Un po' magagnata, ma ci sono ancora!
Nei giorni scorsi non avevo molta voglia di scrivere, perchè i disturbi post-intervento sono sensibilmente peggiorati e quelli che all'inizio erano solo fastidi spesso si sono trasformati in vere e proprie rogne.
Avete presente il Dr. House, scorbutico e zoppicante, con le pillole di antidolorifico sempre a portata di mano? Inizialmente l'avevo classificato come il tipico maschietto un po' lagna, incapace di sopportare il minimo disagio fisico (i signori uomini non si sentano offesi, è un dato di fatto che le donne hanno una maggiore capacità di sopportazione del dolore).
Dopo aver provato il dolore da nevrite comincio a cambiare idea... e vi assicuro che può rendere scorbutica anche la persona più solare!
In ospedale, quando il nervo si è "svegliato" dopo la sospensione della terapia antalgica post-intervento, per la prima volta nella mia vita ho sperimentato il livello 10 nella scala da 1 a 10 del dolore: erano passati 4 giorni dall'intervento, stavo camminando lentamente verso il bagno quando ho sentito un dolore lancinante e una sensazione di calore fortissimo all'inguine, come se la gamba si staccasse dal tronco. Ho urlato.
In un primo momento ho pensato che fossero saltati tutti i punti e la ferita si fosse aperta, ma il dolore era più in basso e più a destra rispetto al taglio chirurgico. Ho guardato, ho tastato con la mano, ma sulla pelle non c'era niente, il problema era all'interno.
Dopo una quindicina di secondi il dolore si è attenuato, ho fatto un altro passo per avvicinarmi ad una sedia perchè cominciava a girarmi la testa ed è arrivata un'altra ondata che mi ha fatto di nuovo urlare. Altri venti secondi di pura sofferenza, al limite dello svenimento, poi ho dovuto rimanere seduta per un buon quarto d'ora prima di riuscire a tornare a letto, con il terrore di nuove fitte ad ogni passo.
Fortunatamente questi episodi non si sono più ripetuti con la stessa intensità, in ospedale ho avuto qualche altra fitta, ma più leggera (diciamo 8 nella famosa scala 1-10) e di breve durata (5-10 secondi).
Nell'ultima settimana però i dolori si sono fatti sentire di nuovo, soprattutto di notte, meno intensi (livello 6-7), ma più prolungati (30-60 minuti).
E siccome le rogne non vengono mai da sole, negli ultimi giorni sono arrivati dolori anche nella fossa iliaca destra, sul margine inferiore della zona in cui sono stati asportati i tessuti malati.
Probabilmente questi nuovi dolori sono legati alla radioterapia eseguita durante l'intervento: i tessuti irradiati sono irritati e fanno più fatica a cicatrizzarsi.
Tutto qui?
Naturalmente no!
Temperatura sempre un po' alterata (36-8° - 37,2°), bruciori di stomaco, crampi intestinali.
Ah, e le emorroidi non hanno perso l'occasione per una visita e si sono trattenute per qualche giorno.
Ieri mattina sono dovuta andare ad Aviano per un controllo perchè c'era un po' di sangue nel tubicino del catetere venoso che mi esce dal petto. Il viaggio in macchina, gli spostamenti per raggiungere gli ambulatori, la lunga attesa sulle poltroncine hanno lasciato il segno: ho dovuto restare distesa sul divano per tutto il pomeriggio e rassegnarmi a prendere un analgesico abbastanza forte, che ha ridotto ma non annullato i dolori (e questo la dice lunga, perchè utilizzo gli antidolorifici solo in casi eccezionali e di solito mi bastano dosi davvero minime per raggiungere l'effetto) . Fortunatamente la notte è andata meglio, ma è evidente che anche il semplice restare seduta è ancora uno sforzo eccessivo per me.
In pratica, l'unica parte che non mi dà problemi è il taglio sulla pancia, che si è rimarginato bene. Per gli amanti dei numeri, una volta rimosse le medicazioni siamo finalmente riusciti a contare i punti: erano 38.
Ovviamente tutto questo non contribuisce a ripristinare il buonumore: in alcuni momenti riesco a malapena ad essere civile, non certo allegra.
Questa volta quindi non sono soltanto io che devo avere pazienza, ma anche tutti quelli che mi capitano a tiro...