martedì 15 ottobre 2024

Diario felino - Trappyversario

Caro diario,
è passato esattamente un anno dal mio arrivo in questa casa e le cose sono andate piuttosto bene. 
Certo ci sono state quelle brutte giornate in cui stavo male e mi hanno lasciata triste sola e abbandonata in clinica veterinaria, ma sono passati diversi mesi e da allora non ho più avuto problemi di salute.
In questo anno sono cresciuta molto e il mio pelo si è scurito soprattutto sulla pancia e sulla schiena e ora che si avvicina l'inverno ho messo su pelo e peso e ho un bel musotto tondo.


Mi piace ancora giocare con i topini, ma sono più pigra, non ho più voglia di fare tante corse per prenderli, e comunque ho deciso che i topi veri, le lucertole e gli uccellini sono più divertenti.


Vado molto d'accordo con Edison e lui è quasi sempre gentile con me, mi lascia addirittura le sue prede per giocarci e quando gli salto addosso e cerco di azzannargli la gola non si arrabbia quasi mai, al massimo mi tira qualche zampata, ma senza usare le unghie; qualche volta gli do una lappatina sulla testa e lui è contento. Anche con Fergus vado d'accordo, ogni tanto giochiamo insieme in salotto girando intorno alla colonna e facendo grandi zompi e acrobazie. Ettore non dà molta confidenza, se cerco di avvicinarmi troppo mi fulmina con lo sguardo, però tollera la mia presenza e ogni tanto si lascia fare qualche dispetto. Invece Penny continua a soffiarmi e Matilde mi rugna sempre, anche quando non ci sono ma lei pensa che potrei arrivare: l'umana dice che fa il rugnamento preventivo.

Gli umani parlano spesso con me e anch'io parlo molto con loro, i siamesi sono notoriamente chiacchieroni: quando mi avvicino li saluto sempre con un sonoro GNAU e una lappatina, soprattutto verso le tre di notte; quando invece tardano un po' a darmi da mangiare, li richiamo all'ordine con un perentorio GNAAAAAAAAAAAAAAUUUUUUUUUU! Ebbene sì, i siamesi sono anche prepotenti.
Devo ammettere però che il cibo non manca e me ne danno tutte le volte che lo chiedo. Devo solo cercare di finirlo prima che arrivi Edison, altrimenti me lo ruba.

Posso dormire dove voglio, mi piacciono in particolare i ciambelloni di pelo...


Il plaid sul divano...


I letti degli umani, meglio se con gli umani a portata di coccole...


 E naturalmente la sedia a rotelle dell'umana, su cui mi spaparanzo in pose più o meno eleganti!



Non disdegno anche collocazioni più originali...



Ma essendo fondamentalmente randagia dentro, mi piace soprattutto stare in giardino; gli umani hanno parlato di teglia e forno, dato che ero già condita, ma non ho capito bene...


Nel complesso sono molto contenta di questa casa e di questi umani: io e gli altri gatti di casa li abbiamo addestrati bene e fanno quasi tutto quello che vogliamo.


                                Trappy (Luna)


domenica 13 ottobre 2024

Napoli: toccata e fuga

Un'altra volta a Napoli, un'altra volta solo toccata e fuga, senza avere il tempo di immergermi davvero in questa città straordinaria. 
La trasferta per il corso AIOM è stata interessante, piacevole, ricca di soddisfazioni, e molto, molto faticosa, sono tornata a casa davvero stravolta per la stanchezza. Però è stato utile sperimentare per la prima volta il viaggio in aereo da disabile e capire come funziona l'assistenza speciale per le persone a mobilità ridotta, davvero un ottimo servizio.


Il nostro aereo partiva venerdì mattina dall'aeroporto di Trieste, ma non ho avuto bisogno di svegliarmi presto; più precisamente, non ho proprio avuto bisogno di svegliarmi perché la notte precedente non avevo chiuso occhio per un attacco ferocissimo di elettroformiche.
Il viaggio è stato tranquillo, dal mio posto vicino al finestrino ho guardato il panorama e ripassato mentalmente i punti salienti del discorso che avevo preparato nei giorni precedenti.
All'arrivo un addetto all'assistenza speciale ci ha scortati fino all'uscita, dove siamo stati accolti e raccolti da Ciro, l'autista che ci ha scarrozzati per tutta la durata del nostro soggiorno su un van attrezzato per la sedia a rotelle, con encomiabile efficienza, cortesia e puntualità.

Al corso ho conosciuto persone nuove, incontrato qualcuno che avevo conosciuto solo virtualmente, come Irma d'Aria che mi aveva intervistata per Repubblica nel 2016 e rivisto Claudia
Il mio intervento è stato uno dei primi, Renato l'ha ripreso integralmente e io l'ho completato con il montaggio delle slide che ho utilizzato come supporto per la mia esposizione.


Al termine della prima giornata è stata organizzata una visita privata alla Cappella Pignatelli, di proprietà dell'Università Suor Orsola Benincasa, un gioiellino barocco ristrutturato una decina d'anni fa, che si trova in zona centralissima, praticamente su Spaccanapoli.


Per la cena ci siamo spostati a palazzo Venezia, fortunatamente poco distante dalla cappella, dato che il selciato sconnesso delle vie centrali di Napoli è davvero poco adatto alla sedia a rotelle e Renato ha faticato non poco per farmi superare anche solo poche centinaia di metri.
Ieri abbiamo approfittato di un po' di tempo libero tra la fine del corso e la partenza del volo di ritorno per una breve passeggiata sul lungomare, dato che il nostro hotel si trovava proprio di fronte a Castel dell'Ovo.



Sarebbe stato bello poter visitare un po' Napoli, ma davvero impossibile: ero stanchissima, avevo mal di schiena e il mio piede era terribilmente gonfio, quindi siamo tornati in hotel ad attendere Ciro, il nostro autista, che ci ha riportati in aeroporto in perfetto orario. 
Anche il volo di rientro è filato liscio, abbiamo recuperato l'auto dal parcheggio e siamo tornati a casa, dove ci attendeva il consueto comitato di protesta micesco, con cinque felini che, nonostante avessero avuto a disposizione abbondanti croccantini, reclamavano la pappa. Solo cinque gatti, perché Matilde, separatista come sempre, si è presentata solo oggi verso mezzogiorno.
Giusto il tempo per una doccia e mi sono finalmente messa a letto, distrutta: ho dormito dodici ore e a distanza di un giorno ho ancora il piede un po' gonfio. Ne è valsa la pena, ma è stato davvero molto impegnativo.

mercoledì 2 ottobre 2024

Punte

Punte di nausea, anche se credo di aver superato il picco di malessere post chemio, che per fortuna non mi ha impedito di partecipare venerdì scorso alla festa degli zii Claudia e Giorgio per le loro nozze d'oro e l'ottantesimo compleanno della zia, ma poi mi ha costretta a letto ferma e zitta per un paio di giorni e si fa ancora sentire, sebbene più lieve. 



Punte di ammirazione per un audiolibro splendido che sto ascoltando, Il treno dei bambini di Viola Ardone. Una storia che non conoscevo, quella dei "Treni della felicità" che tra il 1945 e il 1947 portarono migliaia di bambini a trascorrere alcune stagioni lontano dalle situazioni di povertà e degrado in cui la guerra li aveva fatti precipitare, permettendo loro di ricevere alloggio, cibo, abiti, istruzione e affetto, ospitati per mesi e talvolta anni da famiglie generose e accoglienti. Una scrittura meravigliosa, l'avevo già apprezzata in Oliva Denaro ma qui mi è piaciuta ancora di più per come segue l'evoluzione del personaggio, e la lettura magistrale di Fabio Zulli, che dà voce a una storia che tocca il cuore.



Punte di rimpianto perché questa storia ha toccato un tasto dolente, uno dei tanti sogni distrutti dal cancro nella mia vita. Avrei voluto, avremmo voluto diventare genitori affidatari, per accogliere bambini e ragazzi in situazioni difficili, offrendo loro un tempo e uno spazio di normalità, una normalità di cui, da figlia di genitori assenti, conosco da sempre il valore. La mia malattia ha reso impossibile realizzare questo progetto a cui tenevo tanto, ha tolto a noi la possibilità di dare e ad altri quella di ricevere.



Punte di orgoglio, perché sono stata invitata a intervenire come relatrice a un evento di grande importanza e prestigio, su un tema che mi è particolarmente caro.



Punte di inquietudine per un dolore inedito alla costola con metastasi. Ormai sono abituata a sentirla muoversi, all'inizio capitava raramente, ora invece succede più e più volte ogni giorno, basta anche solo respirare più a fondo per sentirla scricchiolare come se fosse incrinata e forse lo è davvero. Sono abituata anche a sentire dolore quando tossisco o starnutisco, un dolore rapido e intenso come il movimento che lo provoca, diverso da quello che ieri sera ha generato un principio di apprensione, perché ero completamente ferma, seduta in una posizione che mi sembrava normale, ed è durato qualche minuto, aprendo una visione allarmante di quello che potrebbe essere il mio futuro.



Punte di felicità, quando la Trappy, dopo avermi dato una lappatina sul naso, mi si è acciambellata vicino, con il musetto appoggiato alla mia guancia e ci siamo addormentate così, avvolte da pensieri felici.