
Dopo una settimana di intenso lavoro, finalmente arriva il weekend.
Sveglia presto per salutare Renato che va a recitare nelle Marche.
Colazione.
Lavare a mano di quello che non si può mettere in lavastoviglie.
Pulizia fornelli, piano di lavoro, lavello.
Pappa a Gandalf.
Caricare prima lavatrice.
Arriva un cliente: dobbiamo completare un documento per lunedì. Finiamo alle 14.
Stendere i panni della prima lavatrice, caricare la seconda.
Preparazione insalatona per pranzo: lavare e tagliare insalata e pomidoro, aggiungere tonno, surimi, formaggio, semi di girasole e noci.
Pappa a Aki.
Mangiare.
Sparecchiare.
Stendere i panni della seconda lavatrice.
Sbattere i tappeti.
Declinare tristemente un invito ad andare in spiaggia.
Passare l'aspirapolvere.
Togliere le ragnatele.
Pulire i sanitari del bagno e della lavanderia.
Pulire le piastrelle delle pareti del bagno.
Raccogliere i panni della prima lavatrice, piegarli e sistemarli; sfoderare il divano e caricare la terza lavatrice.
Passare lo straccio sui pavimenti con Gandalf che lo insegue.
Di nuovo pappa a Gandalf.
Fare la doccia.
Cambiare gli asciugamani.
Tagliare melanzane, zucchine e peperoni.
Cuocere il riso, le melanzane e le zucchine. Riempire i peperoni con il riso e le altre verdure e passarli al forno.
Portare fuori la spazzatura, con tanto di scorta felina.
Pappa a Shadow. Tre volte.
Cenare con i peperoni ripieni e molta preoccupazione per la situazione in Tunisia. Anche per la Grecia, ma fra avere la Merkel che bussa alla porta di casa oppure l'Isis, preferisco la Merkel.
Sparecchiare.
Ritirare gli stendini, raccogliere i panni della seconda lavatrice, piegarli e sistemarli.
Caricare la quarta lavatrice.
Cambiare i tappeti.
Chiudere i balconi.
Lavare i denti.
Attivare l'allarme.
Schiantarsi finalmente sul letto, con la gamba destra gonfia come un canotto e la schiena che urla pietà.
Weekend sticxxxi!
Ma poi arriva Gandalf e mi sommerge di fusa e baci miceschi.
Il weekend comincia adesso.
Sveglia presto per salutare Renato che va a recitare nelle Marche.
Colazione.
Lavare a mano di quello che non si può mettere in lavastoviglie.
Pulizia fornelli, piano di lavoro, lavello.
Pappa a Gandalf.
Caricare prima lavatrice.
Arriva un cliente: dobbiamo completare un documento per lunedì. Finiamo alle 14.
Stendere i panni della prima lavatrice, caricare la seconda.
Preparazione insalatona per pranzo: lavare e tagliare insalata e pomidoro, aggiungere tonno, surimi, formaggio, semi di girasole e noci.
Pappa a Aki.
Mangiare.
Sparecchiare.
Stendere i panni della seconda lavatrice.
Sbattere i tappeti.
Declinare tristemente un invito ad andare in spiaggia.
Passare l'aspirapolvere.
Togliere le ragnatele.
Pulire i sanitari del bagno e della lavanderia.
Pulire le piastrelle delle pareti del bagno.
Raccogliere i panni della prima lavatrice, piegarli e sistemarli; sfoderare il divano e caricare la terza lavatrice.
Passare lo straccio sui pavimenti con Gandalf che lo insegue.
Di nuovo pappa a Gandalf.
Fare la doccia.
Cambiare gli asciugamani.
Tagliare melanzane, zucchine e peperoni.
Cuocere il riso, le melanzane e le zucchine. Riempire i peperoni con il riso e le altre verdure e passarli al forno.
Portare fuori la spazzatura, con tanto di scorta felina.
Pappa a Shadow. Tre volte.
Cenare con i peperoni ripieni e molta preoccupazione per la situazione in Tunisia. Anche per la Grecia, ma fra avere la Merkel che bussa alla porta di casa oppure l'Isis, preferisco la Merkel.
Sparecchiare.
Ritirare gli stendini, raccogliere i panni della seconda lavatrice, piegarli e sistemarli.
Caricare la quarta lavatrice.
Cambiare i tappeti.
Chiudere i balconi.
Lavare i denti.
Attivare l'allarme.
Schiantarsi finalmente sul letto, con la gamba destra gonfia come un canotto e la schiena che urla pietà.
Weekend sticxxxi!
Ma poi arriva Gandalf e mi sommerge di fusa e baci miceschi.
Il weekend comincia adesso.
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venerdì 3 luglio 2015
Io sto con Carmen!
Nel mio paese c'è una squadra di pattinaggio artistico su rotelle.
Evabbè, sai che roba - direte voi.
Solo che questa squadra, negli ultimi dieci anni, ha vinto:
Evabbè, sai che roba - direte voi.
Solo che questa squadra, negli ultimi dieci anni, ha vinto:
- 3 Ori ai Campionati del Mondo 2009, 2013 e 2014
- 1 Argento al Campionato del Mondo 2012
- 7 Ori, 6 Argenti e 1 Bronzo ai Campionati Europei (gli ultimi 2 ori nel maggio di quest'anno)
- 7 Ori, 10 Argenti e 3 Bronzi ai Campionati Italiani
Questi ragazzi si allenano duramente per ottenere risultati così prestigiosi, mantenendo l'Italia ai vertici del pattinaggio artistico nel mondo.
In cambio... non ricevono niente.
Qualche trafiletto sui giornali locali, contributi minimi dalla Federazione, una pista coperta per gli allenamenti, ottenuta solo dopo molte richieste e molte vittorie internazionali, mentre il Comune spendeva allegramente centinaia di migliaia di euro per adeguare lo stadio di calcio agli standard richiesti per la serie B, in cui la squadra locale è rimasta per un solo anno, prima di essere retrocessa e infine radiata dai campionati per irregolarità finanziarie.
Il pattinaggio artistico è uno sport "povero": nonostante gli straordinari risultati del Gruppo Division, la pagina predisposta per gli sponsor sul sito è tristemente vuota.
Questi atleti e le loro famiglie pagano di tasca propria le trasferte nazionali e internazionali, i costumi e tutte le altre spese.
A settembre gli undici atleti del "Piccolo Gruppo Division" parteciperanno ai Campionati Mondiali a Calì, in Colombia, pattinando sulle note della Carmen di Bizet.
Stanno cercando di raccogliere almeno 3.150 € come contributo per le spese di viaggio attraverso un finanziamento on-line.
Si può contribuire anche solo con 5 euro.
Aiutiamoli.
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